Vescovo Lauro agli universitari cattolici: “Una nuova grammatica relazionale per le nostre comunità e i nostri territori. A fidarsi dell’uomo è rimasto solo Dio”

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“La grammatica relazionale trova il suo manuale nell’umanità di Gesù Cristo. Dal Discorso della montagna alla scelta preferenziale per i poveri, alla gratuità e all’esodo pasquale, sono i pilastri su cui immaginare lo spaccato umano delle nostre comunità e dei nostri territori. Questo è stato il grande orizzonte dei Padri fondatori dell’Europa, piuttosto che dei monaci benedettini, dei santi sociali, dei fondatori della cooperazione”. Così l’arcivescovo Lauro Tisi in un passaggio della Lectio divina (TESTO INTEGRALE)  agli universitari cattolici d’Europa riuniti a Trento lo scorso fine settimana per la seconda sessione formativa della Scuola Europea di Formazione alla Politica (Sefap), promossa dalla Fondazione Fuci sul tema “Migrants and Migrations: how the communities change”.

Tisi era chiamato a commentare in particolare il brano di Matteo con la nota parabola dei talenti (Mt 25,14). “L’approccio corretto al testo biblico – ha sottolineato don Lauro – è quello di andare a rintracciarvi la narrazione che Dio fa di sé stesso. Davvero interessante – ha aggiunto – è il volto di Dio che emerge dall’incipit della parabola: un Dio che dà credito, concede fiducia, affida responsabilità. Lontano mille miglia dal Dio “tappabuchi” evocato da Bonhoeffer. La notizia è davvero importante: in quest’ora della storia dove l’umano ha un clamoroso deficit di fiducia in sé stesso e nelle sue possibilità, incredibilmente a fidarsi dell’uomo è rimasto – mi si passi la constatazione – soltanto Dio”.

“Questo vale per tutto il testo biblico, ma in particolare per le pagine evangeliche dove, nelle parole, nei gesti, nel muoversi di Gesù rintracciamo i tratti di Dio. Nell’umanità di Gesù abita la pienezza di Dio”.

Lo scorso anno a Firenze, nella prima edizione (foto), una platea di oltre 100 studenti cattolici provenienti da 10 diversi Stati europei ha elaborato e sottoscritto il Manifesto degli universitari cattolici europei per un’Europa più unita, più vicina alla sua gente, più fedele ai suoi valori.

I lavori hanno preso il via venerdì 10 marzo nella Sala Arazzi del Museo Diocesano Tridentino. Alla Cerimonia d’apertura hanno portato i saluti istituzionali Franco Ianeselli, sindaco di Trento, e Michele Nicoletti, presidente della Fondazione Fuci. A seguire, dopo un momento di commemorazione di Antonio Megalizzi, la Prolusione affidata a Marina Berlinghieri. La giornata di sabato ha visto un panel moderato da Vincenzo Passerini a cui hanno preso parte il parlamentare croato Davor Ivo Stier, Gino Mazzoli e Leoluca Orlando. Al panel è seguito un dibattito. Nel programma della tre giorni anche una Lectio magistralis di Nicoletti e la Lectio biblica tenuta domenica dall’arcivescovo Lauro, con richiami alla figura di Alcide De Gasperi.