Cristiani uniti in cammino per le vie di Trento per invocare fraternità e pace

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Sette voci per sette diverse Chiese, unite dall’unica fede in Gesu Cristo. Ed unite dalla stessa ansia di fraternità tra di loro e  di pace e di giustizia per il mondo intero. È stato questo il senso ultimo della  camminata ecumenica,  proposta dal Consiglio di Chiese Cristiane di Trento  e svoltasi nel tardo pomeriggio di venerdì  3 febbraio a Trento, partendo dalla chiesa di San Marco per giungere in Duomo. “L’iniziativa – ha spiegato il coordinatore del Consiglio don Cristiano Bettega –  si inseriva  nel solco della recente Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio)”.

I rappresentanti delle diverse Chiese cristiane presenti in Regione hanno camminato e riflettuto  insieme partendo dal testo del profeta Isaia 1,12-18, che si riassume nella forte provocazione di Dio al suo popolo: Imparate a fare il bene, ricercate la giustizia (sul tema si segnala anche il recente VIDEO ecumenico realizzato dal Consiglio di Chiese Cristiane).
Nelle varie tappe hanno via via preso la parola padre Ioan Lupasteanu per la chiesa ortodossa romena, Il pastore Michael Jäger per la chiesa evangelica luterana, Il pastore Patrizio Calliari per la Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, Il pastore Jacob Latif per la Pakistan-Hindu Christian Community, Alessandro Serena per la chiesa Valdese, il pastore Pierino Zingg per la Foursquare Gospel Italia e, infine l’arcivescovo Lauro per la chiesa cattolica. 

Le tappe

Le tappe della camminata sono state vissute in prossimità di alcuni punti significativi del centro, cercando di collegare l’attualità alla storia della comunità cittadina: dalla chiesa di San Marco alla chiesa di San Pietro, quindi palazzo Salvadori (col medaglione del Simonino), la chiesa di San Francesco Saverio, palazzo Thun, la fontana del Nettuno, il portico dei Leoni in piazza Duomo.  Qui ha preso la parola l’arcivescovo Lauro: “In quest’ora della storia segnata da incredibili tensioni a livello mondiale, lo spirito di Cristo che ci unisce in questo cammino – ha sottolineato monsignor Tisi – ci aiuta a leggere le tante polarità che animano anche le nostre Chiese come occasione per riconoscere la nostra ricchezza reciproca, affinché divenga non motivo di divisione ma germoglio di pace. La sfida è quella di essere, tutti noi e le comunità che rappresentiamo, Chiese animate non da vuota ritualità e da presunzione ecclesiale, ma piene di vita concreta e di domande più che di risposte. Il grande teologo Romano Guardini ci ha offerto una chiave di lettura straordinaria della vita e in particolare dell’esperienza cristiana descrivendole, quando sono vissute in pienezza, come la composizione di quella continua tensione polare tra opposti che sembra fonte di contraddizione ma in realtà è immagine della grandezza e della complessità dell’umano. Il Dio di Gesù accompagni il nostro cammino alla ricerca della pace, anzitutto dentro noi stessi, partendo dalla bellezza della fraternità così come l’abbiamo respirata in questa occasione”.

L’Arcivescovo ha infine annunciato,  invitando tutti i rappresentanti delle Chiese, una veglia di preghiera per la pace giovedì 23 febbraio alle 18 in cattedrale, a un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina.

FOTO ZOTTA