“…Ma il Signore ci invita ancora ad avanzare”

Lettera di Quaresima 2010


Cari fedeli dell’Arcidiocesi di Trento,


tra pochi giorni ritorna il tempo prezioso della Quaresima, periodo ricco di grazie perché tutta la Chiesa è unita nell’ascolto della parola di Dio, nella supplica per la crescita spirituale di tutti i credenti, nella solidarietà espressa anche con opere di bene, ma anzitutto nel radicamento interiore della carità di Cristo.


1. Da anni la Quaresima si caratterizza in diocesi per il particolare spirito di apertura missionario, tanto che le offerte raccolte sono destinate ai 380 missionari trentini nel mondo. Essi sono una delle pagine più belle della diocesi, e noi vogliamo continuare a scriverla insieme, cercando di imitare i cristiani di Filippi, ai quali l’apostolo Paolo scriveva: ‘Rendo grazie a Dio ogni volta che mi ricordo di voi. Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno (della vostra conversione) fino al presente’ (Fil 1,3-5). Una tale tradizione non può tuttavia appartenere al passato né limitarsi al solo aiuto materiale, poiché il maggior servizio che possiamo rendere al mondo è offrire il dono più prezioso, che è Cristo Salvatore. Non è nostro, ma la diffusione della sua conoscenza è affidata a noi. Osserva ancora infatti san Paolo: ‘Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci?’ (Rom 10,14). La dimensione missionaria ad gentes è componente essenziale del nostro essere comunità cristiana, non per spirito di conquista, ma per quell’amore alle persone al quale non possiamo rinunciare senza rinnegare la nostra fede.


Ci confortano nell’impegno per l’evangelizzazione la scelta anche tra noi di qualche adulto di incamminarsi verso il battesimo, la fedeltà costante di numerosi missionari, la recente consacrazione episcopale di due di loro, l’interesse suscitato in Trentino dalla settimana sull’Africa e la prospettiva di una simile iniziativa sull’Oceania e l’Asia alla fine del prossimo settembre, le varie attività di appoggio alla generosità dei missionari; non possiamo dimenticare però che lo scopo della preghiera deve essere anche quello di far sorgere vocazioni ad vitam per altre terre.


2. In quest’anno sacerdotale, poi, emerge come priorità l’attenzione ai sacerdoti, che non possiamo lasciare soli nelle responsabilità, ma che dobbiamo accompagnare con intensa preghiera, con comunione ecclesiale, con la testimonianza personale, condividendo la co-responsabilità per il Regno di Cristo. La Quaresima sia veramente un periodo in cui si costruisce più profondamente la comunità!


3. Essa, lo sappiamo, non ha uno scopo auto-referenziale, ma di edificare la comunione più vasta di tutti gli uomini e donne sulla terra, ed anzitutto quanti sono posti dalla Provvidenza a vivere nel nostro territorio. In tal senso, il tempo della Quaresima 2010 deve essere un momento forte per l’attuazione degli obiettivi del primo anno del Piano Pastorale diocesano. Non ci meravigliamo, infatti, di sentirci anche noi in cammino sulle strade di Emmaus, forse un po’ stanchi e disorientati; ma il Signore ci invita ancora ad avanzare. Noi vorremmo, come scrivevo nel Piano, ‘dar modo a Cristo Signore di scaldare il nostro cuore, accendendo in noi il desiderio di ripartire e andare al largo’. Un tale desiderio nasce dal convincimento che un’esistenza si realizza solo se missionaria, già nell’ambiente ordinario di vita, ossia nella famiglia, nella scuola, nel quartiere, sul posto di lavoro, nelle relazioni sociali.


Un tale atteggiamento diventa spontaneo tuttavia soltanto se noi stessi siamo convinti che l’amore di Cristo ci avvolge (cfr 2Cor 5,14). Per questo proponevo che in ogni parrocchia o, dove sono piccole, a livello interparrocchiale, con larga partecipazione ma anche per gruppi specifici, si organizzino in questa Quaresima alcuni incontri di spiritualità e riflessione, per rivivere la bellezza del mistero pasquale, al quale Dio ci rende partecipi. Così coglieremo meglio la spinta della novità evangelica che ci è proposta oggi, facendoci tutti promotori di parrocchie dal volto missionario, e quindi più vicine all’uomo e alle varie situazioni in cui la nostra società concreta si trova, per crescere insieme verso la pienezza del Regno di Dio.


4. Anche quest’anno un grande aiuto ci viene offerto inoltre, con la raccomandazione sia mia che del vescovo di Bolzano-Bressanone, dal sussidio che il Centro Missionario Diocesano propone alle famiglie durante la Quaresima: ‘Signore, mostraci il tuo volto’. È un metodo di arricchimento spirituale accessibile a tutti, che offre ogni giorno la possibilità di meditare un passo scritturistico, una riflessione e alcune invocazioni. Lo scopo è di vivacizzare la preghiera in famiglia, o di favorirla qualora fosse scomparsa. Una famiglia non può vivere senza preghiera: da essa nascono e si nutrono l’educazione religiosa, la serenità per affrontare la vita, la fiducia in un Dio che è Padre, la coscienza del valore stesso della vita e il senso di una missione che ciascuno ha.


5. Infine, mentre esprimo lode a Dio per la generosità dimostrata dai trentini verso le vittime dei terremoti in Abruzzo e in Haiti, affido a voi anche questa Quaresima di Fraternità, come poi la raccolta del Venerdì Santo per i nostri fratelli nella fede che vivono in Terra Santa e testimoniano Cristo in mezzo a enormi difficoltà. Per gli uni e per gli altri non può mancare un nostro contributo, fatto anche di rinunce personali, di quei ‘fioretti’ che, uniti a tanti altri, costituiranno un bouquet da presentare gioiosi al Signore Risorto.


Lo scopriamo seguendo il ritmo proprio della liturgia che ci conduce a vederLo ancora più come Salvatore, cioè colui che ha condiviso con noi ogni sofferenza, dal lavoro alla morte, ma che ha trionfato nella Risurrezione perché Figlio dell’Uomo e Figlio di Dio e che garantisce fecondità a ogni seme di bene che riusciamo a spargere lungo le giornate della vita. È un cammino impegnativo, ma gratificante, perché Egli è con noi. Con tale senso di riconoscenza a Lui e con fraternità verso tutti voi, cari fedeli della diocesi, invoco paternamente, per l’intercessione di Maria, un’abbondante benedizione su ogni impegno, personale e comunitario, di questa Quaresima. Ci ritroveremo lieti allora a cantare l’Alleluia pasquale.


Trento, 11 febbraio 2010



+ Luigi Bressan
Arcivescovo di Trento

17-02-2010