“Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra”. E’ il forte appello di papa Leone XIV ai rappresentanti dei media, convenuti a Roma per il Conclave e ricevuti oggi in udienza in Aula Paolo VI. Si tratta della prima udienza pubblica, come è consuetudine dedicata ai giornalisti. (QUI TESTO INTEGRALE)
Leona XIV li ha sollecitati a “portare avanti una comunicazione diversa, che non ricerca il consenso a tutti i costi, non si riveste di parole aggressive, non sposa il modello della competizione, non separa mai la ricerca della verità dall’amore con cui umilmente dobbiamo cercarla”.
“La pace comincia da ognuno di noi: dal modo in cui guardiamo gli altri, ascoltiamo gli altri, parliamo degli altri; e, in questo senso, il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza”, la raccomandazione di Leone XIV : “Dobbiamo dire no alla guerra delle parole e delle immagini, dobbiamo respingere il paradigma della guerra”.
“Oggi – ha detto ancora il Papa -, una delle sfide più importanti è quella di promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla “torre di Babele” in cui talvolta ci troviamo, dalla confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici o faziosi”
Una comunicazione disarmata e disarmante
L’appello del papa si fa intenso: “Disarmiamo la comunicazione da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio; purifichiamola dall’aggressività. Non serve una comunicazione fragorosa, muscolare, ma piuttosto una comunicazione capace di ascolto, di raccogliere la voce dei deboli che non hanno voce. Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra”.
“Una comunicazione disarmata e disarmante ci permette di condividere uno sguardo diverso sul mondo e di agire in modo coerente con la nostra dignità umana”, ha affermato il Papa, utilizzando gli stessi aggettivi che, nel suo primo saluto dalla Loggia delle Benedizioni, aveva associato alla pace.
“Voi siete in prima linea nel narrare i conflitti e le speranze di pace, le situazioni di ingiustizia e di povertà, e il lavoro silenzioso di tanti per un mondo migliore”, ha concluso: “Per questo vi chiedo di scegliere con consapevolezza e coraggio la strada di una comunicazione di pace”.