Da Sanzeno a Senale per i 50 anni del Gruppo Samuele. Vescovo Lauro: “Figli della grande riconciliazione di Dio con l’umanità” FOTOGALLERY

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35° edizione sabato 20 agosto del pellegrinaggio a piedi da Sanzeno a Senale, organizzato dal Gruppo Samuele, giunto al traguardo dei 50 anni di vita.

In tanti – chi partendo dalla Basilica di Sanzeno, chi confluendo dai paesi limitrofi lungo il cammino – hanno raggiunto il santuario della Madonna di Senale, contemplando, riflettendo, pregando, quest’anno in particolare con il titolo “Il tempo è dono… il dono del tempo”.

Con la guida di don Cristiano Bettega, delegato dell’Area Testimonianza e Impegno Sociale della Diocesi, i pellegrini hanno raggiunto il santuario altoatesino poco dopo mezzogiorno per condividere il pranzo al sacco e vivere insieme un momento di silenzio e preghiera. Il pellegrinaggio si è poi concluso con la celebrazione dell’eucaristia nella basilica di Sanzeno, presieduta dall’arcivescovo Lauro Tisi.

Le parole di don Lauro: “Gruppo Samuele figlio della grande riconciliazione di Dio con l’umanità” 

Nell’omelia, don Lauro ha invitato, grazie alla “meravigliosa notizia del testo evangelico” a “prendere atto che la casa di Dio ha le dimensioni dell’intera umanità. Dio abita a tutte le latitudini. L’umanità è la casa del Dio della vita”. Non solo. “Essa – argomenta l’Arcivescovo – è teatro di quella grande operazione di riconciliazione, partita dal monte della morte diventato sala parto, che ha portato dentro l’umano quella forza di comunione e di unità che è all’origine di tutta la comunione presente nella storia degli uomini”. Secondo monsignor Tisi, anche “l’esperienza del Gruppo Samuele è dentro questo flusso della grande riconciliazione di Dio”. Nei “volti concreti” di chi ne ha frequentato l’attività si coglie che “anch’esso è figlio della riconciliazione partita dalla Pasqua di Gesù”.

Un quadro (non solo teologico ma vitale) che a detta di Tisi non può che portare “tanta speranza nel cuore, nella certezza che l’umanità non è consegnata al caos ma alle mani di Dio che sta preparando per i suoi figli una mensa di vita, festa e gioia”.

“Fatichiamo ad accettare un Dio di tutti” 

L’Arcivescovo declina poi una componente fondamentale della spiritualità e dell’impegno concreto del Gruppo Samuele: l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. “Un Dio – argomenta Tisi – che vede il destinatario del suo amore nel volto di ogni uomo crea problemi, genera una ‘porta stretta’. Perché accettare che Dio è il Dio di tutti spesso non ci vede così d’accordo. Facciamo fatica, infatti, ad accettare che ogni uomo sia mio fratello e sorella, mentre non c’è alternativa alla fraternità. E senza questa frequentazione non c’è esperienza credente, mentre essa rischia invece di essere ridotta a formalismo, senza passione e senza vita. Il Gruppo Samuele in questi 50 anni di ascolto della Parola, di preghiera e frequentazione eucaristica non si è ridotto a formalismo ma ha generato donne e uomini che sono rimasti costanti nel promuovere comunione, vocazioni, testimoni di vicinanza e prossimità”.

Il Regno di Dio 

“Cos’è il Regno?”, si interroga infine don Lauro. “Alla luce di un Gesù Cristo con i calli sulle mani, sappiamo – conclude l’Arcivescovo – che il Regno è l’essere consapevoli che imparare è forza, mentre essere uomini dell’ultima parola è debolezza e che nell’incontro con l’altro mi porto a casa una ‘botta di vita’. Il Regno possiamo viverlo in anticipo, nella misura in cui, grazie a Gesù Cristo, ci facciamo regalare la vita di Dio che è gratuità, abbraccio, dono, perdono, servizio. In questi cinquant’anni, la famiglia del Gruppo Samuele ha accolto il Regno e ne ha gioito”.