Author: Amministratore

CS 18/09 – Don Sandro De Pretis da Gibuti a Trento

'Un grazie, un grande grazie all'intera comunità trentina, a questa Chiesa, alle autorità provinciali, a quanti in tanti modi si sono attivati per la mia liberazione e, soprattutto, non hanno mancato di farmi sentire la loro fiducia e prossimità'.

Don Sandro De Pretis, il sacerdote trentino che da un anno e mezzo a Gibuti era stato privato della libertà - con accuse che l'hanno portato a scontare il carcere e quindi la libertà vigilata ' è finalmente tornato a casa.

Un volo, partito ieri da Gibuti, con scalo a Parigi, l'ha portato in Italia dove nella notte ha riabbracciato i famigliari. Questa mattina l'incontro con l'Arcivescovo. Mons Bressan, che sulla vicenda più volte si era speso per impegnare la diplomazia vaticana e quella del Ministero degli Esteri, proprio dieci giorni fa, in Cattedrale, aveva concluso la Messa del Giovedì Santo, davanti a 375 preti, con un pensiero a don De Pretis: 'Ci auguriamo di poterlo avere presto tra noi, di riabbracciarlo come un fratello carissimo'.

Provato fisicamente, dimagrito e comprensibilmente commosso, don De Pretis ha raccontato a mons. Bressan i mesi trascorsi in isolamento nel carcere di Gadobe, alla periferia di Gibuti: 'Sapere che la mia gente non mi dimenticava, ma credeva nella mia innocenza e nel mio sacerdozio e mi era vicina con la preghiera, è stato un aiuto indicibile. Vorrei esprimere una riconoscenza sincera e profonda a tutti'.

Un grazie che il sacerdote, intrattenendosi con l'Arcivescovo, ha esteso anche a tutti gli strumenti di comunicazione: 'So quanto i giornali, a partire dal settimanale Vita Trentina, le radio e le televisioni locali abbiano contribuito a mantenere viva la memoria di quanto stavo subendo, senza stancarsi di chiedere giustizia'.

Rimane l'amarezza ' ha aggiunto - di aver dovuto lasciare un Paese, Gibuti, nel quale don Sandro De Pretis contava di donare tutta la vita: 'Sento comunque il desiderio ' ha confermato a mons. Bressan ' di continuare a dare il mio servizio per l'Africa'.

A sua volta, l'Arcivescovo ha ringraziato il sacerdote 'per la testimonianza di fede che ci hai dato nel portare con dignità questa prova così difficile'.

'Il tuo ritorno fra noi ' ha concluso mons. Bressan ' contribuirà a ravvivare lo spirito missionario e solidale della nostra terra verso l'Africa'.

 
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CS 17/09 – La fatica e e la bellezza del credere

Nella liturgia della domenica di Pasqua l'Arcivescovo prega in particolare per quanti sono stati colpiti dal terremoti in Abruzzo e ricorda la colletta che domenica 19 aprile si terrà in tutte le parrocchie.

Nell'omelia mons. Bressan si sofferma sulla 'fatica e bellezza del credere' e sull'importanza di saper nutrire la propria fede, per non vederla inaridirsi.

'Uno degli apporti specifici del cristiano è il senso libero e critico rispetto alla società, poiché non segue un criterio di valutazione secondo il profitto, lo status quo o l'opinione prevalente, ma quello del Vangelo e della dottrina sociale della Chiesa - sottolinea l'Arcivescovo -; inoltre il credente eccelle nell'altruismo, nella ricerca del bene comune anche a scapito personale; porta gioia pure nella fatica del lavoro; ispira speranza anche nei momenti più oscuri'.

Commentando infine il 2009, dichiarato dall'Unione Europea 'Anno della creatività e dell'innovazione', conclude con un pensiero rivolto ai giovani: 'Dipenderà in gran parte dalle loro motivazioni il nostro futuro, dalla passione che porranno nello studio, nella ricerca di vie nuove, dalle iniziative che sapranno intraprendere. Certamente vanno incoraggiati a usare bene le grandi potenzialità che hanno, anche se la situazione attuale non li favorisce immediatamente e quindi come cristiani dobbiamo impegnarci a farla cambiare'. In particolare, dopo aver rilevato che la nostra società stenta a valorizzare i giovani, lamenta il rischio che  'la flessibilità diventi l'autostrada del precariato'.

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CS 16/09 – In Cattedrale la grande Veglia pasquale con il battesimo di un bambino e di 9 immigrati

'Questa notte ci sembra di rivivere quanto leggiamo negli antichi padri della Chiesa' In questa notte avremo la gioia di poter dare il battesimo a un bambino, ma anche a nove adulti che sono giunti da altre terre (dall'Asia, dall'Africa, dal Centro Europa) e che tra noi hanno scoperto quale dono grande sia l'essere cristiani. Sappiamo che altrettanti lo ricevono nelle rispettive parrocchie'.

E' questa la notizia centrale attorno alla quale ruota l'omelia dell'Arcivescovo nella celebrazione pasquale di questa sera in Cattedrale.

Quella che è considerata la 'madre di tutte le veglie' inizierà alle 21.30 con la benedizione del fuoco nuovo, al quale sarà acceso il cero pasquale, segno di 'Cristo, luce del mondo'.

L'ampio spazio dato alla Parola di Dio offrirà, quindi, una rilettura delle antiche Scritture, a partire dal loro compimento nel Cristo risorto.

La terza parte è, appunto, quella battesimale.

L'Arcivescovo chiamerà i candidati al battesimo, che si presenteranno ai piedi del presbiterio. Verrà benedetta l'acqua e, dopo la professione di fede, al fonte battesimale - nel transetto nord o di S. Giovanni ' riceveranno il battesimo, quindi la Cresima. A questo punto, continuando la celebrazione eucaristica, gli adulti appena divenuti cristiani riceveranno anche la loro Prima Comunione.

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CS 14/09 – Il Triduo pasquale con l’Arcivescovo

L'Arcivescovo, mons. Luigi Bressan, presiede in Cattedrale tutte le celebrazioni del Triduo pasquale con i seguenti orari:

GIOVEDI' SANTO

Giovedì 9, alle 20.30, la 'Cena Domini' (diretta su Radio Studio Sette), a cui segue un tempo di adorazione.

VENERDI' SANTO

Venerdì 10, Giornata di colletta per la Terra Santa, alle 15, in Cattedrale, l'Azione liturgica della Passione e Morte del Signore (diretta su Radio Studio Sette).

SABATO SANTO

Sabato 11, alle 21.30, la Veglia pasquale (diretta su Radio Studio Sette).

PASQUA DI RISURREZIONE

Domenica 12, alle 10, la concelebrazione dell'Eucaristia; alle 18, il canto dei Vespri.

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CS 15/09 – La carità, alimentata dall’Eucaristia

E' dedicata alla carità l'omelia che l'Arcivescovo svolge questa sera in Cattedrale nella celebrazione della Cena del Signore (alle ore 20.30).

Quella carità che 'nella messa trova la sua più alta radice' e che si alimenta nell'adorazione, come sottolinea il Papa, citato da mons. Bressan; quella carità che porta 'ogni cristiano a rivedere i suoi stili di vita, a considerare quanto può fare per i fratelli e sorelle in difficoltà'.

L'Arcivescovo si sofferma anche sulla Cappella Alberti, appena riaperta dopo il restauro, costruita nel 1682 per accogliere il gruppo ligneo Crocifisso e il Tabernacolo eucaristico.

Dopo l'omelia, mons. Bressan rinnoverà il gesto eloquente della lavanda dei piedi, compiuta da Gesù nell'ultima Cena e descritta dall'evangelista San Giovanni. Quest'anno le persone coinvolte in questo segno sono immigrate: a dire dell'universalità della Chiesa e della sua missione.

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CS 13/09 – Terremoto in Abruzzo

'Non possiamo restare indifferenti a questo grido di dolore. Siamo vicini a quanti hanno perso casa, attività, familiari nel tragico terremoto che ha colpito l'Abruzzo'.
L'Arcivescovo, mons. Luigi Bressan, nell'esprimere la propria partecipazione, si rivolge all'intera comunità diocesana: 'La nostra preghiera per tutte le vittime possa coniugarsi con una solidarietà generosa: invito tutte le parrocchie della diocesi ad indire una colletta per domenica 19 aprile da destinare alla Caritas diocesana, che opera in stretto contatto con quella nazionale'.
La Caritas diocesana ha aperto da subito la sottoscrizione.
Questi gli estremi per i versamenti: 

Arcidiocesi di Trento
Caritas diocesana
Via Endrici, 27
38100 TRENTO
 

Conto corrente postale 12005393
 

oppure: Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo
IBAN: IT41 G035 9901 8000 0000 0081 237
 

specificando nella causale 'Terremoto Abruzzo'
 

Il denaro andrà ad aggiungersi al primo stanziamento di 100 mila euro, effettuato ieri dalla Caritas Italiana. Emblematicamente, questa mattina l'Arcivescovo ha aperto la colletta, celebrando la S. Messa insieme con don Dante Clauser presso il Punto d'Incontro.
E' il primo passo, all'indomani della tragedia, di un percorso di solidarietà che si intende sviluppare in maniera continuativa: 'Questo è il momento della prima emergenza, dei volontari professionisti, della protezione Civile ' spiega Roberto Calzà, direttore della Caritas di Trento -: oltre che sul mettere a disposizione risorse per l'intervento immediato, noi intendiamo cominciare ad essere presenti una volta passata questa prima fase'.
Il progetto è quello di realizzare un insieme di gemellaggi tra paesi trentini (e più in generale del Nordest) e paesi colpiti dal sisma, al fine di accompagnarne la ricostruzione materiale e soprattutto umana: 'Il riferimento che ci muove è quello del terremoto che nella seconda metà degli anni Novanta ha colpito l'Umbria ' continua Calzà -: in quell'occasione, diversi giovani scesi dal Nordest per l'emergenza, si fermarono per uno o anche due anni, dando vita ad alcune opere sociali significative. Anche nel caso dell'Abruzzo, intendiamo puntare su un investimento che abbia continuità nel tempo'.
Per questo la Caritas diocesana non intende essere presente con gruppi o singoli volontari già nell'immediato, pur raccogliendo da subito l'eventuale disponibilità di chi intendesse offrirsi. Un primo orizzonte temporale potrebbe essere quello dell'estate, con la realizzazione di qualche esperienza di servizio promossa dalla Caritas diocesana insieme con la Pastorale giovanile.

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CS 12/09 – Lettera ai giovani che non incontro

Carissimo/a,  questo msg è x te!

            Quando ti arriva un sms, guardi con curiosità il display del tuo cellulare, muovi le dita, fai scorrere le parole con grande velocità per capire subito chi ti scrive e cosa vuole. Finora penso di non essere nell'elenco dei tuoi contatti, ma vorrei che mi sentissi come un amico. Sei sorpreso? Ti sembra strano che voglia scriverti? Credimi, non è così! È da tempo che volevo farlo, per dirti che penso spesso ai giovani, ai vostri sogni, alle paure, al vostro desiderio di amicizia e di verità. Non mi sorprendono alcune stranezze giovanili e ammiro il vostro entusiasmo.

Nelle visite alle parrocchie mi capita di incontrare quei ragazzi che sono impegnati in qualche attività: è bello poter vedere la loro gioia e la loro ricerca di risposte autentiche ai grandi perché del cuore umano; qualcuno offre la sua vita per gli altri. Forse anche tu conosci qualcuno che regala un po' del suo tempo gratuitamente. Però vorrei dire anche a quei giovani che non incontro, che la loro vita mi interessa e che davanti a Dio restano unici e speciali: per ognuno c'è una mission. Mi dispiace se qualcuno si è allontanato dalla Chiesa: forse è anche un po' colpa nostra se non siamo sempre riusciti a mostrare la bellezza e la verità di Gesù.

            Io so che certi tuoi comportamenti, certi tuoi discorsi e perfino certe esagerazioni nascondono una domanda: 'Cerco un senso per la mia vita! Dove lo trovo, se tanti mi dicono che un senso non c'è? Perché assumere allora la vita?'

Tu forse non lo sai, ma è Gesù che stai cercando o meglio è Lui stesso che ti cerca per darti una pienezza di vita. Forse ti sembra il 'signor-No', quello che dice ciò che non devi fare. Ma attento: tu cerchi amici veri, cerchi relazioni belle: Gesù ha creduto nell'amicizia fino alla fine, ha chiamato 'Amico' anche Giuda mentre stava per tradirlo. Tu cerchi coerenza, parole vere, senza doppi giochi; ora quello che Gesù diceva lo faceva: il suo amore è stato fedele, fino a dare la vita; 'non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici': così è stato Gesù! Tu quando hai sbagliato vorresti azzerare tutto e poter ricominciare di nuovo: Gesù ti dice 'alzati' e ti dà fiducia ancora; non è nel mondo per giudicare ma per salvare. Egli ti dà fiducia anche se avessi sbagliato: vorrei farti provare la gioia di Pietro, quando Gesù, non solo lo perdona dopo essere stato rinnegato, ma gli affida la sua Chiesa.

Gesù è uno che ha coraggio, che sa ascoltare, che crede nella bontà del tuo cuore e vuole arricchirla. Per me non sei soltanto il futuro della società e della Chiesa, sei già il presente. In occasione del Giorno delle Palme, vorrei far giungere a te come a tutti i giovani trentini il mio messaggio di fraternità e paternità, non per essere padrone della tua vita, ma servitore della tua gioia. Lo so, spesso invece noi adulti nascondiamo la grandezza di Cristo con i nostri comportamenti egocentrici. Ricordaci con la tua partecipazione che abbiamo la responsabilità di incoraggiare le tue attese e le tue speranze, la tua ricerca di strade innovative e belle e di mostrarti, con la nostra coerenza di vita, che questo è possibile. Ricordaci anche che la Chiesa non è un gruppo di perfetti, ma di amici che hanno trovato con Gesù un'amicizia speciale e vogliono una vera fraternità per tutti, progredendo nell'altruismo.

            Oggi più che mai metto la tua vita nelle mani della persona per me più importante: Gesù di Nazareth. Lui, ti assicuro, non mi ha mai tradito, mi ha sostenuto e accompagnato nei miei sogni, nella mia maturazione e nella mia ricerca della felicità. Sai, Dio non è fuori moda: lo ho visto nel mondo intero. Dio vuol fare di te uno che possa dare un contributo alla storia. Non avere orizzonti piatti, ma una visione ampia e guarda a coloro che ti dimostrano, con la concretezza della loro vita, la bellezza del nostro Dio.

Con amicizia e stima,

 

+ Luigi, per te vescovo

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CS 11/09 – L’Arcivescovo presenta la mostra su S. Paolo

Sarà presentata lunedì 6 aprile, alle 11, a Trento, presso la Sala di Rappresentanza del Consiglio Regionale (Piazza Dante 16), la mostra Sulla via di Damasco. L'inizio di una vita nuova, promossa dal Servizio nazionale per il progetto culturale della Chiesa Italiana: resterà aperta nei giorni feriali fino al 17 aprile, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.
Alla presentazione interverranno l'Arcivescovo, mons. Luigi Bressan, e don Pierpaolo Pasini, sacerdote della diocesi di Imola.
L'iniziativa è organizzata dal Centro culturale 'Il Mosaico' e dal Settimanale diocesano 'Vita Trentina' in occasione dell'Anno Paolino indetto da Benedetto XVI per celebrare i duemila anni dalla nascita di san Paolo. La mostra ne racconta la vita a partire dai viaggi missionari, facendo parlare i luoghi toccati dalla sua predicazione; accosta la parte iconografica con testi della Scrittura, che commenta con le voci di autori antichi e contemporanei. Si snoda come una sorta di pellegrinaggio, che aiuta a far memoria dei luoghi nei quali è sorta l'esperienza delle prime comunità cristiane.

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CS 10/09 – Le condoglianze della diocesi di Trento per la morte di don Silvano Caccia

'Esprimo la mia più viva partecipazione al dolore della diocesi di Milano per la morte improvvisa di don Silvano Caccia, sacerdote da noi apprezzato soprattutto per il suo impegno nell'ambito della Pastorale familiare'.

Con queste parole di condoglianze, espresse a nome della Chiesa trentina, l'Arcivescovo, mons. Luigi Bressan, commenta la notizia della scomparsa di don Caccia, perito ieri sera nell'incendio della sua macchina in una stazione di servizio dell'autostrada A4.

Mons. Sergio Nicolli, direttore dell'Ufficio nazionale della Famiglia della Cei, oltre ad aver collaborato per anni con il sacerdote milanese, gli era unito da un rapporto di stima e di amicizia.

'La notizia ci ha lasciato costernati e addolorati ' dice -:  insieme con i collaboratori dell'Ufficio nazionale, questa mattina abbiamo celebrato l'Eucaristia per affidarlo all'amore e alla misericordia del Padre.

'Tutti noi lo ricordiamo come un sacerdote generoso e competente, che ha dato notevoli contributi di riflessione e di proposta nei lavori della Consulta nazionale. Nella preghiera vogliamo essere vicini anzitutto alle persone della sua famiglia, alla sua Chiesa di Milano, ai membri della Consulta regionale della Lombardia, ai suoi amici e a quanti hanno apprezzato e stimato il suo ministero'.

Don Caccia era giunto a Trento martedì scorso, 17 marzo, per qualche giorno di ritiro e di riposo; era stato accolto nella Comunità dei Padri Venturini, che ha lasciato ieri sera.

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CS 09/09 – Al via la ‘Cattedra del confronto’

'Aprire uno spazio qualificato di riflessione e di dibattito su questioni che interrogano le coscienze, che appassionano le menti e insieme coinvolgono esistenzialmente, e sulle quali c'è bisogno di recuperare il gusto e la disponibilità ad un confronto sereno e costruttivo'.

Nelle parole di don Andrea Decarli, delegato diocesano per la Cultura, è riassunto l'obiettivo dell'iniziativa ' nuova per la diocesi trentina ' della 'Cattedra del confronto', al via mercoledì 18 marzo. Sullo sfondo, come modello ispiratore, c'è la 'Cattedra dei non credenti', lanciata a Milano negli anni Ottanta dal card. Carlo Maria Martini come forma di dialogo su temi particolarmente rilevanti.

Promossa dall'Ufficio Cultura della diocesi in collaborazione con un gruppo di docenti universitari, la 'Cattedra' trentina avrà per tema quest'anno 'Volti di Dio, volti dell'uomo', con l'intento di offrire spunti di elevato spessore culturale, attraverso il dialogo tra esperti qualificati su questioni cruciali che incrociano la sensibilità e l'interesse di credenti e non credenti.

'Si vuole mettere a confronto coscienze pensose e competenze rigorose su interrogativi forti ' spiega ancora Decarli - in un dibattito che rifugga le asprezze della polemica e il tecnicismo dei discorsi per addetti ai lavori, ma che offra a tutti coloro che si interrogano spunti di riflessione personale e motivi di apprezzamento per ogni sforzo di onesta ricerca'.

L'incontro di mercoledì 18 marzo è dedicato a 'L'enigma Gesù: tra storia e teologia'. Al centro del dibattito ci sarà la figura di Gesù di Nazareth, attorno alla quale si è ampiamente discusso sull'interpretazione della sua persona tra testimonianza ecclesiale, riflessione teologica, scoop letterari e nuove ipotesi degli storici. A confrontarsi saranno Enrico Norelli dell'Università di Ginevra, storico del cristianesimo delle origini ed tra i massimi esperti della letteratura apocrifa, e don Alberto Cozzi, teologo della facoltà Teologica di Milano.

'Esiste l'anima? Tra neuroscienze e spiritualità' sarà il tema del secondo incontro, previsto per giovedì 2 aprile: interverranno il neuroscienziato Giorgio Vallortigara e il filosofo Marco Vannini, autorità riconosciuta nel campo degli studi sulla mistica, che cercheranno di mettere a fuoco la questione cruciale che contrappone lo sviluppo della neuroscienza, gli studi sulla mente e il cervello, con la possibilità di ammettere ancora una dimensione sovrannaturale nell'uomo.

Giovedì 23 aprile si terrà l'ultimo appuntamento: 'Giustizia e misericordia. La misericordia come codice dell'umano?'. Con l'aiuto e la competenza di don Gino Rigoldi, cappellano da più di 35 anni del carcere minorile Beccaria di Milano e fondatore dell'associazione 'Comunità Nuova', insieme a Felice Lima, giudice del Tribunale di Catania. L'incontro ruoterà sul dilemma tra il 'rigore' della giustizia e la 'tenerezza' della misericordia.

Gli incontri, aperti a tutti, inizieranno alle 20.45 presso la Sala della Cooperazione, in via Segantini 10, a Trento.

 

Per chiarimenti e maggiori informazioni, don Andrea Decarli è disponibile al numero di cell. 347.440.91.37

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