Vescovo ai preti trentini: “Serve una pastorale delle occasioni, a contatto con famiglie in sofferenza e giovani soli”. Tre capisaldi: Parola al centro, cura dell’Eucaristia, priorità ai poveri (TESTO INTEGRALE)

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“Va’ e ripara la mia casa, che è in rovina”: le parole udite da San Francesco sono risuonate nella mattinata di mercoledì 4 ottobre (in cui la Chiesa fa memoria del Poverello d’Assisi) nell’incontro di preti e diaconi della Diocesi di Trento con l’arcivescovo Lauro, ospitato dal Seminario diocesano.

Nella riflessione che segna l’avvio dell’anno pastorale, don Lauro prende le mosse dalla parabola di Matteo 18 per sottolineare come il male della Chiesa è ben descritto dall’atteggiamento del servo definito “spietato” della parabola: “la rabbia e la tensione ecclesiali” , a detta dell’Arcivescovo, nascono spesso dalla presunzione, a cominciare da Pietro, di essere in grado di generare il Regno di Dio “dal basso”. Ciò che permette invece di ritrovare la pace è l’intima convinzione di riconoscersi bisognosi del perdono di Dio, unico passo verso una Chiesa attenta alla vita, in tutte le sue ferite.

Una “pastorale delle occasioni”

Una Chiesa capace di una pastorale che monsignor Tisi definisce “occasionale”. “Non intendo – precisa – improvvisata o superficiale, ma capace di abitare ogni occasione offerta dall’umano: le famiglie colpite dalla malattia, dal lutto, dalla sofferenza economica; gli ambienti di lavoro; i giovani chiusi in casa senza più relazioni significative, motivazioni nello studio o aspettative professionali; le persone sole; in generale, tutto il mondo degli affetti e dei passaggi di vita, che sono propri di ogni persona, al di là di qualsiasi appartenenza”.

Tre priorità pastorali 

Il vescovo Lauro propone a preti e diaconi, e attraverso di loro a tutta la comunità diocesana, tre capisaldi irrinunciabili dell’impegno pastorale:

  • l’ascolto comunitario della Parola di Dio, fin dall’inizio di ogni riunione ecclesiale, come scelta imprescindibile per conoscere il volto di Dio e per ritrovare la grammatica dell’umano;
  • la cura dell’Eucaristia, dalla convocazione al canto, alle preghiere dei fedeli; in particolare la scelta è quella di individuare alcuni “fuochi eucaristici” dove convergere, in cui tutte le comunità siano rappresentate. E dove non è possibile celebrare la messa domenicale, la comunità si convoca per l’ascolto feriale della Parola di Dio.
  • il servizio ai poveri come azione di una comunità.

Sono cantieri che chiedono ora un accompagnamento, anche attraverso la prossima Visita pastorale, annunciata dall’arcivescovo Lauro per l’autunno 2024.

Al LINK il testo integrale dell’intervento dell’arcivescovo Tisi.