Baccellierato per tre

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Lunedì 30 ottobre 2023 si sono svolte le discussioni delle Tesi per il Baccellierato in Teologia di
Alberto, Federico e Filippo: un giorno carico di emozioni e soddisfazione. È bello vedere come tre
compagni di seminario esprimono anche con la discussione della propria tesi la propria creatività,
carattere e interesse. Le ricerche da loro svolte sono molto accattivanti e per i più curiosi qui sotto
c’è un breve assaggio della tesi di ciascuno, riportato direttamente dalle parole dei dottorati:

 

  • Alberto Bolognani

Nel mio elaborato ho cercato di creare un percorso nel quale evidenzio come la Chiesa abbia una
storia di fede antica e ricca di devozioni e tradizioni. Lungo i secoli questa fede così radicata ha
trovato la sua espressione in molteplici forme, fra cui le diverse forme di pietà popolare. Se come
afferma il n. 7 della SC “La liturgia è la continuazione della vita e della missione sacerdotale di
Cristo”, si può affermare che anche la pietà popolare concorre a far proseguire l’impegno dei
battezzati nel dar lode a Dio e offrire salvezza all’umanità. In molte circostanze infatti la devozione
popolare è strada anche oggi che porta alla celebrazione dei sacramentali e dei Sacramenti. La
missione allora è affidata agli uomini e donne di oggi, ai quali spetta il compito di custodire questo
ricco patrimonio e di impegnarsi nel continuo tentativo di valorizzarlo, attualizzarlo e trasmetterlo
alle generazioni future.

 

 

  • Federico Mattivi

Il mio lavoro di tesi si sviluppa a partire da due domande: si può parlare di ira in relazione a Gesù
Cristo, mite e umile di cuore? E se sì, in quali termini? L’elaborato è strutturato in tre sezioni. La
prima si focalizza sul tema dell’ira di Dio nell’Antico Testamento, dal momento che Dio Padre,
prima ancora di Cristo, ha rivelato questo suo tratto nei confronti di Israele e dei popoli stranieri. La
seconda parte esamina più nello specifico l’ira di Gesù, che si è manifestata sia in alcuni suoi
discorsi, pronunciati con particolare violenza, sia in alcune situazioni. L’excursus biblico è infine
completato riportando il pensiero di tre studiosi, che mostrano come questo tema sia stato
diversamente ripensato e accolto nel corso del Novecento. L’ira di Gesù manifesta il volto di un Dio
che si oppone al male e all’ingiustizia e che è così appassionato per l’uomo da essere disposto anche
a usare le “maniere forti” pur di salvarlo.

 

  • Filippo Zanetti

«Discese agli inferi», da qui parte la speculazione teologica di uomini e donne che hanno provato a
scandagliare il fondale buio del mistero della morte di Cristo negli inferi. Questo arduo compito è
stato portato avanti anche dal teologo svizzero Hans Urs von Balthasar. Egli comprende
l’importanza di provare a far diventare questo evento un momento fondamentale, rivelativo,
salvifico, significativo per noi e per la comprensione definitiva del messaggio che Cristo è venuto a
diffondere. Il paradosso che emerge nel Sabato Santo è che, mentre noi piangiamo la morte del
Signore, la sua assenza, la sua scomparsa, Lui ci mostra, entrando in questo dolore, che la morte
non è mai l’ultima parola, che la parola fine nel vocabolario di Dio significa nuovo inizio. L’arte di
saper ricominciare da dove si è finiti, caduti, è il miracolo nascosto e testimoniato dal nostro
Maestro.