Vita condivisa in canonica

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In questo numero di “Come Amici” abbiamo voluto raccontarvi le varie esperienze particolari che alcuni di noi fanno: dal carcere all’anno esterno, al fine settimana “alternativo”. Quindi ci sembra giusto parlare anche del fine settimana in parrocchia, che normalmente viviamo dal venerdì sera alla domenica mattina. Per far questo, stiamo scrivendo quest’articolo io e don Paolo, parroco di vari paesi nella Valle dei Laghi, dal quale sono in esperienza.

Quando don Tiziano, il rettore, ci ha detto che saremo stati insieme per almeno quest’anno, entrambi eravamo abbastanza titubanti. Io, Sebastiano, perché mi era stato riferito che avrei convissuto con un cane, dei quali ho paura fin da piccolo, mentre io, don Paolo, perché mi sono chiesto se fossi in grado di accogliere un seminarista, cercare di aiutarlo nella formazione e essere anche solo vagamente di esempio per lui.

Dopo i primi tempi, abbiamo scoperto che il vivere assieme, e tutta l’esperienza più in generale, è molto più semplice di quello che si potesse pensare: il poter abitare sotto lo stesso tetto ci ha aiutato a scoprire nuove parti noi. Pregare insieme, mangiare insieme, lavorare insieme, ridere insieme, passare anche il tempo della quotidianità insieme è un’occasione bella e arricchente per entrambi. È anche un’opportunità per renderci partecipi delle nostre attività e per condividere l’amicizia anche con altre persone, per avere quindi uno sguardo diverso sulle cose.

È come se fossimo in cammino l’un con l’altro verso una meta da raggiungere, solo per accorgerci che in realtà la vera meta è il cammino stesso, nel quale possiamo non solo crescere, ma anche provare a contemplare e scoprire ulteriormente il volto di Dio attraverso lo specchio che è l’altro. La nostra vita comune nella canonica di Vezzano infatti ci ricorda come il Signore sia proprio nelle persone che abbiamo di fronte, nei “piccoli” gesti d’attenzione, nelle “belle” cose fatte assieme, come quest’articolo.

Naturalmente non mancano fatiche o difficoltà, ma ci preme sottolineare come la bellezza e la gioia dello stare assieme riesca a superare ogni ostacolo, se veramente ci si mette in gioco e ci si lascia provocare. Così, si può capire ancor meglio il messaggio del Vangelo: amare, accogliere, crescere: ma tutto fatto insieme.

Sebastiano Spagnolli e don Paolo Devigili