Arriverà anche a Trento, in particolare al polo culturale Vigilanum (via Endrici, 14), la mostra nazionale “Comunicare la speranza: un’altra informazione è possibile“, promossa dalla Società San Paolo e dalle Figlie di San Paolo con il patrocinio del Dicastero per l’Evangelizzazione e del Dicastero per la Comunicazione.
La mostra è nata da un’idea dei giornalisti Francesco Antonioli e Gerolamo Fazzini. I due si sono interrogati su come il giornalismo, al di là della giusta denuncia, possa anche comunicare fiducia, attesa di un futuro migliore, e su cosa abbia da dire il Giubileo al mondo dei comunicatori e dei media. Ne è venuto fuori un prodotto di forte impatto che riporta all’attenzione storie di colleghi di tutto il mondo – alcuni dei quali, anche a rischio della propria vita, hanno continuato a svolgere il loro lavoro e a ricercare verità e giustizia – e sottolinea come il giornalismo abbia ancora un grande ruolo e una chiara missione da compiere.
L’appuntamento nel capoluogo
La mostra sarà in esposizione a Trento dal 29 maggio al 4 giugno (nei giorni feriali), in vista della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2 giugno, su iniziativa della Diocesi di Trento (Servizio Comunicazione), della sezione regionale dell’Ucsi (giornalisti cattolici) e di Vita Trentina.
Sarà inaugurata giovedì 29 maggio con un incontro presso il Polo Culturale Vigilianum al quale interverranno Gerolamo Fazzini, giornalista e curatore della Mostra per Società San Paolo, Vincenzo Varagona presidente nazionale di UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana), e Monsignor Lauro Tisi arcivescovo di Trento.
Nella mattinata del 29 maggio, invece, sempre al Vigilianum, ci sarà un corso di formazione per giornalisti dal titolo “Per una nuova deontologia del comunicare” con relazioni di Vincenzo Varagona (UCSI) e Assunta Corbo (Constructive Network).
La mostra “Comunicare la speranza”, aperta nei due giorni dalle 9 alle 18, può essere visitata anche da classi scolastiche o gruppi giovanili, parrocchiali o circoli pensionati. È preferibile prenotarsi presso il Servizio Comunicazioni della Diocesi al numero 0461 891333 oppure via mail comunicazioni@diocesitn.it.
Come si compone la mostra
In 24 agili pannelli presentati con una grafica accattivante, la mostra lancia agli operatori della comunicazione, sulla scorta degli inviti di Papa Francesco, un forte appello alla corresponsabilità. La mostra – fruibile in più lingue, tramite un apposito QRcode – chiede a ciascuno di ripensare al proprio ruolo a servizio della collettività, così da rinsaldare la dimensione civile della professione del comunicatore, a maggior ragione se si rifà ai valori cristiani.
I pannelli sono pieni di dati, notizie, storie, statistiche aggiornate. Tra i molti spunti interessanti che emergono scorrendoli, c’è quanto segnala il Digital News Report, lo studio più autorevole sull’andamento dei media e dell’informazione condotto annualmente dal Reuters Institute for the Study of Journalism. L’edizione 2024 ci restituisce un panorama in profonda trasformazione in cui si delineano alcuni trend: la sensazione in molti utenti di un eccesso di informazione, difficile da gestire; l’insistenza sulle bad news da parte dei media e un problema di credibilità degli operatori dell’informazione. Il tutto provoca l’inquietante fenomeno noto come “news avoidance” l’allontanamento dall’informazione da parte di un segmento crescente di pubblico, un dato che presenta preoccupanti ripercussioni in ordine alla qualità della democrazia.
Il percorso si conclude con la riscoperta della feconda eredità di don Giacomo Alberione e suor Tecla Merlo, fondatori e ispiratori profetici nel loro tempo, figure il cui messaggio merita di essere riletto e riproposto anche oggi.