Un passo concreto verso la transizione ecologica e la corresponsabilità comunitaria.
Nel corso della riunione dei Consigli pastorali per gli affari economici, svoltasi sabato 11 ottobre presso il Collegio Arcivescovile di Trento, l’economo diocesano Marco Merler ha illustrato il progetto per la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sul territorio della Diocesi di Trento.
All’incontro, partecipato da circa trecento rappresentanti delle parrocchie, erano presenti anche il vicario generale della Diocesi don Claudio Ferrari e il cancelliere don Alessandro Aste.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto già avviato dalla Diocesi di Treviso che due anni fa ha promosso la nascita della Fondazione Diocesi Energy ETS, con l’obiettivo di costituire una grande comunità energetica rinnovabile che unisca le 265 parrocchie del territorio trevigiano.
A questa Fondazione hanno già aderito come soci fondatori le Diocesi di Adria-Rovigo, Concordia-Pordenone e Trento, mentre altre Diocesi stanno valutando di seguirne l’esempio.
“Con questo progetto – ha spiegato Marco Merler – la Diocesi di Trento vuole partecipare a un percorso concreto di conversione ecologica e di attenzione al bene comune. Le comunità energetiche rappresentano un modo nuovo e solidale di produrre e condividere energia, generando benefici non solo ambientali ma anche economici e sociali. L’adesione a Fondazione Diocesi Energy ETS consentirà anche alle parrocchie di beneficiare di uno strumento tecnico-giuridico già rodato”.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili
Le CER sono dei soggetti giuridici senza scopo di lucro (Fondazioni, Associazioni, Cooperative) che permettono a produttori e consumatori di energia rinnovabile di condividere, in modo “virtuale”, l’energia prodotta localmente all’interno della stessa cabina primaria elettrica.
L’obiettivo è produrre energia vicino e in contemporanea a chi la consuma, riducendo sprechi e investimenti sulle reti, e generando incentivi economici proporzionati alla quota di energia condivisa.
Il modello operativo e i benefici solidali
Attraverso la Fondazione Diocesi Energy ETS, anche nella Diocesi di Trento potranno essere attivate configurazioni locali di comunità energetiche, una per ogni cabina primaria, coinvolgendo parrocchie, enti locali, imprese e famiglie.
La ripartizione dei benefici, secondo il modello presentato, prevede di destinare gli incentivi ottenuti a produttori (28,5%), consumatori (7%), gestione tecnica della CER (14,5%), Fondazione Energy ETS (3%), e soprattutto a scopi sociali (47%), reinvestendo le risorse in progetti di solidarietà e comunità. Le percentuali sono suscettibili di variazioni in base all’andamento del mercato energetico.
“È un modo per trasformare l’energia in bene comune – ha sottolineato Merler – e per dare continuità a quella cultura della responsabilità che papa Francesco ha indicato nell’enciclica Laudato si’: prendersi cura insieme della Casa comune.”
Una rete diocesana per l’energia solidale
La fase operativa del progetto prevede di contattare tutte le parrocchie e i soggetti interessati, sia attraverso una sezione apposita che verrà predisposta sul portale web della Diocesi sia attraverso incontri sul territorio, per promuovere l’adesione di più soggetti possibile, a partire dalle parrocchie.
Nella foto in alto, la copertura con pannelli solari dell’Aula Paolo VI a Roma (Foto Siciliani-Gennari/SIR)
Nella fotogallery qui sopra alcuni momenti dell’incontro di sabato 11 ottobre (foto Fedeli-Casagrande)