“Imparare”: è la parola chiave che papa Leone XIV ripete – parlando a braccio in inglese, spagnolo e italiano – ai più di tremila delegati delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione riuniti da tutto il mondo per il loro Giubileo a Roma in Aula Paolo VI, compresa una delegazione della Diocesi d Trento. Sette aree del mondo portano al Papa il racconto della sperimentazione della sinodalità nelle Chiese locali. A moderare il dialogo è suor Nathalie Becquart, sottosegretaria del Sinodo dei Vescovi, affiancata dal cardinale Mario Grech segretario del Sinodo e dal sottosegretario mons. Luis Marín de San Martín.
Sinodalità, stile di Chiesa
Dalle testimonianze emerge un tratto comune: la sinodalità non è progetto a scadenza, ma modo di essere Chiesa. Il Papa lo rilancia con decisione: niente “modello unico” da applicare ovunque, ma una conversione allo Spirito che rende missionari e ricuce le relazioni nella “famiglia di Dio”. Racconta che «la Chiesa può essere un ponte» e che «quando sentiamo il grido urgente delle persone… non stiamo solo riflettendo su questioni teoriche» — dobbiamo rispondere. L’ascolto — della Parola, delle persone, anche di chi cerca senza appartenere alla Chiesa — è indicato come primo cantiere da riaprire.
Africa: il dono della famiglia e della speranza
Dal continente africano arriva la fotografia di comunità che allargano gli spazi di incontro anche oltre l’ambito ecclesiale. Leone XIV riconosce alla Chiesa in Africa un carisma di ponte e riconciliazione, grazie alla vitalità dei giovani e delle famiglie. Nessun “standard” da importare: ogni Chiesa locale è chiamata a discernere in libertà, evitando uniformità che spengono l’iniziativa.
Oceania: la conversione spirituale che risponde al grido del creato
Le isole del Pacifico portano il peso dell’emergenza climatica. Il Papa chiede di non restare passivi: le strutture ecclesiali — diocesane, provinciali, continentali — devono farsi strumenti per una risposta concreta alle urgenze sociali e ambientali, in linea con la Laudato si’. La sinodalità, qui, prende il volto della cura della casa comune e dell’inclusione delle culture indigene e delle fragilità.
Nord America: formare per vincere paure e resistenze
In un contesto segnato da pluralità e migrazioni, si avverte il timore che la sinodalità indebolisca l’autorità dei pastori. Leone XIV risponde con due verbi: formare e pazientare. «Dobbiamo capire che non tutti corriamo alla stessa velocità», afferma, invitando a evitare fratture e favorire una comunione concreta, coinvolgendo laici, consacrati e clero nei processi decisionali.
Medio Oriente: entusiasmo del Vangelo per perdono e riconciliazione
Dalle Chiese orientali arriva la richiesta di cambiamenti urgenti nella formazione e nella vita pastorale. Il Papa indica un segno decisivo: riscoprire l’entusiasmo della fede per diventare artigiani di perdono e unità, rispettando le differenze tra tradizioni e valorizzando ciò che ogni Chiesa porta al cammino comune, anche nella diaspora.
America Latina e Caraibi: percorsi di inclusione e trasparenza
Il continente presenta strumenti e reti che “sinodalizzano” le strutture: processi di ascolto, formazione diffusa, riflessione teologica condivisa, attenzione a trasparenza e responsabilità. Leone XIV legge in questo un lievito per la società: la comunione che nasce dall’ascolto genera cittadinanza inclusiva e pacifica, capace di contagiare.
Europa: valorizzare il contributo delle donne e trasformare le culture
Tra cooperazione ecumenica, modelli partecipativi e zone di resistenza, spicca la domanda sulle donne nella Chiesa. Il Papa riconosce che non mancano possibilità reali, ma persistono ostacoli culturali che vanno contro il Vangelo. Occorre coraggio per promuovere ruoli di responsabilità secondo i carismi, evitando slogan e nomine simboliche: la Chiesa può e deve essere forza di trasformazione culturale.
Asia: rispetto per il “suolo sacro” del dialogo
In un contesto di pluralismo religioso e diversità socio-politiche, la sinodalità ha favorito partecipazione laicale, uso di piattaforme digitali e piani pastorali a lungo termine. Leone XIV invita a un atteggiamento di riverenza verso la dimensione mistica e contemplativa dell’Asia, e chiede maggiore condivisione di risorse per ridurre le disuguaglianze tra le Chiese.
Il filo rosso del Giubileo
Dalle sette regioni emerge un lessico comune: ascolto, missione, formazione, inclusione, corresponsabilità, trasparenza, riconciliazione. Il Papa (qui le sue risposte complete) tiene insieme i registri: realismo pastorale (ogni luogo ha il suo passo), urgenza profetica (povertà, guerre, clima non aspettano), e prospettiva spirituale (la sinodalità è prima di tutto vita nello Spirito alla sequela di Gesù).
La Terza Assemblea Sinodale della Chiesa Italiana
Nel cuore di questi giorni giubilari, sabato 25 ottobre, si tiene anche la Terza Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, convocata dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI). I delegati diocesani, insieme ai rappresentanti degli organismi pastorali e delle regioni ecclesiastiche, sono chiamati a votare il Documento di sintesi “Lievito di pace e di speranza”. Il testo, frutto di un percorso di revisione dopo il voto precedente, raccoglie esperienze di oltre duecento Chiese locali e propone 124 proposte concrete a livello diocesano, regionale e nazionale.




