Cosa ho imparato in monastero

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Se in virtù di fede o di intraprendenza o semplicemente per fare qualcosa di nuovo e di diverso dal solito doveste mai trovarvi a passare del tempo in un monastero come quello della “Piccola Famiglia dell’Annunziata” a Monte Sole, in provincia e diocesi di Bologna, verrete a sapere molte cose nuove e curiose.

Ho infatti imparato, in monastero, che il periodo che va dal 6 al 24 luglio è un periodo azzeccato per andarci: è fresco la mattina e il pomeriggio potrete godervi il caldo estivo.

Ho poi imparato, in monastero, che esso sorge nel parco dedicato alla memoria delle stragi avvenute nel 1944 ad opera dei nazisti contro partigiani e civili.

Ho imparato, in monastero, che questi eccidi furono una vera e propria carneficina di persone innocenti e indifese e che ora Dio serve ogni vittima lavando i loro piedi dal loro stesso sangue per farle partecipare al suo banchetto.

Ho anche imparato, in monastero, che il perdono non è cosa facile, ma necessaria, spesso più alla vittima che al colpevole.

Poi ho imparato, in monastero, che riscoprire la bellezza e l’assoluto fascino della Parola di Dio e della sua Chiesa (temi molto cari al fondatore don Giuseppe Dossetti) è qualcosa che dovremmo fare tutti noi cristiani, perché può portare grandi gioie e consolazioni.

Ho imparato, in monastero, che grazie alla Parola, specialmente ai Vangeli e ai Salmi, possiamo riscoprire la nostra vita, darci senso e rileggerla, ritrovandola nella esperienza umana di Gesù di Nazareth, l’uomo che è anche il nostro Dio.

Ho anche imparato, in monastero, che grazie alla Chiesa, possiamo sentirci tutti parte di qualcosa di più grande, di Dio stesso, e riconoscere “che non siamo il tutto, ma siamo solo una parte, ma essenziale per il completamento del tutto”.

Ho imparato, in monastero, che il lavoro è preghiera e che questa parola, “preghiera”, può arrivare (e dovrebbe) a descrivere tutta la nostra vita.

Ho inoltre imparato, in monastero, che l’Eucarestia è tutto: “tutta la creazione, tutto l’uomo, tutta la storia, tutta la grazia e la redenzione: tutto Dio”.

Ho imparato, in monastero, che grazie a quest’esperienza ho potuto conoscere e riconoscere cose nuove e vecchie sia di me che di Dio, e che il suo immenso amore supera ogni comprensione, ogni peccato, anche il più inenarrabile, per abbracciare ognuno di noi.

Infine, ho imparato, in monastero, che la gioia più grande di Dio è che gli uomini si amino a vicenda, riconoscendo il bene, perdonando il male. A ognuno di noi la decisione di assecondarlo oppure no.

Sebastiano Spagnolli