Con una larghissima maggioranza — 781 “placet” su 809 votanti — la Terza Assemblea sinodale riunita a Roma all’Hotel Ergife ha approvato sabato 25 ottobre il Documento di sintesi del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, intitolato “Lievito di pace e di speranza”. Il testo, articolato in tre sezioni e composto da 124 proposizioni, rappresenta la sintesi di un percorso durato quattro anni e frutto del confronto tra Diocesi, uffici e Regioni ecclesiastiche. Al voto ha partecipato anche una delegazione della Diocesi di Trento guidata dall’arcivescovo Lauro Tisi.
“Una volta che oggi questa Assemblea ha congedato il testo con il suo voto, è ora compito dei Pastori assumere tutto, individuare priorità, coinvolgere forze vecchie e nuove per dare corpo alle parole”, ha dichiarato il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI. Il Documento diventerà ora il punto di riferimento per l’elaborazione di orientamenti e delibere, in vista della prossima Assemblea generale della CEI, prevista per novembre 2025.
Il Consiglio Permanente ha istituito un gruppo di vescovi che guiderà la fase di recezione e discernimento, accompagnato dagli organismi statutari. “Il Cammino sinodale oggi è terminato, ma ci accompagnerà lo stile sinodale, che ci spinge a realizzare nel tempo ciò che abbiamo intuito, discusso, scritto e votato”, ha aggiunto Zuppi.
Quattro anni di ascolto e corresponsabilità
“Quattro anni belli”, li ha definiti mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale. Un cammino fatto di “ascolto, relazioni e confronto”, con oltre 50mila gruppi coinvolti in tutta Italia. “La bellezza, per i cristiani, è dono, impegno e sacrificio — ha detto — e questa esperienza ne è stata una testimonianza concreta”.
Dopo il ritiro del primo testo, ritenuto inadeguato, il lavoro successivo ha portato a una nuova versione capace di unire posizioni diverse “senza cedere al compromesso”. “Non è un testo perfetto — ha aggiunto Castellucci — ma riflette il senso di fede delle nostre comunità”.
Una Chiesa che si lascia trasformare dallo Spirito
Padre Sabino Chialà, priore di Bose, ha aperto i lavori con una riflessione sul discernimento: “I passi, quando sono veri, trasformano. Non si può camminare restando gli stessi”. Il Cammino sinodale, ha ricordato, è prima di tutto un’esperienza dello Spirito, che invita la Chiesa a “scelte fedeli al Vangelo di Gesù Cristo”.
Nel messaggio a Papa Francesco, i partecipanti hanno espresso gratitudine per il sostegno e l’invito a far sì che “la sinodalità diventi mentalità”. Per Zuppi, il percorso è stato “un cantiere di corresponsabilità differenziata, costruito a più mani, nel segno della comunione”.
I numeri del voto
Il Documento di sintesi è stato approvato quasi all’unanimità:
- Introduzione: 832 voti favorevoli su 847 (98,23%)
- Prima parte: 812 su 846 (96%)
- Proposta 25(e): formazione sinodale di ministri e laici – 98,10% di sì
- Proposta 24(d): maggiore sinodalità dei vescovi – 97%
- Proposta 24(e): evangelizzazione digitale – 91,85%
Più complessa la discussione sulla Parte III, dedicata alla corresponsabilità nella missione e nella guida della comunità, con media dell’89% di approvazione. Le questioni più delicate hanno riguardato il ruolo delle donne e dei laici nei processi decisionali: la proposta 71(c) sul pieno coinvolgimento delle donne è passata con il 76,88% dei voti favorevoli.
Nel complesso, il voto finale restituisce l’immagine di una Chiesa italiana pronta ad accogliere uno stile più partecipativo e sinodale, pur tra sensibilità e prospettive diverse.
(Fonte Agensir)




