Mentre
In allegato il messaggio.
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In allegato il messaggio.
Con una solenne celebrazione, partecipata da tanta gente ed espressione di una pluralità di associazioni, è iniziata ufficialmente oggi, domenica 23 novembre, a Folgaria la visita pastorale dell'Arcivescovo alle comunità dell'Altopiano.
'Non ci unisce soltanto l'appartenenza a un popolo delle Alpi, la condivisione di esperienze simili di vita, l'incontro realizzatosi ormai più volte, la medesima tradizione religiosa ' ha detto mons. Bressan - ma una realtà più profonda, che è costituita dallo stesso Signore e che ci unisce fin dal nostro battesimo: egli è presente in mezzo a noi e ci accompagna anche oggi'.
'La visita pastorale ' ha spiegato ancora l'Arcivescovo - è una forma collaudata di un'esperienza che risale ai primi apostoli con cui il Vescovo mantiene contatti personali non soltanto con il clero ma anche con tutti i membri del popolo di Dio, per rafforzarli nella fede, speranza e carità. E' un'occasione per ravvivare le energie degli operatori pastorali, dei genitori nel loro compito educativo, delle persone impegnate nel servizio altruistico, per apprezzare quanto di bene si fa da parte di molti, per invitare tutti al rinnovamento costante verso quella santità alla quale ognuno è chiamato'.
La visita si concluderà domenica 21 dicembre.
In allegato, l'intervento integrale dell'Arcivescovo.
Nel primo anniversario della Beatificazione di Antonio Rosmini, oggi, domenica 23 novembre, l'Arcivescovo ha presieduto a Rovereto, nella chiesa di S. Marco, una celebrazione alla quale ha preso parte anche il Superiore Generale dei Rosminiani, padre James Flynn.
'Il nostro è quindi un ringraziamento a Dio per averci donato un testimone e un interprete così profondo e generoso dell'opera salvifica di Cristo e della sua stessa Persona ' ha detto mons. Luigi Bressan - e nel medesimo tempo è incoraggiamento a seguirne l'esempio'.
Ricordando che la diocesi di Trento per quest'anno paolino ha assunto l'impegno di intensificare la spiritualità da cui nasce poi l'impegno, l'Arcivescovo ha additato la testimonianza del beato Rosmini, che fra l'altro scriveva: 'La carità è un amore, per il quale l'uomo, dimenticando se stesso per i suoi simili, altro diletto non cerca che quello di procurare loro ogni bene, con ogni suo studio, fatica e patimento, sia questo bene corporale, intellettuale, o morale'.
Nell'occasione dell'anniversario, la diocesi ha donato ai Padri Rosminiani, alla parrocchia di S. Marco e alla Cattedrale alcune stole che portano in ricamo i luoghi significativi della vita del Beato.
In allegato, il testo integrale dell'omelia.
Un clima di festa e di grande partecipazione ha circondato l'ordinazione diagonale di quattro giovani trentini, questo pomeriggio ' vigilia della Giornata del Seminario - in Cattedrale a Trento.
I candidati - Mauro Angeli (di Cloz), Gabriele Bernardi (Montagnaga di Pinè), Vincenzo Lupoli (Avio) e Michele Vulcan (Lavis) ' erano accompagnati dai familiari, da una numerosa rappresentanza delle comunità di provenienza e di quelle nelle quali negli anni della formazione seminaristica hanno svolto il loro servizio pastorale.
L'Arcivescovo nell'omelia (in allegato il testo integrale) ha sottolineato come il servizio (diacono significa appunto servo) sia di per sé stile di vita che dovrebbe caratterizzare ogni cristiano.
Ai quattro ' che a giugno saranno ordinati sacerdoti ' ha ricordato, in particolare, che accanto al servizio materiale, c'è quello di formazione delle coscienze: 'Certamente siamo chiamati a sostenere le necessità materiali ' ha detto mons. Bressan - e siamo coscienti che ci troviamo in un momento nel quale esse diventano impellenti anche per tante famiglie trentine oltre che per quelle immigrate, ma dobbiamo cercare di portare a tutti il sommo bene, che è Cristo Signore'.
Sabato 22 novembre, alle
Si tratta di Mauro Angeli (nativo di Cloz), Gabriele Bernardi (Montagnaga di Pinè), Vincenzo Lupoli (Avio) e Michele Vulcan (Lavis).
L'ordinazione si colloca nella vigilia della Giornata del Seminario, che la diocesi celebra appunto domenica 23 novembre.
'La scelta di vita del prete ' osserva a questo riguardo nel suo messaggio mons. Luigi Bressan ' nasce soltanto dall'esperienza di un incontro con Qualcuno che è la fonte stessa dell'amore'. Per questo 'non potrebbe esserci un sacerdote dall'animo gretto, egocentrico: essere prete vuol dire amare di più, rivolgere il proprio affetto riconoscente a Cristo e donare il proprio totale servizio al popolo'.
Ma se 'i sacerdoti a nome di Gesù sono pastori delle nostre comunità ' aggiunge l'Arcivescovo ' queste stesse hanno il dovere di essere attente perché tale ministero prosegua'.
Si svolge domani, domenica 9 novembre, il Convegno promosso dal Centro di Pastorale Familiare sul tema: 'Genitori rassegnati e sconfitti? Famiglie e comunità di fronte all'emergenza educativa'. E' rivolto alle famiglie della diocesi e agli operatori; si svolge a Trento presso l'Oratorio del Duomo (via Madruzzo).
Nel programma, alle 9.30 S. Messa presieduta dall'Arcivescovo Bressan; alle 10.30 relazione di Osvaldo Poli, psicologo e psicoterapeuta e a seguire dibattito. Nel pomeriggio un confronto tra genitori provenienti da zone diverse ma con figli della stessa età; ci sarà anche la possibilità di utilizzare il pomeriggio per il proprio incontro di gruppo. È prevista un'animazione per bambini ed adolescenti.
Ci sono speranze che appartengono all'inquietudine del cuore umano, è che si manifestano in un'attesa di affetto perenne e di felicità senza limite; speranze spesso destinate a risolversi in illusione, quando non in delusione. La speranza cristiana, invece, non delude, radicata com'è in Dio stesso.
A orizzonte si è richiamato l'Arcivescovo, mons. Luigi Bressan, nell'omelia di questo pomeriggio sul cimitero di Trento.
'Constatiamo tutti che passa l'aspetto di questo mondo', ha sottolineato mons. Bressan, osservando che 'la morte raggiunge tutti'. Nel contempo, l'Arcivescovo ha dato voce alla speranza dei presenti: 'Siamo qui proprio in forza di una certezza che anima il nostro cammino di vita: noi infatti riteniamo come certo che l'esistenza umana non si riduce al percorso terreno, ma prosegue nella luce di Dio'.
Proprio questa speranza 'è il fermento che anima l'impegno quotidiano dei credenti, ed è tutt'altro che alienante: essa inculca un coraggio nell'impegno sociale e per il progresso'. Di qui 'la sollecitudine per far crescere il regno di Dio nel corpo dell'umanità, in modo che sia sempre più una prefigurazione che adombri almeno il mondo nuovo di cui parla
Nel giorno di Ognissanti, sabato 1 novembre, mons. Luigi Bressan celebrerà
Domenica 2 novembre, sempre al Cimitero di Trento, alle 11, mons. Luigi Bressan presiederà l'Eucaristia in memoria dei caduti di tutte le guerre.
Si chiude venerdì 17 ottobre, alle 16.30, con una celebrazione presieduta dall'Arcivescovo mons. Luigi Bressan nella chiesa di S. Antonio, a Trento (via S. Antonio, vicino all'ospedale), la fase diocesana del processo di canonizzazione di p. Mario Borzaga, al quale è associato il catechista Thoj Xyooj Paul.
Alle 18, sempre in S. Antonio, S. Messa presieduta da Mons. Alessandro Staccioli, con l'intervento del Provinciale degli Oblati, p. Nicola Parretta.
Il processo diocesano si era aperto il 6 ottobre del 2006: il lavoro paziente del Tribunale diocesano e della Commissione storica ha permesso di raccogliere un'ampia documentazione, che a fine mese sarà portata a Roma alla Congregazione delle Cause dei Santi per il riconoscimento del martirio.
Mario Borzaga nasce a Trento il 27 agosto
Trascorre il primo anno al Seminario di Paksane, studiando il laotiano. Verso la fine del '58, raggiunge la comunità cristiana del villaggio Hmong di Kiucatiàm. Si adopera per formare i catechisti, visita le famiglie, cura gli ammalati.
Il 25 aprile 1960, con il giovane catechista Thoj Xyooj Paul, affronta le impervie piste del Nord Laos. Da quel viaggio non faranno più ritorno. Le testimonianze confermano l'uccisione dei due per mano del 'Pathet Lao comunista'.
Il catechista Paul Thoj Xyooj nasce a Kiukatiàm (Laos) nel 1941. Le testimonianze lo descrivono come zelante e disponibile. Gli ultimi tre mesi è accanto a p. Mario, che parla spesso di lui nel Diario. Il 25 aprile 1960 partono per quel viaggio missionario dal quale non faranno più ritorno. Affronterà anche lui il martirio, rifiutandosi di abbandonare il suo missionario.
Si apre simbolicamente questa sera, sabato 4 ottobre, con