Cambio al vertice di Avvenire: Girardo nuovo direttore, Tarquinio lascia dopo 14 anni

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Marco Girardo è il nuovo direttore responsabile del quotidiano cattolico Avvenire. Il giornalista, già Caporedattore di Economia del quotidiano, succede a Marco Tarquinio alla guida del giornale dal 2009.

Girardo, classe ’72, è un giornalista, saggista, conduttore radiofonico ed esperto nella transizione dell’informazione nel contesto digitale. Impegnato in attività con Azione Cattolica fin dal ‘91, si laurea in Filosofia all’Università di Trieste e consegue un master in Comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Inizia la sua carriera scrivendo per il settimanale diocesano Voce Isontina di Gorizia e per il quotidiano Il Piccolo di Trieste e dal 2000 lavora per Avvenire, di cui guida la redazione di Economia e Politica economica dal 2011. Nel 2020 ha avviato il progetto editoriale multimediale di Avvenire “L’economia civile” e dal 2022 fa parte del Comitato scientifico del Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo dell’Università Cattolica.

A Marco Tarquinio, per ben 14 anni al “timone” della testata facente capo alla CEI (testata con la quale continuerà a collaborare come editorialista – qui il “commiato” da direttore ) va il ringraziamento del Presidente dei vescovi cardinal Matteo Zuppi, “per come – scrive Zuppi in una nota – ha guidato Avvenire con passione e intelligenza, con uno sguardo lucido sulla realtà e un’attenzione particolare per gli ultimi, vedendo il mondo dalla parte delle vittime e facendo propria l’ansia di pace e di futuro. I tanti “senza voce” (ce l’hanno, siamo noi che non ascoltiamo!), quelli di cui nessuno parla, come tante sofferenze e pezzi di guerra mondiale, hanno trovato spazio nelle pagine del nostro giornale, senza sdolcinature, con l’evidenza dei fatti e con le responsabilità delle persone. Marco è stato un direttore. Avvenire è, come si suol dire “il giornale dei Vescovi”, direi meglio della Chiesa in Italia. C’è sempre, però, la responsabilità di qualcuno che “ci mette la faccia”, in comunione con la Chiesa e con la sua dottrina sociale, quella che tutti i cattolici debbono vivere e che ci aiuta a capire i segni dei tempi, che non sono un optional per i cristiani chiamati a incarnare l’amore di Gesù nel mondo. In questi anni – prosegue Zuppi – Marco ha aiutato il quotidiano a crescere, anche in autorevolezza riconosciuta da tutti, nel solco di quanto indicato da san Paolo VI, ovvero tendendo sempre “non solo e non tanto a informare, ma a formare, a educare cioè alla retta conoscenza e al sano giudizio” (Discorso sui mezzi di comunicazione sociale, 27 novembre 1971). Avvenire è un giornale di prossimità, vicino ai problemi della gente per raccontare il bello delle nostre comunità, senza paura del dialogo, come è di chi ha chiara la sua identità.
Il passaggio di testimone, condiviso da tempo, avviene nella continuità di ispirazione che ha animato il giornale. Peraltro, ringrazio Tarquinio perché continuerà a rimanere in quella casa che anche lui ha contribuito a edificare.

Il timone passa ora a Marco Girardo, pure lui di casa ad Avvenire. Il “benvenuto”, quindi, non ha il sapore della novità, ma della familiarità, essendo frutto di quella squadra redazionale che Tarquinio ha sostenuto e rafforzato. Il nuovo incarico sarà un’occasione per vivere, ancora e in maniera più piena, il lavoro giornalistico in una dimensione di comunità, cogliendo le sfide tecnologiche nella rotta indicata da Papa Francesco: “Ascoltate, approfondite, confrontatevi. State lontani dai vicoli ciechi in cui si dibatte chi presume di aver già capito tutto” (Udienza ai dirigenti e al personale del quotidiano “Avvenire”, 1° maggio 2018). A Girardo gli auguri di buon lavoro e il sostegno della CEI. A tutti e due e a tutti noi: buon avvenire!

Marco Girardo commenta così la sua nomina: “Ringrazio l’Editore per la fiducia riposta e per il mandato sfidante di accompagnare Avvenire nella transizione digitale. Continueremo, insieme a tutti i colleghi e collaboratori, un percorso di sviluppo sostenibile in un panorama editoriale complesso, forti della salienza che il nostro Quotidiano di ispirazione cattolica ha saputo guadagnare negli anni”.

Girardo riceve così il timone da Marco Tarquinio che, durante la direzione di Avvenire, ha contribuito sempre con passione a sviluppare un’offerta editoriale di qualità, profondamente ancorata al rispetto e alla difesa dei diritti della persona. Queste le sue parole: “Un caldo e affettuoso augurio di buon lavoro al nuovo direttore di Avvenire, Marco Girardo, ottimo ed esperto giornalista, amico e collaboratore prezioso negli anni della mia responsabilità. E un grazie sentito a tutte le colleghe e i colleghi e alle grandi firme che si sono aggiunte via via, contribuendo tutti insieme, con professionalità e umanità, a portare stabilmente Avvenire tra i primissimi quotidiani italiani. Grazie di cuore, infine, all’Editore per la lunga fiducia e il sostegno che mi ha dato nelle tante imprese affrontate per offrire a tutti un’informazione sempre limpida e libera, ancorata ai grandi valori cristiani e civili del nostro umanesimo”.

Il comunicato del Cdr

La redazione di Avvenire desidera esprimere il proprio ringraziamento a Marco Tarquinio, che lascia la direzione di Avvenire dopo quasi 14 anni di incarico. Sotto la sua guida il giornale dei cattolici ha mantenuto la propria autorevolezza, crescendo di visibilità all’interno del panorama dell’informazione nazionale e facendosi voce e sguardo della Chiesa italiana sugli ultimi e i più fragili.

Accogliamo con soddisfazione la nomina del capo dell’Economia, Marco Girardo, a nuovo direttore: leggiamo questa scelta, operata dall’editore tra i giornalisti di Avvenire, anche come un riconoscimento del lavoro complessivo svolto dalla redazione in questi anni. Siamo consapevoli che l’attuale situazione dell’editoria presenta aspre criticità e pone sfide complesse: più volte nel corso degli ultimi anni abbiamo ribadito di essere pronti ad affrontarle. Come sempre, siamo disponibili a una collaborazione costruttiva e auspichiamo che il percorso che ci attende sia affrontato valorizzando e coinvolgendo tutto il corpo redazionale.