Alla Casa delle Vocazioni

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Un tempo e un luogo per prenderti cura di te e delle tue scelte importanti: Beato l’uomo che trova in Te il suo rifugio e ha le Tue vie nel suo cuore” (dal Sal 84). 

Nell’autunno 2021 ha preso avvio nella nostra diocesi di Trento l’esperienza della “CASA VOCAZIONALE”: un luogo e un tempo regalato ai giovani in ricerca della propria strada, che chiedono di essere accompagnati e aiutati a compiere un cammino di discernimento per comprendere e orientare la propria vita in termini vocazionali.

3 giovani, che stanno vivendo qui, ne parlano così:

La Casa delle Vocazioni è un’opportunità di crescita personale. Permette di mettersi in confronto con le altre persone che la vivono ma anche di fare un percorso introspettivo. Offre dei momenti riflessivi, senza però abbandonare i propri impegni giornalieri. È anche un’occasione per indagare e alimentare la propria Fede e per coglierla da diversi punti di vista, personali e comunitari. La lettura quotidiana del Vangelo offre degli ottimi spunti per la vita di tutti i giorni. Una particolarità della Casa è sicuramente che la crescita individuale è sempre accompagnata dalla crescita della comunità.

Qui c’è quel senso di accoglienza, di apertura nel dialogo, di tranquillità, di pace… che da cinque anni di varie convivenze non mi era mai capitato, ma che ho sempre sperato di trovare. Tornare a casa e sapere che ci sono vite umane pronte ad ascoltarti, a discutere insieme nei momenti conviviali dei pasti non penso sia una cosa scontata. Si cerca tutti secondo le nostre possibilità di essere accoglienti nei confronti dell’altro, delle persone che vengono in casa, di quelle che hanno bisogno di aiuto, che hanno idee diverse da ognuno di noi. Si accolgono le diversità e se ne fa motivo di arricchimento, si dialoga e si tende a metterci in discussione seguendo la parola del Vangelo. Tutti noi siamo importanti, nella stessa misura con le nostre autenticità. C’è un impegno comune di attenzione all’umanità concreta. Si sta in ascolto e si prova anche con difficoltà ad abbattere barriere mentali che noi stessi o la società ci mette nella testa. Insomma, si prova a non fermarci a noi stessi ma ad andare oltre.

Ricercare è il verbo che pulsa nel cuore della mia esperienza alla Casa Vocazionale. Come un esploratore che avanza in territori sconosciuti, ogni giorno muovo passi incerti ma determinati sul sentiero della scoperta di me stesso e della mia vocazione. Qui, le diverse esperienze di servizio tessono il mosaico della mia chiamata: dalle visite ai malati del San Camillo, dove imparo il linguaggio silenzioso della compassione, all’aiuto compiti per i bambini a Cristo Re, che mi insegnano la pazienza e la gioia della condivisione. Nel gruppo Avocado, accompagno gli adolescenti nell’incontro con Gesù, ritrovando nelle loro domande il riflesso delle mie inquietudini, mentre le visite agli anziani nelle case di riposo mi offrono la saggezza che solo il tempo può distillare.

La Casa Vocazionale è il laboratorio dove questa ricerca prende forma e sostanza. Le preghiere condivise scandiscono il ritmo delle giornate, creando uno spazio sacro dove il silenzio parla e l’ascolto diventa preghiera. La vita comunitaria, con le sue tensioni e armonie, è una continua scoperta dell’altro e, attraverso l’altro, di parti di me ancora sconosciute. I pranzi e le cene si trasformano in cenacoli di condivisione quando gli ospiti che si avvicendano alla nostra tavola portano mappe diverse di esistenze vissute, apparecchiando la tavola con storie che nutrono più del cibo stesso. In questo intreccio di relazioni ed esperienze, il mio percorso universitario non viene accantonato ma arricchito, come un fiume che, incontrando affluenti, diventa più profondo e potente.

La Casa Vocazionale non offre risposte preconfezionate ma spazi aperti dove le domande possono respirare, crescere e trasformarsi. È un luogo che rispetta i tempi della ricerca, che accoglie i dubbi come compagni necessari del cammino, che celebra le piccole scoperte quotidiane come tappe di un viaggio più grande.

La Casa Vocazionale è come un giardino che riconosce e coltiva ogni pianta secondo la sua natura: qui le mie potenzialità trovano terreno fertile, permettendomi di crescere e fiorire in ogni dimensione della mia vita, in un’armonia tra mente, cuore e spirito che mai avrei immaginato possibile. Infatti è proprio in questo spazio privilegiato che la mia ricerca vocazionale si dispiega come una mappa in continua evoluzione, dove ogni incontro, ogni servizio, ogni preghiera aggiunge dettagli a un disegno che, pur restando incompiuto, rivela giorno dopo giorno la sua bellezza e il suo significato.

 

Don Duccio, Alessio, Matteo e Raffaele