L’antico cimitero di Romainville, nella periferia di Parigi, è stato teatro nel tardo pomeriggio di venerdì 12 dicembre di un intenso momento di raccoglimento e di preghiera sulla tomba di Alfredo Dall’Oglio, emigrato trentino martire in odio alla fede, ucciso dai nazisti nel 1944.
L’incontro si è svolto alla vigilia della beatificazione di Dall’Oglio, insieme ad altri 49 martiri francesi, in programma oggi pomeriggio nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi, riaperta al pubblico solo un anno fa, l’8 dicembre 2024, dopo il devastante incendio.
A presiedere la solenne celebrazione sarà il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, accanto all’arcivescovo di Parigi monsignor Laurent Ulrich. La beatificazione coinvolge, per la diversa provenienza dei martiri, ben 38 diocesi francesi oltre a quella di Trento.
La delegazione dal Trentino
Per la beatificazione e per la commemorazione sulla tomba è giunta a Parigi una delegazione dal Trentino composta dalla sindaca di Borgo Valsugana Martina Ferrai, dal vescovo emerito di Mossorò Mariano Manzana – anche in rappresentanza dell’arcivescovo Lauro Tisi – da don Piero Rattin (a cui va il merito di aver studiato a lungo la figura di Dall’Oglio), da alcune lontane parenti e da due membri della parrocchia di Borgo.
Dall’emigrazione al martirio
Alfredo Dall’Oglio era partito da Borgo Valsugana con i genitori a soli tre anni, nel 1924, alla volta della Francia, stabilendosi proprio a Romainville. Giovane operaio, allo scoppio della seconda guerra mondiale venne inviato al lavoro forzato in Germania, nelle fabbriche rimaste sguarnite di operai tedeschi impegnati al fronte.
Il suo fervente apostolato nella Gioventù Operaia Cattolica gli costò la vita: come molti altri, subì maltrattamenti e contrasse gravi malattie nel campo di lavoro forzato di Wülheide, dove morì nel 1944. La sua salma venne restituita ai familiari solo cinque anni dopo, nel 1948. Ora riposa nel quadrante del cimitero di Romainville riservato ai caduti in guerra.
Le lettere, le autorità e il legame tra le città
Durante la toccante commemorazione, sono risuonate le parole di Alfredo tratte dalle numerose lettere scritte alla famiglia, lette dal cugino francese Kristen Sarge (fortemente impegnato nel recupero della memoria del prossimo beato trentino-transalpino) e dalla cugina di Borgo Valsugana Cristina Moggio.
Il commovente memoriale si era aperto poco prima, con la deposizione di un mazzo di fiori sulla tomba di Alfredo da parte del sindaco di Romainville François Dechi, accanto al parroco padre Serge Nzuzi.
Il primo cittadino della popolosa borgata parigina di oltre 36 mila abitanti ha espresso in una breve cerimonia istituzionale nel vicino palazzo comunale, l’orgoglio della comunità di Romainville per questo suo figlio che ha saputo incarnare, nella solida esperienza di migrante, di lavoratore instancabile e di credente esemplare, “una tenacia e una forza d’animo sorprendenti, esempio di libertà e di lotta per la giustizia”. “Oggi – ha aggiunto – è tutta la città a provare un sentimento profondo di gioia e di gratitudine. Ed è anche una grande festa – ha aggiunto Dechi – poter accogliere una delegazione italiana, che ci permette di creare un legame tra il paese di nascita di Alfredo e la città dove è cresciuto, dove ha lasciato numerosi ricordi e dove oggi riposa per l’eternità come beato”.
“Da oggi – ha risposto a Dechi la sindaca di Borgo Martina Ferrai – possiamo unirci con voi per affiancarci nei nostri percorsi di recupero della memoria, per farne fonte di costruzione di relazioni di pace e di testimonianza concreta dei valori fondanti dell’Europa, guidati dal ricordo di Alfredo, nato italiano, morto francese, martire europeo di tutti noi”.
La camminata della memoria a Borgo Valsugana
A Borgo Valsugana, nella mattinata di oggi, a poche ore dalla beatificazione, si tiene una camminata in memoria di Alfredo Dall’Oglio dal Parco della Pace fino alla sua casa natale, dove il Comune ha inaugurato lo scorso anno, in occasione degli ottant’anni dalla morte, una “pietra d’inciampo” in suo onore.




