Nella mattinata di domenica 13 luglio la Pieve di Santa Maria Assunta a Fiera di Primiero ha accolto con grande partecipazione la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, in occasione del 25° anniversario della rifondazione della Schützenkompanie “Giuseppina Negrelli Primör”.
Una presenza significativa quella della compagnia primierotta, che ha scelto di portare il nome di Giuseppina Negrelli, figura storica del territorio e tra le protagoniste della resistenza alle truppe napoleoniche nel primo Ottocento. Un simbolo di coraggio e legame con la terra trentina, che oggi rivive nell’impegno degli Schützen.
L’omelia dell’Arcivescovo
Durante l’omelia (QUI TESTO INTEGRALE), l’arcivescovo Tisi ha proposto una profonda riflessione a partire dalla domanda evangelica: “Chi è il mio prossimo?”. “Se per te – ha detto – il prossimo è una minaccia, l’altro diventa un antagonista e il futuro si tinge di paura. Se, invece, il prossimo è un alleato, un compagno di viaggio, il presente – ha concretizzato don Lauro – si riempie di serenità e il futuro si apre alla speranza”. Un interrogativo pertanto, ha dedotto Tisi, che “non appartiene solo allo scriba, ma è la domanda dell’umano di ogni tempo”.
Dio messo da parte
Il Vescovo ha denunciato con parole accorate il rischio, oggi molto concreto, di una società occidentale che prima ha messo da parte Dio, e ora sembra mettere da parte anche l’uomo, sostituendolo con la tecnica, l’economia e l’individualismo. Un contesto in cui, ha sottolineato, “il prossimo scompare e resta solo un ego che si pensa onnipotente”. La presenza degli amici Schützen secondo don Lauro “richiama le radici cristiane dell’Europa, e forse può aiutarci a riconoscere che, quando si fa fuori Dio, si fa fuori anche l’uomo”.
Monsignor Tisi ha poi richiamato il volto di Dio mostrato da Gesù Cristo come quello di un “Dio che si china a lavare i piedi, che muore senza odiare, sposa la gratuità come forza vitale”.
“Servi e vivrai”
“Un Dio che ci dice: servi e vivrai”, ha annotato monsignor Tisi, ricordando come il servizio non sia solo un valore etico, ma una forza che dà senso e gusto alla vita. E ha aggiunto con forza: “Gesù Cristo è la chiave per risolvere i problemi del mondo”.
Nel rievocare la parabola del Buon Samaritano, il vescovo ha lanciato un invito chiaro a tutti i presenti: non limitarsi a chiedersi chi sia il prossimo, ma diventarlo. “Per quest’ora faticosa della storia – ha detto – serve gente che dica: io voglio essere il prossimo di mio fratello”. Parole che si sono perfettamente intrecciate con lo spirito di servizio e identità testimoniato dalla compagnia Schützen, attiva sul territorio con passione e fedeltà alle tradizioni. A concludere l’omelia, anche il ricordo di un volontario dei Vigili del Fuoco incontrato durante la recente Visita pastorale: “Mi ha detto: Voglio essere per gli altri. Ecco – ha concluso Tisi – questo è il futuro da cui passa la vita.”
Alla celebrazione erano presenti autorità civili – tra l’oro il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini e l’assessore provinciale Simone Marchiori – e militari, rappresentanti delle compagnie Schützen dalla Regione, associazioni locali e numerosi fedeli, in un clima di festa, memoria e rinnovato impegno per il bene comune.