Giubileo delle carceri a Trento

Giubileo delle carceri: in centinaia alla Casa Circondariale di Spini di Gardolo per condividere speranza

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Sono state centinaia le persone che hanno partecipato al Giubileo delle carceri, promosso dal Servizio di pastorale carceraria dell’Arcidiocesi, in collaborazione con gli scout Agesci di Gardolo, Trento 8, Rovereto e Lavis, con gli scout della Federazione Scout d’Europa di Pergine, con il gruppo catechesi di Povo-Villazzano e con la parrocchia di Mattarello.
Un momento intenso di incontro e preghiera – in sintonia con il Giubileo dei detenuti vissuto a Roma con Papa Leone – che ha visto la città di Trento “varcare” le mura della Casa circondariale, in un segno concreto di vicinanza e condivisione. «È significativo che la città sia venuta qui – ha sottolineato la direttrice della Casa circondariale, Anna Maria Nuzzaci – perché noi non possiamo andare in città, pur essendone parte essenziale. Le persone detenute che ospitiamo torneranno nella comunità». Un invito, il suo, a superare lo stigma che spesso accompagna lo sguardo sul carcere.

Durante le due celebrazioni eucaristiche del mattino – la prima con i detenuti comuni e la seconda con i detenuti speciali e le donne – l’arcivescovo mons. Lauro Tisi ha richiamato il valore della dignità umana di ogni persona. «Dietro queste mura – ha ricordato – ci sono uomini e donne carichi di umanità, di relazioni, di sofferenze e di sogni. Non “gente sbagliata”, ma persone segnate da errori umani».

Don Lauro  ha condiviso anche le parole di un detenuto incontrato in mattinata: «“Noi, come esseri umani, siamo frammenti di luce. A volte ci dimentichiamo di esserlo, e allora andiamo in difficoltà”».

Particolarmente toccante il messaggio letto dalle donne detenute, che hanno espresso il loro vissuto nel tempo del Natale: «Per noi detenute e detenuti non è facile spiegare come ci sentiamo in questo periodo dell’anno così importante. Il Natale è una festa d’amore, felicità e soprattutto di speranza, ma vissuto in carcere è anche sofferenza». Un messaggio che si conclude con una preghiera condivisa: «Siamo qui a pregare insieme a lei, affidando i nostri cuori a Dio. Non c’è cosa migliore che possiamo fare in un luogo così doloroso e vuoto».

Verso la conclusione giubilare 

Il Giubileo delle carceri è stato l’ultimo evento dell’Anno Santo in Diocesi di Trento. La Messa di conclusione dell’Anno sarà in cattedrale domenica 28 dicembre, nel pomeriggio, alla presenza dei giovani che animeranno il fine settimana con l’iniziativa “piazze di speranza”.

(fonte Vita Trentina)