Giornata del dialogo cristiano-islamico: venerdì 8 novembre a Trento all’oratorio dei Solteri (20.30) incontro a partire dal documento di Abu Dhabi sulla fratellanza umana universale

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Importanti riflessi trentini della Giornata del dialogo cristiano-islamico sul tema “Fratellanza umana, per la pace mondiale e la convivenza comune”, celebrata domenica 27 ottobre.

Chiesa cattolica e comunità islamiche attive localmente hanno promosso un incontro pubblico venerdì 8 novembre, alle ore 20.30 a Trento all’oratorio dei Solteri (via dei Solteri, 40).

Si rifletterà a partire dal Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune, sottoscritto lo scorso febbraio da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, in occasione del viaggio di Bergoglio negli Emirati Arabi.

Il professor Alberto Conci aprirà la serata con una introduzione sul Documento, a cui seguirà un confronto tra i rappresentanti delle due comunità cristiana e musulmana, con proposte concrete per sviluppare occasioni di dialogo. Don Cristiano Bettega, delegato del vescovo Lauro per il dialogo interreligioso, guiderà la delegazione cattolica; sull’altro versante l’Imam Aboulkheir Breigheche e i responsabili di altre comunità islamiche presenti in Trentino. Al dialogo farà seguito una preghiera condivisa e un momento finale di convivialità.

Una prima iniziativa locale, in relazione alla Giornata, si è già concretizzata nella mattinata dello scorso 29 ottobre, durante l’assemblea degli studenti dell’Istituto “Martini” di Mezzolombardo. Don Bettega e il giovane di origine marocchina Zakaria El Koura (laureato in fisica all’Università di Trento e rappresentante della comunità islamica delle valli del Noce) hanno dialogato a lungo con i ragazzi sulla sfida della convivenza tra religioni diverse.

La Giornata per il dialogo cristiano-islamico, nata nel 2001 in seguito ai tragici eventi dell’11 settembre, ha rilanciato nel tempo la necessità di un dialogo sempre più approfondito, in grado di dissipare paure e rimontanti sentimenti xenofobi, prevenendo violenze e radicalizzazioni.

“Come si può intuire – spiega don Bettega –, abbiamo deciso per quest’anno di vivere la Giornata non in una sede istituzionale, ma in due diversi luoghi, dove cristiani e musulmani convivono nella quotidianità: una scuola e il territorio di una parrocchia di città. L’intenzione è quella di inventare proposte per continuare su questa strada: per continuare a riscoprire quanto il dialogo sia arricchente”.