In un vivace e intenso incontro con i sacerdoti e i seminaristi della “sua” diocesi di Roma, papa Leone XIV ha rinnovato il suo appello alla comunione e alla credibilità del ministero presbiterale (LEGGI TESTO INTEGRALE). “Siate uomini della comunione, testimoni di una vita umile e fedele”, ha detto il Pontefice, sottolineando il valore del camminare insieme in una città complessa come Roma, segnata da bellezza ma anche da povertà e gravi emergenze sociali.
“Ve lo chiedo con il cuore di padre e di pastore: impegniamoci tutti ad essere sacerdoti credibili ed esemplari!”, ha sottolineato Leone.
“Al servo è chiesta fedeltà
“Siamo consapevoli dei limiti della nostra natura e il Signore ci conosce in profondità; ma abbiamo ricevuto – ha aggiunto il Papa – una grazia straordinaria, ci è stato affidato un tesoro prezioso di cui siamo ministri, servitori. E al servo è chiesta la fedeltà. Nessuno di noi è esente dalle suggestioni del mondo e la città, con le sue mille proposte, potrebbe anche allontanarci dal desiderio di una vita santa, inducendo un livellamento verso il basso dove si perdono i valori profondi dell’essere presbiteri.”
“Tornate alla prima ora”
Il Papa ha incoraggiato i sacerdoti a riscoprire l’amore della “prima ora”, quella scintilla vocazionale che ha spinto ciascuno a scelte radicali e coraggiose. In un clima culturale che favorisce isolamento e autoreferenzialità, ha ribadito l’urgenza di costruire fraternità presbiterale e una solida vita spirituale.
Rivolgendosi ai nuovi ordinati, Leone XIV ha chiesto di essere “custodi, non padroni”, capaci di ascolto e prossimità. Ha infine ricordato figure come don Milani e don Di Liegro, esempi profetici di servizio tra i poveri, invitando tutti a vivere le sfide contemporanee come occasioni per testimoniare il Vangelo con coraggio.
Fato Vatican Media/Sir