Dal CFP Enaip di Tesero tre oggetti con legno di recupero donati al vescovo Lauro: “Quello che sembra un difetto è in realtà una caratteristica che rende unici”

bookmark

Un cofanetto, un tagliere, una lampada: tre oggetti, realizzati con legno di recupero – dopo la tragedia Vaia e dopo i danni provocati dalla diffusione del bostrico – sono stati donati al vescovo Lauro da tre studenti del CFP Enaip di Tesero nel pomeriggio di giovedì 21 dicembre, accompagnati dal direttore Dino Moser e dalla docente di xilologia Giada Mearns.

Tre oggetti all’apparenza semplici, ma che racchiudono un significato particolare. Il cofanetto è stato realizzato assieme ai ragazzi di Anffas, con una vena ed un fiocco di legno azzurrato dal bostrico: “Un difetto – ha ricordato lo studente – ma che semplicemente va valorizzato”.

Il tagliere invece è “simbolo di convivialità, c’è in tutte le case”, è stato ricordato, e reca incisa una frase pronunciata da un simbolico abete rosso che ha resistito alla calamità della tempesta Vaia ma che poi è “morto in piedi” a causa del coleottero xilofago.

La lampada infine vuole ricordare “il bosco schiantato, ma in grado di rinascere grazie alla luce che si infila fra i rami, e dona nuova vita”.

“Quello che potrebbe sembrare un difetto – hanno ricordato i docenti – è una caratteristica che rende unici. Nessuna falegnameria infatti vende il legno azzurrato dal bostrico, anche se il legno, tecnicamente, è perfettamente utilizzabile”.

L’arcivescovo Lauro è rimasto molto colpito dalla spiegazione data degli studenti, tanto da volerli coinvolgere, con i loro oggetti e la loro spiegazione, in occasione del mandato ai Cantori della stella, il prossimo 27 dicembre in cattedrale a Trento: “Li prenderò da esempio e spunto per l’omelia perché quello di cui abbiamo bisogno oggi è proprio questo: giovani che non solo studiano e si preparano, ma che poi sanno mettere a frutto le loro capacità artigiane e manuali, con tutto il loro valore e la loro dignità”.