Questione di contatto

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Mi chiamo Andrea Nicolao e vengo da Pelos di Cadore, un piccolo paese nella punta nord-orientale della diocesi di Belluno-Feltre. Ho quasi 25 anni e sono al secondo anno di seminario, ma avendo frequentato anche l’anno propedeutico presso la canonica del Sacro Cuore a sud di Trento, ormai sono tre anni che inseguo il mio desiderio di diventare prete. Questo ha comportato il mio trasferimento per buona parte della settimana a Trento, lontano dalle mie montagne, dai miei amici, dal mio paese e dalle mie attività. Prima di partire, lavoravo come elettricista presso una ditta non troppo lontana da casa, che si occupa di vari tipi di impianti: case, fabbriche, illuminazione pubblica e non solo. Mi piaceva come lavoro, i colleghi lo rendevano ancora più bello e ogni giorno nascevano aneddoti divertenti da raccontare.

Questi racconti, con annessi personaggi, sono diventati famosi anche in seminario, tanto che alcuni seminaristi li citano ancor prima di me quando ci troviamo in argomento o nei pressi di un cantiere. Infatti, è noto il mio continuo osservare qualche lavoro concluso o in opera, per ammirare il modo di operare, gli attrezzi, i macchinari o la realizzazione stessa dell’impianto una volta ultimato. Spesso faccio qualche commento “da pensionato” cosa che dicono mi riesca benissimo , raccontando a chi è con me in quel momento, quello che stiamo vedendo, con fatiche, utilità e aneddoti nascosti in gesti apparentemente vuoti.

Ogni tanto, per fortuna, ho la possibilità di rimettere le mani tra i fili, aggiustare qualcosa o fare qualche lavoretto, e mi ritorna alla mente una frase che sei anni fa, parlando di preghiera, il mio pievano mi disse: “…ci vuole il contatto” come se noi e il Signore fossimo due parti dello stesso impianto: affinché comunichino,entrambe le parti devono attivare un contatto che permetta il passaggio della corrente. Uscendo dalla metafora, Dio ci lascia liberi di premere l’interruttore che permette il passaggio del suo Amore verso di noi, e avviene il contatto e questo mi affascina e mi appassiona.

Andrea Nicolao