CS 38/10 – I cristiani e la città

Il decanato di Trento ha avviato nel mese di ottobre un percorso di riflessione e confronto sui temi della modernità e della fede, invitando tutta la cittadinanza all'incontro e al dialogo. Dopo gli incontri tenutisi al teatro Arcivescovile con il sociologo Michele Colasanto e l'assistente nazionale FUCI don Armando Matteo, l'invito all'incontro e al dialogo prosegue ora con due appuntamenti al cinema per vedere due film che, con modi molto diversi tra loro, offrono un punto di vista originale sulla condizione dell'uomo nella società contemporanea e sulla frattura interna alla cultura occidentale che, insieme alla tradizione, ha messo in discussione anche la dimensione della fede.

Il primo film in programma è 'A Serious Man', tragicommedia a sfondo autobiografico dei f.lli Coen (Usa 2009) che porta sullo schermo l'esperienza della comunità ebraica nella diaspora americana a metà degli anni Sessanta, e rilancia aggiornandoli alla sensibilità contemporanea, gli interrogativi che furono di Giobbe.

In città, il film verrà proiettato al teatro S. Marco, venerdì 12 novembre alle ore 20.30, con ingresso libero. A Povo, invece, verrà proposto all'interno della rassegna 'Lunedicinema' al teatro Concordia lunedì 15 novembre, sempre alle 20.30, con ingresso in abbonamento o a biglietto.

Con le stesse modalità, venerdì 26 novembre e lunedì 29 novembre, verrà proiettato il film 'Lourdes' di Jessica Hausner (Francia/Austria 2009), che ha suscitato polemiche alla Mostra del Cinema di Venezia, lo scorso anno, dove ha ricevuto i premi contrapposti di Signis (organizzazione cattolica) e dell'Unione Atei Agnostici Razionalisti. Un film che si affaccia con discrezione e a tratti un'ironia pungente sul mondo della sofferenza che il santuario francese rappresenta con forza straordinaria. Se il soggetto ruota attorno alla possibilità di un miracolo, l'attenzione della regista che si professa non credente, si concentra sulle attese e i comportamenti umani di fronte al dolore, e sulle contraddizioni dell'istituzione religiosa, offrendo allo spettatore uno specchio provocatorio, ma non ideologico, in cui riflettersi.

Un'occasione per chi crede e per chi non crede di guardare ai problemi ineludibili della condizione umana per cercare un senso all'esistere di fronte alla complessità e alla frammentazione che sembrano negarlo e provare a formulare in modo nuovo le domande che l'esperienza del mondo pone alla religione.

  

dott.ssa. Cecilia Niccolini

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