Stefano Marchetti sacerdote. Il missionario trentino è stato ordinato a La Paz, in Bolivia

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Stefano Marchetti, missionario nativo di Bolbeno, ordinato diacono nell’aprile scorso a Tione, è stato ordinato sacerdote a La Paz (Bolivia) nella chiesa del Seminario San Geronimo, sabato 16 novembre, dal vescovo della diocesi di El Alto (suffraganea di La Paz) monsignor Giovani Edgar Arana.

Chi è Stefano Marchetti

Laureato in Lettere, Stefano conobbe fin da giovane la terra boliviana grazie alla collaborazione con il gruppo giudicariese dell’associazione “Operazione Mato Grosso”, attiva soprattutto nel sostegno alle missioni in Sudamerica. L’opera di volontariato di Marchetti si è via via intensificata, per poi diventare una vera e propria scelta di vita. Così, nel 2020, ha deciso di lasciare il lavoro di bibliotecario nella Biblioteca di Condino a Borgo Chiese (e prima a Pinzolo, Roncone e Tione) per dedicarsi a tempo pieno alla missione in Bolivia. In particolare, tra la popolazione Aymara del villaggio di Peñas, in pieno altipiano boliviano a quattromila metri di quota, vicino al lago Titicaca e alle pendici del Chachacomani, uno dei “giganti” della cordigliera Real nella catena andina.

Qui, Stefano ha affiancato fin da subito padre Antonio Zavatarelli, missionario originario di Menaggio, nel comasco, insignito nell’estate 2019 della Targa d’Argento del Premio Internazionale di Solidarietà Alpina a Pinzolo.


La scelta radicale della missione è diventata per Stefano Marchetti la via per maturare anche la decisione di diventare prete. Una vocazione adulta che lo ha portato a frequentare il seminario a La Paz e a studiare teologia, pur senza mai interrompere l’impegno tra la gente di Peñas, soprattutto i più poveri.

Marchetti era stato ordinato diacono lo scorso 27 aprile, nella chiesa parrocchiale di Tione, dall’arcivescovo Lauro Tisi (qui ARTICOLO).

A “Vite che sanno di Vangelo”

Marchetti è stato anche protagonista di una puntata della videoserie “Vite che sanno di Vangelo”. Aveva detto: “La mia missione? Testimoniare che abbiamo un Padre, un papà buono. Dobbiamo fidarci che dietro la nostra vita c’è Qualcuno che dà un senso a tutto. Solo allora iniziamo a trovare una risposta”. Nella puntata, don Stefano commentava il brano dell’evangelista Giovanni (21,1-14) con l’incontro di Gesù risorto sul lago di Tiberiade e intrecciandolo alla sua ricca esperienza di lavoro e di volontariato, sfociata nella sua vocazione adulta.