Si chiamano Betelihem e Thierry, e vengono dall’Eritrea e dal Burundi, i due nuovi studenti arrivati in Trentino attraverso il progetto nazionale dell’UNHCR UNICORE 7.0 – Corridoi universitari per studentesse e studenti rifugiati, che a livello locale è gestito dall’Università di Trento, dal Centro Astalli, dall’Associazione Gris (Gruppo immigrazione e salute del Trentino) e dalla Caritas diocesana. L’iniziativa, giunta alla settima edizione, è stata adottata dal Trentino tre anni fa. Il primo studente arrivato è Matthew (nella foto, il terzo da sinistra), che a marzo si laureerà in Sociology and Social Reserch.
Betelihem e Thierry – selezionati tra una rosa di 40 candidati – sono atterrati a Milano mercoledì 29 ottobre insieme ad altri 35 ragazzi che sono stati accolti in altre regioni italiane. Thierry ha trent’anni. Ha preso il volo dal Malawi, dove abita da quando era piccolo, ma è originario del Burundi, che ha dovuto lasciare a causa della guerra. A Trento studierà Computer science, ma ha già una laurea in Business: “Quando ho visto i corsi, ho fatto subito domanda per entrare nel progetto”, ci racconta. “Ho pensato che mi avrebbe aiutato a realizzare i miei sogni”.
Betelihem ha 26 anni, è originaria dell’Eritrea, ma vive a Kampala, in Uganda. Ha già una laurea in Giurisprudenza, ma a Trento studierà Global Law Making. E capisce già l’italiano: “In Eritrea ho conosciuto un religioso che insegnava l’italiano, e ho frequentato un corso di un mese”, ci dice. Thierry e Betelihem verranno accolti nelle strutture del Centro Astalli, per poi essere inseriti – nel secondo anno accademico – all’interno degli studentati universitari.
IL PROGETTO UNICORE
All’aeroporto di Fiumicino e Malpensa, martedì 29 ottobre è arrivato un primo gruppo dei 71 studenti rifugiati, vincitori di borse di studio offerte da 33 atenei italiani nell’ambito della settima edizione del progetto UNICORE – University Corridors for Refugees, coordinato da UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati.
I nuovi arrivati sono rifugiati residenti in Etiopia, Kenya, Malawi, Nigeria, Tanzania e Uganda, selezionati direttamente dagli atenei partecipanti attraverso un bando pubblico sulla base del merito accademico e della motivazione personale. Gli studenti frequenteranno corsi di laurea magistrale biennale in diverse discipline.
Il progetto UNICORE, attivo dal 2019, ha permesso finora a oltre 300 studenti rifugiati di accedere all’istruzione universitaria in Italia in modo sicuro e regolare, offrendo un’alternativa concreta ai viaggi pericolosi gestiti dai trafficanti.
“In un momento in cui le crisi globali si moltiplicano e le risorse per gli aiuti umanitari diminuiscono, investire sui percorsi di ingresso regolare per rifugiati è una priorità strategica. UNICORE dimostra che la collaborazione tra università, istituzioni e partner può trasformare la solidarietà in opportunità d’istruzione concrete di alta qualità. Offrire percorsi sicuri e legali significa permettere ai rifugiati di essere protagonisti del proprio futuro, contribuendo con competenze e idee alle comunità che li accolgono”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, pappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.
di Marianna Malpaga per Vita Trentina




