Santa Paolina Visintainer, 30 anni dalla beatificazione

Santa Paolina del Cuore di Gesù Agonizzante della quale nel transetto di destra dell’altare maggiore della Cattedrale di Trento è conservata una preziosa reliquia è una santa tutta trentina ma nello stesso tempo tutta brasiliana in quanto è stata la prima persona brasiliana a salire agli onori degli altari.

La reliquia custodita nella piccola nicchia ha una storia molto bella: si tratta di un dito della santa che era stato donato a San Giovanni Paolo II a Florianopolis il 18 ottobre del 1991 in occasione della beatificazione di Madre Paolina In occasione della sua canonizzazione, avendo ricevuto un nuovo reliquario della santa, lo stesso Papa la donò all’Arcivescovo di Trento mons. Luigi Bressan che ritenne giustamente di darle maggior risalto e valorizzazione collocandola nella chiesa cattedrale di Trento.

 

Le principali tappe della sua vita

Santa Paolina, al secolo Amabile Visintainer, nasce a Vigolo Vattaro il 16 dicembre 1865, in una famiglia poverissima. A circa 10 anni emigra con la famiglia e tanti altri trentini in Brasile, a Nova Trento. Il 12 luglio del 1890 con l’amica Virginia Nicolodi, si trasferì nella piccola baracca di legno vicino alla chiesa di Vigolo costruita dal papà di Amabile, Napoleone, dove assistettero una donna cancerosa, Angela Viviani. In questo modo esse avevano messo di fatto la prima pietra della loro opera che nei piani della Provvidenza era destinata a diventare la Congregazione delle Piccole Suore dell’Immacolata Concezione. Il 25 agosto del 1895 il vescovo di Curitiba dava la sua approvazione al nascente Istituto.

Nel 1903 le due comunità di Vigolo e Nova Trento, contavano giù una trentina di religiose. Fu in quell’anno che a Santa Paolina venne affidata la direzione di un orfanatrofio a San Paolo del Brasile. Negli anni successivi si ebbe un grande sviluppo della Congregazione sempre tesa alla realizzazione di opere di grande valore sociale. Nel mese di agosto del 1909 iniziarono per Santa Paolina i giorni del calvario e venne allontanata dalla sede principale e mandata a Braganca Paulista come semplice religiosa. Dopo 10 anni la nuova superiora generale la richiamò alla Casa Madre di San Paolo dove collaborò al governo ed alla fondazione di nuove sedi. Nel 1933 venne emanato il decreto di lode della Santa Sede.

 

Il testamento spirituale

Il 12 luglio del 1940, quando l’Opera da lei iniziata contava circa 40 case e più di 300 suore, Santa Paolina dettò il suo testamento spirituale sintesi della sua vita interamente dedicata a Dio e ai fratelli bisognosi: “Siate umili. Confidate in Dio e in Maria Immacolata. Siate fedeli e avanti! Santa Carità tra di voi e con i malati delle Sante Case dei ricoveri… Amate molto la pratica della carità. La mia missione è terminata. Muoio contenta. Do a tutte di gran cuore la mia benedizione”. Il 9 luglio 1942 dopo un’ennesima crisi diabetica passò da questa vita alla patria celeste.

 

La beatificazione e la canonizzazione

Il 18 ottobre 1991 venne celebrata la beatificazione da parte di San Giovanni Paolo II a Florianopolis nello Stato di Santa Caterina il 19 maggio del 2002 in Piazza San Pietro a Roma si tenne la sua canonizzazione sempre da parte di San Giovanni Paolo II. Santa Paolina amava ripetere nel nostro bel dialetto trentino: “Mi no vardo ne avanti ne ‘endrè, mi vardo ‘nsù!”