La questione dei numeri sempre in diminuzione nei seminari e negli ordini religiosi può suscitare interrogativi e paure rispetto al futuro. Eppure, in alcuni casi, l’immagine del “piccolo gregge” (Lc 12,32) può rivelare anche delle opportunità per pensare strade nuove ma non meno valide di altre già percorse per anni! Una di queste è, secondo me, l’itinerario formativo proposto ai diaconi del Triveneto, ovvero la possibilità di frequentare tutti assieme (e non ciascuno nel proprio seminario) i corsi cosiddetti “pastorali”, che forniscono strumenti preziosi e indispensabili in vista del servizio nelle parrocchie, come diaconi prima e come preti poi. Gli ambiti che abbiamo approfondito sono stati, in particolare, l’accompagnamento al malato, l’omiletica (ovvero l’arte di saper “predicare”), il sacramento del matrimonio e della riconciliazione. Può sembrare scontato, ma penso che l’aspetto più significativo dell’itinerario sia stato il potersi conoscere e condividere, in un clima di amicizia e quotidianità, tratti di strada dell’ultimo anno di seminario, fatto di cambiamenti e passi determinanti nella nostra vita. È stata anche l’occasione per formarsi e per chiedersi: ma io, quanto sono disposto a sperimentarmi e crescere nell’ambito della predicazione, dell’affiancamento a chi soffre, della riconciliazione… per portare Gesù a chi incontro? Trovo che il tentativo di abbozzare delle risposte a queste domande ci abbia permesso di capire un po’ di più il tipo di prete che vorremo essere in futuro.
Federico Mattivi
Nella foto: I diaconi del Triveneto a Treviso, al termine dell’ultimo corso previsto dall’itinerario.