Papa Leone XIV ai bambini ucraini: “Siate piccoli costruttori di ponti e di pace”

Papa Leone XIV ai bambini ucraini: “Siate piccoli costruttori di ponti e di pace”

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Un messaggio di pace e speranza quello che Papa Leone XIV ha rivolto ai bambini e ragazzi ucraini ospiti in Italia grazie al progetto “È più bello insieme”, promosso dalla Chiesa italiana e coordinato da Caritas Italiana. Nella mattinata di giovedì 3 luglio i piccoli hanno incontrato il Pontefice nella sala Paolo VI, insieme ai coetanei che partecipano all’iniziativa “Estate ragazzi in Vaticano”.

È stato un momento festoso e intenso: i bambini hanno dialogato con il Papa, gli hanno posto domande e ascoltato le sue parole. Raccontando la propria infanzia e riflettendo sulla guerra che ha sconvolto la loro vita, Papa Leone XIV ha ricordato l’importanza di non fermarsi alle differenze, ma di costruire ponti, amicizia e fratellanza.

Cosa possiamo fare noi?

A un bambino che gli chiedeva “cosa possiamo fare noi di fronte alla guerra”, il Papa ha risposto: “Anche da piccoli possiamo imparare a essere costruttori di pace e di amicizia. Non entrare in guerra, mai promuovere l’odio. Gesù ci chiama a essere tutti amici, fratelli e sorelle. Già da bambini possiamo imparare a costruire ponti, aiutare l’altro, essere promotori di pace, amicizia e amore.”

Il progetto “È più bello insieme”

Il progetto “È più bello insieme” è nato nel 2022, pochi mesi dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, come gesto concreto di vicinanza della Chiesa italiana. Coinvolge diocesi, parrocchie, famiglie, scuole e oratori di tutta Italia grazie alla collaborazione con Caritas Ukraine, Caritas Spes, l’Ambasciata d’Ucraina presso la Santa Sede e la Nunziatura apostolica in Ucraina.

Quest’anno dieci diocesi, dal Nord al Sud Italia, ospitano circa 550 bambini e ragazzi ucraini. I primi gruppi sono arrivati nelle Marche (Jesi, Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto), in Calabria (Locri, Lamezia Terme) e in Campania (Aversa, Teggiano-Policastro). Presto si aggiungeranno anche Como, Ferrara e Capua.

“L’accoglienza diventa occasione di fraternità autentica, uno scambio di doni che costruisce amicizie capaci di andare oltre ogni confine,” afferma don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana. “È un seme di speranza che annuncia che un mondo diverso è possibile, un mondo dove tutti ci sentiamo chiamati a essere costruttori di ponti di dialogo.”