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Borgo Sacco saluta i frati francescani con un abbraccio corale: “Ci avete mostrato la libertà di chi sceglie Cristo”

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Un abbraccio corale e commosso ha accompagnato nella chiesa di San Giorgio a Borgo Sacco la celebrazione di commiato per i frati francescani che dopo 45 anni di presenza, lasciano la comunità roveretana. Il saluto ai frati si è svolto su diversi momenti: la veglia di sabato sera, la celebrazione di domenica mattina alla presenza dell’arcivescovo Lauro, il pranzo comunitario con più di 500 persone.

La Messa di domenica

La comunità parrocchiale ha voluto stringersi, soprattutto nella celebrazione eucaristica di domenica 21 settembre, attorno a padre Nicola Riccadona, padre Ferdinando Genetti e padre Franco Ghezzi, ringraziandoli per il lungo cammino condiviso. Un grazie espresso anche attraverso alcuni simbolici doni: bonsai, clessidre e un album di ricordi, segni di un tempo che non si cancella.

Con voce emozionata, padre Nicola ha ricordato tutti i confratelli passati da Sacco e ha invitato i fedeli a vivere con fiducia la chiusura del convento, decisione presa dal Capitolo provinciale di Padova: “È una scelta che porta dolore, ma non deve diventare un muro. Dio ci chiama al cambiamento e ci accompagna nel rinnovamento”.

Le parole dell’Arcivescovo

Nella liturgia, don Lauro ha espresso profonda gratitudine: “Voi frati vi allontanate fisicamente, ma il bene seminato resta inciso dentro ognuno di noi. Si conclude un’esperienza feconda per tutta la città, ma restano i segni di bellezza evangelica e comunione che avete lasciato”.

L’Arcivescovo ha poi rivolto lo sguardo oltre i confini locali, richiamando il dramma dei conflitti: “Celebrando l’eucaristia non possiamo dimenticare Gaza, travolta dalla violenza. Il centro della nostra fede è Cristo risorto, che dona il suo Spirito e sostiene l’umanità anche nelle ore più oscure”.

Particolarmente intensa l’omelia, nella quale Tisi, partendo dalla parabola dell’amministratore scaltro, ha sottolineato che “i figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce”: mentre l’economia si sviluppa con ingegno, sul fronte del Vangelo spesso siamo “passivi e ripetitivi”. In questo contesto, Tisi ha ringraziato i frati francescani, che «hanno reso fresco il Vangelo» e sono stati «scaltri nel seminare la passione per la relazione», fedeli allo spirito di Francesco.

Richiamandosi alla parabola, l’Arcivescovo ha ricordato che l’amministratore, davanti al fallimento, sceglie di investire nelle relazioni: un invito anche per oggi, perché «il vero fattore di sviluppo sono i volti degli uomini amati, serviti, incrociati». Per contro, secondo don Lauro il denaro si è fatto “mantra della storia”, affermando che per il Vangelo “la ricchezza è sempre disonesta” e che “non sarà mai un gruzzolo di denaro a darvi la felicità… se non hai un sorriso, una carezza, la tua vita è un inferno”.

Ai frati, in conclusione, un ultimo grazie: con la loro testimonianza di fraternità e sobrietà mostrano che «la libertà dalle proprie opere, per chi ha scelto Cristo, non fa paura».

Il grazie del ministro provinciale Brandinelli e della sindaca Robol

A prendere la parola è stato anche il ministro provinciale Roberto Brandinelli, che ha ringraziato il vescovo per aver “alzato lo sguardo dalla tristezza verso le sofferenze del mondo”. La sindaca Giulia Robol ha invece parlato di “un momento di malinconia accompagnato però da un grande senso di comunità e di umanità, capace di accogliere con lo stesso affetto chi verrà dopo”.

Dal 26 ottobre sarà don Andrea Malfatti a guidare la parrocchia di Sacco e San Giorgio, raccogliendo l’eredità spirituale dei frati e continuando a custodire il seme della fraternità che in questi decenni ha segnato la vita della comunità.