Lettera di Quaresima 2009


Cari Parroci,


Fratelli e sorelle nella fede,


Con il Mercoledì delle Ceneri, che quest’anno cade il prossimo 25 febbraio, inizia un ‘cammino di più intenso allenamento spirituale’ ‘ come lo chiama il Papa ‘ che è costituito dalla Quaresima.
Tale definizione suona particolarmente opportuna per la nostra Chiesa trentina, che in quest’anno pastorale vuole evitare di lasciarsi travolgere dall’affanno delle cose, per tornare invece alla sorgente stessa della vita cristiana. Come ci siamo detti in settembre, ‘è tempo per scoprire che il cuore della fede è la relazione con il Signore Gesù’. Il principale obiettivo che ci siamo dati per l’anno pastorale rimane quindi quello di ricentrare l’attenzione su Gesù Cristo, guidati dall’esempio dell’apostolo S. Paolo. Al riguardo, la Quaresima costituisce, per ciascuno e per la pastorale, un’occasione unica.
In altri secoli la Quaresima rappresentava – ed ancor oggi in molte parti della terra e per alcune persone anche tra noi rappresenta – innanzitutto il tempo dei catecumeni, uniti a una comunità desiderosa di cambiare vita proprio in risposta all’incontro con la proposta evangelica. E’ anche un periodo di grazia, nel quale far memoria del dono impegnativo che abbiamo a nostra volta ricevuto, per lo più fin da bambini, ma per questo non meno prezioso, anzi da riscoprire.
La Quaresima è dunque il tempo del risveglio della coscienza e della conversione, per abbandonare vie di peccato ‘ lungo le quali fioriscono egoismi, chiusure e violenze ‘ e per ritornare al Dio della vita.
‘Si crede ‘ scrivevo nella Lettera pastorale citata ‘ perché si consente al Signore di fissare su di noi il suo sguardo di misericordia; questo cambia la vita, mette in cammino, ci trasforma in donne e uomini liberi, capaci di vivere e di contagiare speranza’ (Nr. 4).
Proseguivo: ‘Oggi il mondo ha bisogno di cristiani capaci di una spiritualità concreta e forte’ (Nr. 5). Gli strumenti che rendono possibile questo cammino attingono alla sapienza biblica ed appartengono alla tradizione secolare della Chiesa:


– la preghiera, tanto personale che familiare e comunitaria.
Il recente Sinodo dei vescovi ci ha raccomandato di nutrirla con la lettura della Bibbia. Incominciamo con uno dei quattro Vangeli! In Quaresima, inoltre, vi invito ad attuare la proposta assunta a livello diocesano con 3-4 incontri seguendo la testimonianza di S. Paolo. Vorremmo che fossero offerti a livello parrocchiale, sotto forma di ritiro spirituale, sviluppando un itinerario penitenziale. Si potranno organizzare per i membri dei Consigli pastorali, per gruppi (anche di ragazzi), per la comunità nel suo insieme: un tempo di riflessione (i sussidi già segnalati possono costituire un valido punto di riferimento), di silenzio ‘ eventualmente anche per accostarsi al sacramento della riconciliazione ‘ e di preghiera. Per molti sarà una modalità nuova, ma arricchente.

– il
digiuno, che ‘ come scrive Benedetto XVI nel Messaggio per questa Quaresima ‘ è ‘un’arma spirituale per lottare contro ogni eventuale attaccamento disordinato a noi stessi’. E’ una pratica consolidata da lunga esperienza e finalizzata ad aiutarci a crescere mortificando il nostro egoismo; diventa ancor più attuale come stile di vita nel contesto di crisi economica che stiamo attraversando: ci educa alla sobrietà, rendendoci più liberi di fronte alle bevande (anche per una sana reazione ai troppi abusi dell’alcol), alla varietà del cibo, al denaro e alle tante realtà accessorie dalle quali a volte diventiamo dipendenti, impoverendo l’unità della nostra persona. Con il digiuno ‘ e sono ancora parole del Papa ‘ ‘il credente intende sottomettersi umilmente a Dio’. Ognuno scelga una forma, accanto a quelle richieste dalla Chiesa.

la carità: la preghiera ed il digiuno ci aiutano a prendere coscienza e a farci carico della situazione in cui vivono tanti nostri fratelli e sorelle, sia vicini che lontani. Senza ridurre la carità al suo aspetto materiale, ciascuno di noi in questo tempo santo sia disposto a condividere con generosità: apriamo il cuore alle necessità di qualche famiglia bisognosa, che forse abita sulla nostra stessa scala, senza dimenticare i popoli fra i quali operano i nostri missionari. La Quaresima di fraternità (‘Un pane per amore di Dio’) rimane la destinazione diocesana per eccellenza di tale solidarietà.

Vogliamo percorrere seriamente questi quaranta giorni che precedono e preparano la Pasqua, nella consapevolezza di essere la Chiesa di Gesù Cristo, chiamata a vivere conforme ai suoi sentimenti per divenire testimonianza di speranza e di vita anche fra gli uomini del nostro tempo.
Vi accompagno con la mia benedizione ed il mio affetto paterno, mentre vi saluto con le parole dell’Apostolo: ‘Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto’ (Lettera ai Romani 12,2).

+Luigi Bressan
Arcivescovo

Trento, 11 febbraio 2009
Memoria della Beata Vergine di Lourdes

24-02-2009