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A Levico Terme la Festa delle famiglie con l’arcivescovo Tisi: “Rimante connessi nell’amore”

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Genitori, figli e pure alcuni nonni: più di duecento persone hanno animato sabato 18 ottobre la Festa diocesana delle famiglie a Levico Terme per un pomeriggio e una serata di incontro, gioco e preghiera. L’appuntamento, ormai tradizionale nel calendario della Diocesi, si è inserito di fatto nella Visita pastorale dell’arcivescovo Lauro Tisi in Valsugana.

Il programma della Festa ha proposto attività pensate per tutte le età: momenti di gioco in oratorio, la celebrazione della Messa con l’arcivescovo Lauro, la cena comunitaria e uno spettacolo teatrale dedicato a genitori e figli. Una giornata semplice, ma densa di significato, per riaffermare il valore della famiglia come luogo di relazioni autentiche e scuola di umanità.

L’omelia di don Lauro

Durante l’omelia, l’arcivescovo Tisi ha offerto, rivolgendosi anzitutto ai tanti bambini e ragazzi presenti, una riflessione profonda sulla preghiera come “connessione”. Partendo dal Vangelo del giorno – con l’invito di Gesù a pregare sempre – ha spiegato che pregare non significa solo “dire preghiere”, ma rimanere in relazione viva con Dio, così come in famiglia si rimane uniti anche quando non ci si pensa continuamente.
Ha invitato a distinguere la connessione digitale da quella vera: “Viviamo immersi in notifiche e messaggi, ma quella non è una connessione reale. La connessione autentica è quella dell’amore, che unisce genitori e figli, che rimane anche quando non la vediamo.”

Tisi ha raccontato come, nella sua esperienza personale, l’amore dei propri cari resti presenza viva anche dopo la morte: “Chi ci ama resta connesso a noi. Non serve ripetere mille volte ‘ti voglio bene’: quando l’amore è vero, lo si percepisce sempre.”

Da questa immagine è nata la sua esortazione: rimanere connessi con Gesù attraverso gesti concreti di perdono, ascolto, servizio e vicinanza. “È questo – ha detto – che ci fa vivere alla maniera di Gesù e ci fa stare bene davvero.”

L’Arcivescovo ha poi ringraziato le famiglie per la loro testimonianza quotidiana: “Siete il terreno più bello dell’umanità. Gli affetti familiari sono l’ultimo baluardo a cedere. Mettete Gesù al centro della vostra casa, e vi sentirete finalmente a casa anche dentro voi stessi.”

La serata teatrale

La serata si è conclusa in oratorio con la cena condivisa e lo spettacolo “Tic e Tac”, che ha proposto in forma teatrale il tema del tempo e delle relazioni. Un momento corale che ha restituito il senso della giornata: la famiglia come luogo dove la fede diventa relazione viva, dove la preghiera si intreccia con la vita quotidiana, e dove la connessione più solida resta quella dell’amore vissuto nel quotidiano.