“La formazione è decisiva”

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Il Rettore del Seminario

Una domanda che la Chiesa da sempre si è fatta è: come formare i futuri presbiteri? A questo interrogativo, dal concilio di Trento in poi, si è risposto con il Seminario, che definirei come un tempo in cui il candidato al presbiterato si mette a disposizione della Chiesa per essere educato e formato in tutte le sue dimensioni e quindi è un tempo in cui si offrono opportunità di crescita a livello umano, spirituale,  intellettuale e pastorale. Ritengo che la sfida più grande sia quella di riuscire a tener unite queste dimensioni ed intrecciarle fra di loro, così che tutte unite possano aiutare ad allargare gli sguardi, a conoscere meglio se stessi, ad imparare ad avviare percorsi per rispondere alle domande profonde della vita ed avere un dialogo sicuro e costante con Dio .

In questo orizzonte la formazione intellettuale è una parte fondamentale e cospicua del percorso educativo dei futuri presbiteri e ha l’obiettivo di fornire una buona base filosofica e teologica per aiutare ad avvicinarsi con delicatezza e rispetto al mistero di Dio e dell’uomo. Lo studio può anche evitare riduzionismi e semplificazioni che talvolta si potrebbero fare e che rischiano di diventare irrigidimenti e deturpamenti della grandezza della Rivelazione e della tradizione cristiana. Così ritengo che la formazione intellettuale sia uno degli elementi fondamentali al nel cammino dei seminaristi per riuscire a contemplare “l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza” (Ef 3,18-19).

don Tiziano Telch, rettore del Seminario di Trento