Pinè, pellegrinaggio giubilare delle aggregazioni laicali trentine. Tisi: “Vari carismi, un’unica fraternità. Prendiamo le distanze da parole di odio”

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Nonostante il tempo inclemente, il pellegrinaggio giubilare delle oltre trenta aggregazioni laicali trentine coordinate dalla Consulta diocesana si è svolto oggi a Pinè, rappresentando – come ha sottolineato l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi – “un bel gesto di unità”.

In cammino sotto la pioggia

Oltre cinquanta pellegrini hanno scelto la modalità a piedi, nonostante le previsioni meteo sfavorevoli. Partiti alle 6 da piazza Duomo, hanno seguito il percorso tradizionale passando per il santuario delle Laste e raggiungendo la Pieve di Civezzano sotto una pioggia battente. Con il miglioramento del tempo, il cammino è proseguito fino al Buss e si è concluso, come previsto, a mezzogiorno a Pinè.

Dopo il pranzo al sacco, i pellegrini hanno partecipato a una presentazione del santuario – una delle quattro chiese giubilari del Trentino – per poi visitarlo.

Celebrazione alla Comparsa

Alle 15, sotto il tendone allestito nel prato della Comparsa, oltre 200 partecipanti hanno preso parte alla Messa. La pioggia, che ha continuato a cadere, ha fatto da sottofondo alle chitarre dell’inedito coro interassociativo.

Presenti le realtà ecclesiali più numerose della diocesi – Comunione e Liberazione, Focolarini, Ordine Francescano Secolare, Neocatecumenali, Rinnovamento nello Spirito, ADIM, Azione Cattolica, Movimento Ecclesiale Carmelitano – insieme ad altre associazioni come Incontro Matrimoniale e UCSI.

L’omelia: fraternità e ricerca di Dio

Nell’omelia, mons. Tisi ha richiamato l’origine evangelica dei movimenti:

“All’origine del carisma specifico di ogni movimento e realtà ecclesiale c’è la tensione evangelica alla fraternità, al riconoscimento del volto dell’altro, al vedere nel fratello un tesoro per la propria vita”.

Ha poi invocato, con le parole di Raoul Follereau, “di non permetterci mai di essere felici da soli”, mettendo in guardia contro il rischio dell’attivismo eccessivo: “Non possiamo fermarci alle opere di Dio, ma dobbiamo cercare Dio”.

Commentando il Vangelo della domenica, ha infine sottolineato: “Anche la Chiesa deve riflettere sul tema della ricchezza e della povertà, perché rischia di abbruttirsi se si perde nella gestione delle grandi strutture o degli investimenti, perdendo di vista i volti dei poveri”.

Invocazione allo Spirito

Nella preghiera dei fedeli si è levata più volte l’invocazione allo Spirito Santo, perché questo gesto di unità possa rafforzare la comunione tra movimenti e associazioni, nel loro servizio alla Chiesa locale e alla missione.

“Prendiamo le distanze da parole di odio”

Al termine dell’Eucaristia – concelebrata insieme a don Giorgio Maffei, don Olivo Rocchetti e al rettore del santuario, don Piero Rattin – l’arcivescovo Tisi ha rivolto un appello alla pace, condannando i linguaggi divisivi:

“Un leader mondiale nei giorni scorsi si è vantato di odiare, ha presentato l’odio come sua identità – ha detto riferendosi al presidente Trump –. Come cristiani dobbiamo prendere le distanze da queste parole, non possiamo assuefarci a questi linguaggi di odio che sono state riproposte più volte durante la settimana”.

Un ampio servizio nel prossimo numero di Vita Trentina