Affollata di celebranti e di fedeli ieri sera la chiesa dell’Istituto dei Venturini in via dei Giardini a Trento per l’annuale Giornata di Santificazione Sacerdotale, voluta 83 anni fa proprio da don Mario Venturini, fondatore della Congregazione.
Una Giornata sottolineata ieri dello stesso papa Leone (“Promuovete la riconciliazione e generate la comunione”, ha scritto in una lettera ai preti di tutto il mondo) e che è stata presentata dal superiore dei Venturini padre Carlo Bozza ai tanti preti diocesani e religiosi che hanno concelebrata la Messa animata dalle suore Venturine (presenti anche altre comunità femminili) e armoniosamente accompagnata dalle voci e dagli strumenti del coro di Caldonazzo. Sono stati ricordati in particolare per le loro condizioni di salute il confratello padre Franco e il parroco del Duomo, don Andrea Decarli.
Mons. Lauro Tisi ha collegato la Giornata con la festa del Sacro Cuore di Gesù, sintetizzandone il significato con le parole di papa Francesco nella lettera “Dilexit nos”: “rafforziamo la nostra capacità di amare e di servire ed esprimiamo solidarietà”.
L’omelia dell’Arcivescovo
Nell’omelia ha ripreso l’immagine del buon pastore nella lettera agli Efesini – già letta anche il giorno precedente nel pontificale di San Vigilio – per sottolineare come siamo tutti ancora lontani dall’agire nelle modalità di Dio che “va a cercare le sue pecore” e se ne prende cura.
Don Lauro ne ha ricavato l’invito a occuparsi realmente degli ultimi e degli scartati del mondo, per realizzare comunità inclusive (“todos, todos, todos”, ci ha detto papa Francesco a Lisbona), e non invece “escludenti ed esclusive”. L’Arcivescovo ha avuto una sottolineatura anche per il prendersi cura da parte del pastore della “pecora grassa e forte”: avviene anche per chi si monta la testa o si innamora di sé ed ha bisogno che Dio lo aiuti a non cadere in queste due tentazioni.
Il richiamo ad “Al di là”
L’Arcivescovo ha poi accennato al passaggio della sua recente lettera sulla vita eterna “Al di là”, ribadendo che spesso si è insistito nella narrazione sulla paura del giudizio divino, mentre – ha esclamato don Lauro, citando l’incontro con il benedetto di Rahner – “morire sarà l’ultima atto di misericordia, l’esplosione dell’amore di Dio”.
La Giornata si è conclusa con un momento conviviale presso la vicina comunità delle religiose “Venturine”, al quale hanno partecipato molti dei volontari e degli amici che accompagnano il servizio dei padri Venturini a tanti sacerdoti, anche con la pubblicazione dell’affermata rivista “Presbyteri”. (fonte vitatrentina.it)