Resoconto delle iniziative
del Comitato diocesano Trentino Locride |
AGGIORNAMENTO 2014
OFFERTE RACCOLTE:
259,69 S. MESSA DI NATALE 2013 STAZIONE DEI TRENI
57,00 S. MESSE NELLE AZIENDE 2013 – Trentino Trasporti
2.480 SOLIDARIETA’ DELLA PARROCCHIA DI MARTIGNANO
514, 21 OFFERTE RACCOLTE ALLA S.MESSA IN BRENTONICO CON MONS. BREGANTINI (04.08.2014)
OFFERTE INVIATE:
3.000,00 ALLA COMUNITA DI GESU’ CROCHI CAULONIA (LOCRIDE)
AGGIORNAMENTO 2013
OFFERTE RACCOLTE:
1306,01 VEGLIA DUOMO PRIMO GENNAIO GIORNATA PACE 2013
206,74 MESSA DI NATALE 2012 STAZIONE DEI TRENI
500,00 Cassa Rurale di Tuenno – Val di Non
OFFERTE INVIATE:
2.500,00 ALLA COMUNITA DI GESU CROCHI CAULONIA (LOCRIDE)
1.000,00 AL CENTRO PER MINORI P.PINO PUGLISI BOSCO DI BOVALINO (RC-LOCRIDE)
2012 – Le Missioni di evangelizzazione nelle parrocchie di Bosco e Belloro
Nell’anno 2007 si è tenuta la prima missione con vari centri di ascolto nelle case dei fedeli delle due parrocchie, una veglia di preghiera sulla spiaggia del mare e diverse visite ad ammalati o famiglie colpiti da gravi lutti. Questo stile si è ripetuto per il periodo di una settimana negli anni 2008, 2009 e 2010. Nella missione tenutasi nel settembre 2011 si è un po’ cambiato stile: non solo visite agli ammalati e gruppi d’ascolto nelle case della gente, ma anche incontri di formazione con gli adolescenti, le catechiste e gli animatori del Centro diurno per minori don Puglisi a Bosco sant’Ippolito e con gli animatori dell’oratorio parrocchiale. Per ogni missione hanno partecipato dai 6 ai 9 giovani trentini ed esse hanno proprio manifestato in modo concreto il legame di reciprocità tra l’Arcidiocesi di Trento e la Diocesi di Locri-Gerace nel crescere insieme nella fede e nella fraternità.
Il Comitato diocesano Trentino Locride ha continuato il rapporto di collaborazione con il Liceo Musicale-coreutico ed il conservatorio Bonporti, iniziato nell’autunno dell’anno 2007 per iniziativa del compianto prof. Marcello Valletta, che ha visto la realizzazione di una serata artistico-musicale il 4 marzo 2008 presso l’auditorium s. Chiara a Trento, con la collaborazione del Comune di Trento e della Provincia Autonoma di Trento. Questa serata, che ha visto la presenza dell’allora Vescovo di Locri-Gerace Mons. Gian Carlo Bregantini e dell’arcivescovo di Trento Mons. Luigi Bressan, è stata proposta in occasione dell’apertura della mostra iconografica del Laboratorio di tecnica e spiritualità dell’icona la Glicophylusa con sede presso il Piccolo Eremo delle Querce a Crochi di Caulonia. La mostra è stata visitata da quasi mille persone e d è stata realizzata grazie anche al patrocinio del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento. Successivamente due classi del Liceo musicale coreutico si sono recate nella Locride, nell’ottobre del 2010, accompagnate da don Rodolfo Pizzolli e dalle insegnanti Chiara Bonvicin e Francesca Bragagna. Durante questo viaggio hanno soggiornato presso il Centro diurno per minori don Milani a Marina di Gioiosa Jonica, incontrandone gli operatori, i familiari delle vittime di mafia e arrivando a conoscere l’impegno per la legalità. Hanno incontrato anche le suore, gli animatori e i ragazzi che frequentano il centro p. Pino Puglisi a Bosco Sant’Ippolito diretto da sé. Carolina Iavazzo. In entrambi i centri hanno offerto una rappresentazione musicale-coreutica. Hanno poi visitato anche le aziende della Valle del Bonamico che producono i piccoli frutti nella Cooperativa Sant’Orsola di Pergine Valsugana. Presente a questo viaggio nella Locride anche il Dirigente scolastico dell’istituto Vittoria e Depero di Trento, prof. Silvio Cattani, che si era impegnato a continuare la solidarietà. In questo modo 26 insegnati dell’istituto d’arte Vittoria hanno realizzato altrettante opere che sono state esposte prima alla sede del SAIT all’interporto e successivamente presso l’istituito Vittoria stesso. Il giorno 7 febbraio 2012 il SAIT ha offerto 5.000,00 Euro al centro diurno per minori Don Milani di Marina di Gioiosa Jonica al suo presidente Francesco Rigitano alla presenza dell’arcivescovo di Trento Mons. Luigi Bressan, del dirigente scolastico prof. Silvio cattani, del presidente del SAIT Dalpalù e dell’assessore del Comune di Trento dott.ssa Lucia Maestri e degli alunni che hanno partecipato al viaggio in Locride.
Resoconto finanziario
Il CTL ha versato al Centro diurno per minori don Pino Puglisi, guidato da se. Carolina Iavazzo, la somma di Euro 6.865,00 nei primi sette mesi del 2009 con offerte provenienti da varie iniziative, dalla Cassa Rurale di Trento, dal Comune di Vezzano, da Vettori Anna Maria.
Successivamente, su richiesta dello stesso ente, è iniziata la raccolta di fondi per l’acquisto di un nuovo pulmino a nove posti per questo centro. Tale raccolta si è conclusa nel 2012 con l’ordine di tale veicolo che sarà consegnato a Trento nell’aprile 2012. Per giungere ad ottenere la somma necessaria hanno concorso le offerte delle iniziative dell’ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del coro del medesimo ufficio, dei fondi Diocesani per l’otto per mille, dell’arcivescovo di Trento Mons. Luigi Bressan con oltre un terzo del costo, di fondi raccolti in memoria del Prof. Marcello Valletta, della Parrocchia dell’ausiliatrice di Martignano, dell’associazione Nord-sud di Villa Lagarina, della Federazione Maestri del lavoro di Trento, della Cassa Rurale di Trento, del dott. Carlo Dallasega, della famiglia Scarin Piergiorgio, della famiglia Flor Andrea, di Andrighettoni Fabiola, della famiglia Meneghello Renato, di Widmann Roberta, di Maranelli Silvana, di Felicetti Caterina, di Zeni Sergio, di Cova Anna, di Laterza Francesco, di Lazzari Enrico.
Il CTL ha anche versato al Piccolo Eremo delle Querce di Crochi di Caulonia la somma di 5.000,00 Euro, nell’estate del 2010, con fondi provenienti dalla Parrocchia dell’ausiliatrice di Martignano e da Mazzonelli Fulvio. Nel 2012 sono stati versati ulteriori 2.500 Euro per le attività delle Sorelle di Gesù dello stesso Eremo.
MARZO 2008 – MOSTRA ICONOGRAFICA DEL LABORATORIO NE TECNICA DELL’ICONA LA GLIKOPHILOUSA “Eỉkόυες – Icone: tradizione bizantina e spiritualità”
La mostra a Palazzo Trentini dal 05 al 15 marzo 2008.Nell’ottica di favorire la conoscenza della bellezza e delle tradizioni antiche della Locride, a dicembre del 2006 è nata, nel Comitato Diocesano Trentino Locride, l’idea di organizzazione una mostra di icone mai esposte prima in Italia. Queste sono le opere del Laboratorio di tecnica e spiritualità dell’icona “La Glikophilousa”, sorta presso la Comunità monastica delle Sorelle di Gesù, nelle vicinanze di Crochi di Caulonia (diocesi di Locri- Gerace): suore ed allievi della stessa Scuola sono impegnati nell’iconografia.
Grazie al prezioso sostegno e al patrocinio del Presidente del Consiglio Provinciale di Trento, dott. Dario Pallaoro e del personale di Palazzo Trentini, si è potuto realizzare la mostra “sogno-segno” che concretizza, ancora una volta, la reciprocità tra la Diocesi di Locri-Gerace e quella di Trento.
Il nostro Arcivescovo Mons. Bressan nella presentazione del Catalogo della mostra afferma: “Questo rapporto, fecondo e fedele, non è solo ecclesiale, ma provvidenzialmente coinvolge tutta la cittadinanza trentina che con affetto da sempre segue e sostiene la terra del sud e le persone che vi si impegnano umilmente con un coraggio costantemente rinnovato per continuare il cammino verso la liberazione dai poteri “forti”, che in realtà non permettono la legalità e, in definitiva, quella libertà che soltanto la legalità garantisce.[…] Auspico dunque, attraverso questa iniziativa, che ha unito l’organo legislativo del Trentino e il Comitato Diocesano Trentino Locride, un consolidamento e la consapevolezza che per tutti noi è importante continuare a partecipare, sostenere e consolidare le varie iniziative ed esperienze nei rapporti di reciprocità e di solidarietà tra il Trentino e la Locride. E’ necessario poi favorire un flusso di informazioni che aiutino a sensibilizzare i trentini sulle potenzialità e le difficoltà della Locride ed a facilitare una sempre più efficace sinergia di condivisione”
Dal 05 al 15 marzo 2008, dunque a Palazzo Trentini in via Manci a Trento si sono esposte 68 icone provenienti dal Laboratorio di spiritualità e tecnica dell’Icona “La Glikophilousa” (www.piccoloeremodellequerce.it).
Per più di un migliaio di persone è stata un’occasione unica e molto apprezzata per contemplare la Divina Bellezza e, attraverso il linguaggio dei colori e delle forme nell’Icona, il lavoro artistico e la devozione dei nostri amici del Sud. Il coinvolgimento in questo evento di molte persone, volontari ed Istituzioni, ha dato un nuovo slancio al cammino di reciprocità, che è diventato così anche un incontro culturale tra Trento città ponte verso la Mitteleuropa e la Locride, terra ponte verso l’Oriente.
La serata artistico-musicale dal titolo “La terra mi è giardino”
“Insieme abbiamo patito e gioito dei piccoli semi di speranza, piantati con fiducia lungo i sentieri sassosi e a tratti insanguinati di questa terra, fatta ora giardino”. (Mons. Bregantini)
Anche lo spettacolo del 4 marzo alle ore 20,30 presso l’auditorium S. Chiara a Trento ha avuto un notevole successo, con la presenza in sala di più di 700 persone.
L’evento è stato promosso dal liceo musicale-coreutico “Bonporti” e dal Comitato diocesano Trentino Locride, dalla Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con il conservatorio di musica “Bonporti”, il Comune di Trento ed il comprensorio C5 Valle dell’Adige.
La serata, che aveva come obiettivo l’amplificazione della mostra iconografica delle suore dell’eremo delle querce di Locri, ha visto la partecipazione diretta di S. E. Mons. G. Bregantini e di S.E. Mons. L. Bressan.
Attori della serata artistica sono stati anche tutti gli studenti del liceo musicale-coreutico che con semplici coreografie, in un intreccio di musica, danza e parola, hanno allietato la serata divisa in tre quadri: la terra, l’incontro, il ritorno.
Alla musica d’assieme e la dimensione della danza si sono alternate letture di Quasimodo, Morghen, Bruno, Paund, Luzi, Cassola, Montale ed Hikmet. Questi momenti sono stati poi chiusi dal coro del liceo musicale con due pezzi classici: L’ave Maria di Palestrina e l’Alleluya di Handel.
Al termine Mons. Bregantini ha ripreso la parola facendo una mirabile sintesi dello spettacolo nel corso del quale è stata spesso ribadita la vicinanza di questa terra con quella della Locride. Se il sud riceve solidarietà dal nord, ha ribadito il presule, il nord riceve dal sud motivazione. Parole forti queste che richiamano l’aiuto e la solidarietà che deve esistere tra gli uomini. Ma non solo, se tutta l’esperienza umana non ha alla base una forte spiritualità, allora il filo è debole e si spezza.
La veglia di preghiera per la Locride, con la testimonianza delle suore iconografe.
Il culmine dunque, di questo incontro tra nord e sud è avvenuto nella preghiera di lunedì 10 marzo presso la bellissima Chiesa di San Francesco Saverio di Trento. Davanti a due splendide icone ci siamo raccolti per ascoltare la parola di Dio, pregare e cantare insieme, come fratelli e sorelle, le Lodi del Signore, che ha cura di noi e ha tanto amato il mondo da dare Suo Figlio Gesù. L’omelia di don Rodolfo e la testimonianza di Suor Rossana, molto amata dai Trentini, ci ha riscaldato il cuore e rinnovati nel nostro reciproco impegno ad amarci come Lui ci ha amati.
NOVEMBRE 2007 – IL SOSTEGNO ALLA COMUNITÀ DIOCESANA IL BUON SAMARITANO
E AL LORO CENTRO DIURNO PER MINORI P. PINO PUGLISI
tel. centro. 096460192 – E-mail: carolina74@interfree.it
Mons. Bregantini ha chiesto al Comitato diocesano trentino Locride di appoggiare due iniziative nella sua diocesi di Locri-Gerace: La comunità monastica Sorelle di Gesù e il centro per minori p. Pino Pugliesi a Bosco sant’Ippolito nel comune di Bovalino, fondata da suor Carolina Gavazzo. Sette anni fa è giunta dalla Sicilia. Molti trentini l’hanno incontrata nella Locride, altri alla marcia della Pace del primo gennaio di quest’anno, dove sé. Carolina ha parlato ed aiutato a riflettere sull’impegno per la difesa e promozione della dignità della persona e altri ancora al festival dell’Economia del giugno scorso. Un’altra donna che sta aiutando le persone, ed in particolare i giovani a percorrere le strade del bene. Di origine campana, ha lavorato per due anni a fianco di don Pino Puglisi, il parroco del Brancaccio, quartiere di Palermo, ucciso dalla mafia nel capoluogo siculo il 15 settembre del 1993. Alla scuola di p. Puglisi, Sé. Carolina si è cresciuta come discepola di Cristo e a servizio del bene delle persone. Essa ha saputo unire i suoi studi in teologia ed in pedagogia per aiutare i ragazzi a scoprire la propria dignità e quindi, come diceva p. Puglisi, a camminare a testa alta. Per arricchire la Locride con la sua esperienza, Sr. Carolina, con Sr. Francesca e Silvia nell’ottobre del 2005, ha aperto un centro diurno per minori (www.centropadrepuglisi.it). Tale attività vede coinvolti dei giovani animatori volontari e più di trenta ragazzi; una proposta significativa che riceve l’attenzione, finalmente, anche della stato e cosi arrivano i finanziamento per costruirne uno nuovo, molto più adatto e funzionale per tale attività. Per aiutare SR. Carolina si è mosso anche il nostro Arcivescovo e la Provincia Autonoma di Trento sia con donazioni che tramite la protezione civile ed i Nu. Vol. A. Nel mese di novembre sono scesi Tre tecnici della PAT e 16 alpini per costruire un prefabbricato per l’alloggio delle suore e portare arredo e attrezzatura per il nuovo centro diurno per minori. In una presentazione del nuovo centro leggiamo: «Quasi come antidoto alla scia di sangue che ha attraversato la Locride il centro educativo “ Padre P. Puglisi” che non è nato per caso ma da un’interazione tra alcune strutture che da un ventennio si occupano di disagio giovanile. E’ nato così nella Locride un progetto che ha come territorio di riferimento quello compreso nel circondario di Bovalino- San Luca. Mai senza l’altro, ma animati dalla speranza e dalla comunione fraterna. Il centro aggregativo si prefigge un variegato ventaglio di finalità: costruire una rete di legalità, recuperare il senso del vivere sociale, determinare un nuovo rapporto tra cittadini e istituzioni, sperimentare forme alternative di educazione, migliorare le competenze educative complessive di una comunità sociale. Intende costruire un luogo privilegiato di socialità, formare i giovani alla cittadinanza attiva, stimolare alla scoperta e valorizzazione delle proprie potenzialità e di interessi nuovi; favorire la crescita e la maturazione dei minori attraverso l’acquisizione di modelli culturali e comportamenti socialmente utili».
LUGLIO/AGOSTO 2007 – DUE CAMPI NELLA LOCRIDE
CAMPO DI LAVORO PRESSO L’EREMO DELLE QUERCE-
89041 Caulonia (RC) telefono 096480409 / e-mail: p.eremodellequerce@tiscali.it
sito: www.piccoloeremodellequerce.it
Nell’anno 2007 si è aperta, presso l’Eremo delle Querce, la Scuola iconografica “La Glikophilousa” la dolce amante delle bellezza divina. Secondo sr. Renata e sr. Rossa (maestre iconografe) essa «nasce in un contesto che, per tradizione, più gli è proprio: la vita monastica, nel silenzio di un eremo calabrese – il Piccolo Eremo delle Querce – nascosto tra gli anfratti austeri dell’Aspromonte. Nel primo millennio dell’era cristiana questo fazzoletto di terra è stato fecondato dalla presenza orante dei monaci italo-grechi, approdati in Calabria per sfuggire alla persecuzione iconoclasta. Oggi, a distanza di venti secoli, la loro esperienza riemerge come un fiume sotterraneo attraverso una piccola comunità basiliana, – le “Sorelle di Gesù” – che raccolgono la loro preziosa eredità dedicandosi alla preghiera e al lavoro, e condividendo con sobria semplicità la vita dei contadini che, a grappoli, popolano ancora l’entroterra.
Nel laboratorio “La Glikophilousa” le sorelle iconografe rivisitano ancora oggi un’antica tecnica pittorica, utilizzano un materiale sperimentato per secoli e danno un Volto al Divino. […]. La relazione più forte, che anticipa qualsiasi operazione tecnica, è infatti quella che l’iconografo, ben radicato nella tradizione ecclesiale, stabilisce col creato e col suo Creatore. Egli guarda il creato e, lasciando che la Parola delle prime pagine bibliche riecheggino nelle profondità del cuore, si mette in comunione con Dio per ripercorre con Lui i momenti più importanti della creazione». Il Comitato diocesano Trentino Locride, a favore dell’Eremo delle Querce, ha raccolto offerte per oltre 25.000,00 Euro.
Nell’agosto del 2007 sette giovani della diocesi di Trento, guidati da don Rodolfo, hanno lavorato sette giorni presso l’Eremo delle Querce a sistemare un bosco adiacente agli edifici. Hanno tolto gli alberi secchi, ripulito dai cespugli e realizzato un sentiero per poter usufruire dell’ombra e della possibilità di passeggiare meditando e pregando, o per un po’ di riposo. Il sentiero è quotidianamente usato sia dalle suore che dagli ospiti dell’Eremo. In contemporanea con il campo di lavoro c’era anche un corso iconografico. I giovani trentini hanno potuto celebrare quotidianamente l’Eucaristia nella splendida chiesetta dell’Eremo. Hanno vissuto anche momenti di scambi con i corsisti. Nel pomeriggio hanno invece incontrato molte persone e realtà della Locride, per rafforzare i legami e incoraggiarsi a vicenda nel continuare sulla strada del bene.
CAMPO DI EVENGELIZZAZIONE A BOSCO SANT’IPPOLITO
Il desiderio di Padre GianCarlo Bregantini, vescovo di Locri-Gerace, che avvenisse uno scambio a livello pastorale tra la sua diocesi e quella tridentina, espresso nel lontano 1999, si è concretizzato con la realizzazione di questo primo campo di evangelizzazione che il Comitato diocesano Trentino Locride ha proposto ai giovani. Lo scambio a livello di fede si è potuto concretizzare grazie alla presenza nella Locride di sr. Carolina Lavazzo, della comunità diocesana “il Buon Samaritano” Queste suore operano nella parte sud della diocesi che è particolarmente in difficoltà per la forte presenza di una mentalità mafiosa e una delle più tragiche faide attualmente esistenti, con un servizio nella comunità parrocchiale e con i minori Confrontandoci con la religiosa su cosa avessero bisogno le persone con le quali essa opera, è nata l’esigenza di riflettere sulla Parola di Dio: sia per continuare con l’esperienza dei centri d’ascolto della missione interparrocchiale fatta poco prima di Pasqua, che per aiutare le persone a conoscere meglio la figura di Gesù Cristo. Lanciata la proposta si è formato un gruppo di otto giovani, guidati da don Rodolfo. Per questa prima esperienza si è scelto il vangelo di Marco, per il suo linguaggio rivolto a chi ai primi passi con la fede, scegliendo alcuni testi che potessero, in modo particolare, venire incontro ai bisogni della gente che incontravamo. La preparazione delle schede per ogni incontro ha tenuto conto del cammino pastorale della Diocesi di Locri-Gerace, della situazione sociale di questa Dal lunedì al venerdì si sono tenuto dieci centri familiari d’ascolto: i giovani trentini si sono suddivisi nei due centri che lavoravano sullo stesso tema in due diverse contrade e, al termine di essi, un’unica celebrazione dell’Eucaristia, quasi sempre in un angolo caratteristico delle contrade.
La risposta della gente delle comunità di Bosco sant’Ippolito e di Belloro è stata entusiasta. Molte le persone che hanno partecipato, dai bambini agli anziani, con la presenza di alcune famiglie intere. Proficuo lo scambio del proprio vissuto, delle sofferenze, della speranza per una terra che ha segni di risurrezione. Arricchente la meditazione della Parola sia per i calabresi che per i trentini. Inteso l’incontro e la preghiera svolta in una famiglia che ha subito l’uccisione di un giovane sposato e con tre figli. Un’esperienza, quindi, vissuta alla luce della reciprocità, del sostenersi nel cammino di fede. A qualche giorno di distanza dalla fine del campo, Suor Carolina ci assicura che siamo rimasti nel cuore : “La gente vi pensa e ci chiede di voi!” Per le Suore, è stata una bella esperienza: sono rimaste colpite dalla nostra semplicità e capacità di lasciarci coinvolgere nelle situazioni e mentalità così diverse dal nostro vissuto. “La vostra libertà di accogliere senza pregiudizi e senza preconcetti” dice Sr. Carolina, “è stata la chiave che ha fatto aprire il cuore della gente.”
AGOSTO 2006 – PRIMO CAMPO DI LAVORO NELLA LOCRIDE
L’approfondimento dei rapporti di reciprocità ha portato il Comitato diocesano Trentino Locride alla proposta di un campo di lavoro. Contattato il Consorzio sociale Goel (www.consorziosociale.coop) si è scelto di aiutare il sorgere della nuova casa per ferie denominata “casa di Mamre” ad Ardore superiore, nella parte meridionale della Locride. Con questo campo si è voluto esprimere un ulteriore gesto di solidarietà, di vicinanza, di incoraggiamento verso coloro che si stanno impegnando, affinché sia riconosciuta e rispettata la dignità di ogni persona, in una terra di antica e luminosa spiritualità, di calorosa ospitalità, di sogni non ancora infranti. La nuova struttura, appena aperta, porta un nome dall’antico sapore biblico; denominata “Mamre” per indicare il progetto di una possibilità d’incontro) che da vita (cfr. Genesi 18). Ricavata da un carcere mandamentale mai entrato in funzione, sito in una splendida posizione panoramica da cui si accarezza il mare, ai piedi dell’antico borgo fuori le mura di Ardore Superiore: con lo sguardo si abbraccia un vasto orizzonte che va dall’Aspromonte al mare Jonio. Rinnovato e trasformato in una casa d’accoglienza solidale, è uno splendido luogo che ora è offerto a chi viene ad incontrare la Locride: con il suo territorio, la sua storia e tutti coloro che cercano di costruire un’alternativa di giustizia sociale e di sviluppo sostenibile. I giorni trascorro veloci: la sensazione di un cammino che va avanti, pur tra le difficoltà che minacciano continuamente le varie iniziative, riempie anche i nostri cuori. I saluti sono pieni di quella preghiera di chi, pur lontano e in contesti diversi, percorre la stessa strada del Cristo che ti aiuta a rialzare la testa per liberarti dalla schiavitù del male e rifare della terra un pezzo di quel giardino della creazione che Dio ha pensato per il bene di ciascuno di noi.
MAGGIO 2005 – SECONDO PELLEGRINAGGIO: SULLE VIE DELL’INCONTRO
Dopo la positiva esperienza del pellegrinaggio nell’anno 2004 si è riproposto un secondo viaggio nella Locride con la presenza di una trentina di persone. Il titolo del pellegrinaggio diceva già in sé che non si sarebbero visitati solo luoghi sacri, ma anche incontrato persone, gruppi, associazioni e cooperative. La scelta di partecipare a questo pellegrinaggio è nata in molte persone per il desiderio di partecipare al progetto di reciprocità tra la Locride ed il Trentino. Pertanto, non solo si sono visitati tesori d’arte di una terra che ha visto su di se le civiltà fenicie e greche, la presenza del primo cristianesimo e uno sviluppo spirituale notevole, ma si è potuto stare vicino e sostenere, con la nostra presenza, coloro che, a fianco di mons. Bregantini, vogliono dare alla Locride legalità e coesione sociale, secondo i valori del vangelo. Siamo certi che questo pellegrinaggio ha portato frutti spirituali ed umani, per noi e per la gente della Locride.
22/02/2004 – SUI PASSI DELLA FEDE, NEL CUORE DELLA LOCRIDE
In occasione della benedizione (2 gennaio 2004) del Piccolo Eremo delle Querce – sito monastico diocesano, sorto in Santa Maria di Crochi (Caulonia), dove si sono insediate le suore che molti trentini scesi nella Locride hanno già conosciuto a Hedera Pacis (a Ellera di Camini) – il nostro Arcivescovo scriveva loro: «Mi felicito con ciascuna di voi e con il vescovo p. Giancarlo per la preziosa opera che svolgete in una terra tanto bella quanto bisognosa di speranza e di fiducia».
L’esperienza monastica delle suore ha preso avvio non lontano dall’antico eremo di Sant’Ilarione, configurando così il volto femminile della grande tradizione monastica della Locride: in un’ideale continuità di intenti e di testimonianza: l’Eremo delle Querce fa staffetta con quello di Sant’Ilarione. Recentemente le Sorelle di Gesù, riandando al momento gioioso della loro “investitura” ufficiale e alle prospettive che le attendono, così scrivevano a tutti gli “amici trentini”: «È certo una sfida, alternativa alla nostra vecchia storia segnata da quella corsa all’avere e al potere che genera tedio e violenza, alternativa alla violenza stessa che in questa splendida terra partorisce troppa violenza ed emarginazione. Una sfida volutamente silenziosa, ma decisa, determinata soprattutto ad essere un segno di rinnovata speranza. Questo il desiderio del Vescovo e l’urgenza pastorale di cui è gravida la Locride e per la quale sappiamo di trovare in voi vivaci sostenitori e autentici testimoni».
Vogliamo aiutare le suore a recuperare spazi di accoglienza presso il piccolo santuario di Santa Maria di Crocchi a sostegno della loro opera pastorale. Una “anonima” benefattrice trentina ha già dato loro una mano sostanziosa; la generosità chiede ora di poter continuare. In occasione del decimo anniversario della consacrazione episcopale del vescovo Giancarlo (avvenuta a Crotone il 7 aprile del 1994) e del suo successivo ingresso nella diocesi di Locri-Gerace, il Comitato diocesano lancia a tutti i trentini due proposte: una nuova edizione della “operazione olio di oliva”, prodotto da una cooperativa di Caulonia, che avrà inizio prossimamente e si spera con il successo dello scorso anno, e un viaggio di sei giorni (31 maggio – 5 giugno) nella Locride, visitando luoghi di grande fascino (come Epizephiry della Magna Grecia, Serra San Bruno, Gerace, Stilo), ma anche le cooperative legate alla Cooperazione trentina, con una visita a Crochi e a Sant’Ilarione. Il viaggio offrirà pure l’occasione per incontrare monsignor Bregantini e alcune realtà ecclesiali della Locride.
13/01/2004 – COMUNITÀ MONASTICA DIOCESANA “SORELLE DI GESÙ” PICCOLO EREMO DELLE QUERCE IN SANTA MARIA DI CROCHI
Carissimi amici trentini, che ricordiamo in amicizia sempre riconoscente! Condividiamo ‘la sfida’ del Bambino venuto tra noi con le sue mani vuote a colmarci di pace, se prontamente lo accogliamo. Vi portiamo nel cuore e preghiamo perché il bambino che è in noi e in voi venga ‘salvato’ e ‘risvegliato’ all’unica verità che conta: sapersi amati, infinitamente amati da Dio. Abbiamo vissuto con intensa gioia l’evento del 2 gennaio 2004 con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo p. GianCarlo e la benedizione del Piccolo Eremo delle Querce. La presenza di Mons. Bregantini, il suo affetto sempre premuroso e la sua instancabile sollecitudine pastorale ci hanno confermate e rafforzate nel proposito di essere qui, a Crochi, tra queste contrade dell’entroterra, una piccola ‘cellula’ monastica profondamente radicata nel territorio, a servizio della gente che ci ha accolte con gioia grata e stupita. La partecipazione è stata corale. Molti sono arrivati sin qui da tutta la Diocesi e ci è sembrato che davvero da questa terra trasudasse il desiderio di raccogliere le perle antiche e sempre nuove disseminate in questa valle dai monaci basiliani che lungo i secoli l’hanno santificata con le loro preghiere e il loro lavoro accanto ai più poveri, ai semplici, con loro e per loro. E’ certo una sfida, alternativa alla nostra vecchia storia segnata da quella corsa all’avere e al potere che genera tedio e violenza, alternativa alla violenza stessa che in questa splendida terra ancora partorisce troppa violenza ed emarginazione. Una sfida volutamente silenziosa ma decisa, determinata soprattutto ad essere segno di rinnovata speranza. Questo il desiderio del Vescovo, puntualmente pronunciato nell’omelia, e l’urgenza pastorale di cui è gravida la Locride e per la quale sappiamo di trovare in voi vivaci sostenitori e autentici testimoni. Abbiamo ricevuto anche una lettera augurale e benedicente da Sua ecc.za Mons. Bressan,
Vi comunichiamo ora, in breve, gli impegni immediati che abbiamo assunto qui in ordine alla pastorale e ai lavori di adeguamento e ristrutturazione degli ambienti per l’accoglienza. E’ nostra intenzione cominciare innanzi tutto a conoscere bene il vastissimo territorio che ci è stato affidato, entrando nelle case della nostra gente per conoscerne le fatiche e le speranze, visitare i malati e proporre subito alcune attività formative che individueremo in base alle loro esigenze. Non mancherà la catechesi, ma sarà anche necessario impegnarsi per dare prospettive di lavoro e di sviluppo sociale. In tal senso ci stiamo già attivando come Diocesi per estendere a questo territorio la cultura dell’impegno cooperativistico che, come ben sapete, fatica a decollare, ma certo nel tempo diventerà una vera e propria opportunità per creare lavoro e fermare l’emorragia atavica dell’emigrazione di nostri giovani.
Riguardo i lavori, stiamo procedendo alacremente per creare qui a Crochi, accanto alla costruenda chiesetta dell’eremo, una struttura d’accoglienza che operi in sinergia con il santuario limitrofo per poter accogliere quanti desiderano venire a trascorrere un tempo di ascolto della Parola e di confronto con il territorio. Abbiamo già ricevuto, grazie ad una benefattrice trentina cui va la nostra più viva gratitudine, una cospicua somma di denaro che ci ha consentito di ristrutturare l’eremo, grazie a Dio già ultimato, almeno nelle sue parti essenziali. Ora ci stiamo adoperando per cercare i fondi necessari per la costruzione della chiesetta e dei locali per l’accoglienza dotati di una sala polifunzionale per incontri ed altre attività formative, per i quali è stato fatto un preventivo di Euro 35.000,00, comprendente anche l’adeguamento e la sistemazione degli ambienti interni (riscaldamento, arredo ect.). Al riguardo, vi ringraziamo per quanto, come comitato, avete già fatto. Il denaro che avete mandato allo scopo è stato già speso per contribuire alla costruzione del rustico della chiesetta. Ve ne siamo grate. Per snellire i vari passaggi, il Vescovo ritiene possiate contattarci direttamente, come vi ha già accennato. Per questo, quanto prima, se lo ritenete opportuno, vi faremo avere del materiale fotografico e qualche depliant per poter far prendere visione di quanto si è già fatto e di quanto ancora resta da fare.
Comunità Diocesana Sorelle di Gesù, c/da Crochi 89041 Caulonia.
DICEMBRE 2003 – UN GRAZIE DALL’EREMEO DI SANT’ILARIONE
«Cari amici e benefattori di Sant’Ilarione, alcuni di voi, tra i quali il vescovo di Bolzano – Bressanone, che ho avuto la gioia d’incontrare quest’estate, sanno già che l’antico eremo della valle dell’Allaro ha ripreso a vivere da alcuni mesi. Per grazia di Dio e con la benedizione di Padre GianCarlo Bregantini vi risiedo stabilmente dalla vigilia di Pentecoste. Cercavo un luogo dove porre in atto alcune intuizioni maturate col passare degli anni, un luogo dove vivere nella preghiera, il lavoro e l’accoglienza; un luogo dove la preghiera sia ospitalità profonda delle gioie e dei dolori, delle tristezze e delle angosce degli uomini e delle donne di questa terra, particolarmente dei poveri; un luogo dove il lavoro sia sentiero che conduce a Dio nella compagnia degli uomini; un luogo dove accogliere nella preghiera e nel lavoro. Tutto questo, il vecchio monastero l’offriva, assieme ad una storia carica di preghiera e di lavoro, nonché alla vicinanza affettuosa e solidale della gente del posto.
Trent’anni di quasi abbandono ai soli topi e pipistrelli avevano lasciato dei segni. Alcuni amici mi hanno sostenuto economicamente in questa impresa, tanto da poter acquistare un minimo di attrezzatura da lavoro La gente di Caulonia, San Nicola, Calatria e di altre frazioni del circondario mi ha ampiamente fornito di ogni genere alimentare, al punto che non ho quasi mai fatto la spesa in sette mesi di presenza. Infine, la cinquantina di persone che ho ospitato in tempi diversi e per periodi di durata oscillante tra le ventiquattro ore e le tre settimane mi ha dato un enorme contributo in campo lavorativo. Dopo un’estate caratterizzata dall’accoglienza, i mesi autunnali mi stanno offrendo l’opportunità di un maggiore inserimento nel tessuto ecclesiale locale. Due piccoli gruppi di catechesi si riuniscono ogni settimana a Sant’Ilarione. Inoltre alcune persone hanno preso l’abitudine di venire a pregare con me, in particolare il sabato sera. Tutto questo è ancora molto piccolo… e piccolo e povero dovrà rimanere! Se vogliamo che Sant’Ilarione torni ad essere quello che è stato per secoli, un luogo di preghiera, di lavoro e di accoglienza reciproca, se vogliamo che diventi un punto d’incontro tra Nord e Sud (e sono più nordico di voi!), se vogliamo che focalizzi la vocazione propriamente calabrese di essere «mediterraneo», crocevia tra latinità e grecità, tra cristianesimo, ebraismo e islam, è importante vigilare sulla povertà del convento. Povertà non è miseria ma semplicità. Alcuni costosi lavori di consolidamento della struttura sono da realizzare (e i primi inizieranno in primavera) ma nel rispetto del «genio» del luogo. So quanto avete dato perché Sant’Ilarione torni ad essere se stesso. Nella speranza di una vostra visita, ve ne ringrazio di cuore. Buon cammino d’Avvento, nell’attesa del Signore che viene!»
Frédéric Vermarel
30/10/2003 – A SANT’ILARIONE ORA C’È VITA
Il Comitato diocesano Trentino Locride, che ha lanciato e sostenuto l’iniziativa “Per un gesto di amicizia” con lo scopo di dare una mano a monsignor Giancarlo Bregantini per la ristrutturazione dell’antico eremo di Sant’Ilarione, gli ha consegnato 37.000,00 Euro: sono frutto di offerte pervenute durante il 2003 dalla gente trentina e di quelle realizzate con l’ “operazione olio”, che ha visto coinvolte diverse comunità parrocchiali ed altre realtà in Trentino. Altri contributi sono stati offerti al vescovo in occasione del suo 25° anniversario di ordinazione sacerdotale, che lo ha visto presente a Cles con i coetanei e nel paese natale con la sua gente. È stato un tributo di affetto sincero non solo dei compaesani, ma anche da parte di molte persone che apprezzano e seguono il suo ministero in Calabria.
Il contributo fatto pervenire al vescovo in questi giorni dal Comitato diocesano vuole essere appunto “un segno” significativo, anche se non determinante, per realizzare un’opera che gli sta molto a cuore: disporre di un centro di formazione che recuperi in senso moderno antiche tradizioni di eremitaggio. Il Comitato diocesano intende continuare ad essere punto di riferimento non solo per le offerte, ma anche per altri aspetti ecclesiali dei rapporti con la Locride.
01/03/2003 OFFERTE PER LA RISTRUTTURAZIONE DI SANT’ILARIONE NELLA LOCRIDE
Mentre siamo in paziente attesa che la burocrazia calabrese faccia la sua parte per consentire l’inizio dei lavori di ristrutturazione dell’antico eremo di Sant’Ilarione, assecondando il desiderio del vescovo di Locri-Gerace mons. Giancarlo Bregantini, continua il flusso di offerte dei trentini: al saldo del 28 febbraio raggiungono la cifra di 21.500,00 €.
Sarà difficile poter realizzare qualche intervento prima del 1° luglio, 25° anniversario dell’ordinazione sacerdotale del vescovo Bregantini, ma potremo almeno assicurargli che in Trentino stiamo raccogliendo offerte per contribuire al recupero dell’antico eremo, così da farlo diventare un centro di spiritualità, di formazione ed un “laboratorio di pace”.
30/01/2003 – PER UN SEGNO DI AMICIZIA
Nel mese di dicembre sono stati distribuiti in tutte le parrocchie i pieghevoli che illustrano l’iniziativa diocesana per aiutare il vescovo GianCarlo Bregantini a restaurare e rendere utilizzabile l’antico monastero di Sant’Ilarione nella Locride. Mentre varie altre realtà cercano di dare una mano al vescovo di origini trentine, che opera nel difficile ambiente sociale della Calabria, con iniziative di carattere economico, le comunità cristiane dell’Arcidiocesi di Trento sono sollecitate a fare propria questa proposta di spessore pastorale e spirituale. I lavori di restauro non hanno ancora avuto inizio anche perché è necessario avere tutte le autorizzazioni per procedere su un manufatto che rientra nel novero dei “beni culturali” con tutti i vincoli che questa qualifica crea.
Sarebbe desiderio del Comitato poter realizzare almeno qualche primo intervento come “segno di amicizia” verso il vescovo GianCarlo in occasione del 25° anniversario della sua ordinazione sacerdotale che cade il 1° luglio di quest’anno. È importante per ciò che in ogni comunità parrocchiale ci sia qualche referente che si prende a cuore l’iniziativa per divulgarla e seguirla nella propria parrocchia e anche per tenere i contatti con il Comitato diocesano. Le offerte pervenute fino al 29 gennaio 2003 al Comitato ammontano a 9.000,00 €: un piccolo “segno” che attende di essere incrementato nei prossimi mesi.