Fabbrini e la Lectio degasperiana: “Non solo difesa comune, serve costruire anche una cultura europea”

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Si è svolta giovedì 18 agosto a Pieve Tesino, la XIX edizione della Lectio degasperiana, l’annuale appuntamento promosso dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi per onorare la memoria dello statista trentino di Alcide De Gasperi nel paese che gli diede i natali.

Numerosi gli ospiti intervenuti, tra i quali il vescovo mons. Lauro Tisi, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, il vicepresidente Mario Tonina, la figlia di Alcide De Gasperi, Paola De Gasperi (accompagnata da nipoti e famigliari), il figlio di Maria Romana De Gasperi Paolo Catti. Circa 400 le persone presenti, fra comuni cittadini, appassionati di storia e di politica e rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private nazionali e locali presenti, per ascoltare la Lectio del politologo ed esperto di relazioni internazionali Sergio Fabbrini, chiamato ad affrontare il tema più urgente e drammatico del momento: «Il ritorno della guerra in Europa. De Gasperi 70 anni dopo».

Lo studioso è partito da una data tristemente nota, quella del 24 febbraio scorso: “Quella data rompe uno schema che si era consolidato in Europa“, ha detto Fabbrini ricordando come durante la guerra fredda, l’UE avesse affidato alla Nato il compito di difendere la sicurezza dei suoi Paesi, ma nel 1989 e nel 1991, con il crollo del muro di Berlino e l’implosione dell’Unione Sovietica, sembrava che fosse venuta meno l’era difensiva. “La guerra sembrava essere stata delegittimata come strumento di risoluzione delle contese, anche se non erano mancati conflitti, come quello legato alla dissoluzione dell’ex Jugoslavia”. Ma tra le cause del conflitto Fabbrini non vede l’estensione a Est della Nato. “Non c’entra niente. C’entra la visione politica della Russia. La Russia di Putin rappresenta una minaccia permanente per l’Europa, e Putin ci racconta che la storia non è finita, che la minaccia della guerra non è finita“.

Altra data fondamentale, per lo studioso, è quella del 27 maggio del 1952, quando è stato firmato il trattato della CED (Comunità Europea di Difesa): “Per De Gasperi la costruzione della CED doveva essere accompagnata dalla costruzione di una comunità europea”. Uno sforzo che fallisce il 30 agosto 1954. L’assemblea francese lo affossa. Spinelli scrisse che “l’epoca dei governi europeisti era finita il 30 agosto 1954”. In quel momento a finire fu l’idea di un’Europa federalista, prosegue il politologo evidenziando il contestuale inizio dell’epoca della difesa americana in Europa.

E proprio sull’Europa, e su una possibile difesa europea è proseguita la Lectio. Secondo Fabbrini la difesa europea dovrà essere “un nucleo che si aggiunge alle difese nazionali. Non si tratta di distruggere una storia, ma di aggiungerne un’altra, creando un’identità europea. Ciò che dovrà tenerci insieme è la condivisione dei principi liberali dello stato di diritto, i diritti della persona, le libertà individuali e la divisione dei poteri”.

Ha quindi concluso l’evento il Presidente della Fondazione Giuseppe Tognon che ha voluto ricordare Maria Romana De Gasperi, figlia primogenita dello statista, recentemente scomparsa. Lo ha fatto con un breve, intenso intervento, intitolato «Una De Gasperi».

L’arcivescovo Lauro Tisi sarà a Borgo Valsugana venerdì 19 agosto, per celebrare la santa Messa per la commemorazione di De Gasperi, a 68 anni dalla morte, in chiesa parrocchiale, alle ore 19.30.

E’ possibile scaricare il testo della Lectio degasperiana tenuta da Sergio Fabbrini e il ricordo di Maria Romana De Gasperi tenuto dal Presidente della Fondazione Giuseppe Tognon.

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