Author: losspapot

Inaugurato il 19° anno accademico della Facoltà Teologica del Triveneto, con mons. Giovanni Cesare Pagazzi del Dicastero per la Cultura e l’Educazione

Mercoledì 13 marzo 2024 si è svolto a Padova il Dies academicus della Facoltà teologica del Triveneto, che ha inaugurato ufficialmente il diciannovesimo anno di vita dell’istituzione accademica. La mattinata si è aperta con i saluti e gli interventi di mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova e vice gran cancelliere della Facoltà, e di mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia e gran cancelliere. Il preside, mons. Andrea Toniolo, ha proposto la relazione annuale sulla vita della Facoltà e Juan Diego Andrade Finol ha portato la voce degli studenti.

Il preside mons. Andrea Toniolo ha evidenziato che il dato numerico degli studenti e delle studentesse di teologia e di scienze religiose nel Triveneto mostra una buona tenuta, con un piccolo incremento: dai 1586 iscritti dello scorso anno si è passati ai 1702 di oggi, con una buona percentuale, soprattutto nelle specializzazioni, di studenti provenienti da tutto il mondo, «una ricchezza culturale per noi – ha commentato – e un segno dello scenario sempre più mondiale che caratterizzerà la teologia. La prevalenza di laici e laiche, che sono la maggioranza, – ha aggiunto – ha e avrà sempre più un peso rilevante nei nuovi processi di inculturazione del cristianesimo in Europa e nella riforma della chiesa».

Lo sforzo di riflessione, da parte della Facoltà, su tematiche di fede che hanno un forte impatto sociale, traspare anche dai temi dei progetti di ricerca e delle iniziative culturali rivolte al pubblico: pace, legalità, intelligenza artificiale, promozione sociale, giovani e famiglia, violenza di genere, bioetica…

L’istituzione accademica è impegnata oggi a consolidare collaborazioni con università italiane e internazionali e a investire nella qualità della ricerca, per cui necessita di trovare risorse umane ed economiche per poter sostenere docenti stabili, dottorandi e ricercatori. «C’è un grande bisogno di interpretare e capire quanto avviene a livello locale e mondiale, l’evoluzione del rapporto tra religioni e culture; c’è bisogno – ha concluso Toniolo – di elaborare nuovi paradigmi di pensiero e di azione, di esprimere con linguaggi nuovi e credibili la condizione dell’uomo».

Mons. Giovanni Cesare Pagazzi, segretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, ha tenuto la prolusione dal titolo “Le esperienze comuni e l’unico necessario. Teologia ed evangelizzazione”. Mons. Pagazzi ha proposto una riflessione sui saluti, un’esperienza che accomuna tutta l’umanità, capace di fornire la grammatica e il vocabolario necessari per annunciare il vangelo, nonché una delle strategie a cui spesso ricorre il magistero di papa Francesco, e che il teologo ritiene «uno dei semi teologici più promettenti del suo pontificato».

I primi saluti che i bambini ricevono dai loro genitori fin dai primi giorni di vita – gli sguardi, i sorrisi che mamma e papà rivolgono loro coraggiosamente, pur sapendo che non li potranno subito ricambiare – sono anche «le esperienze iniziali della trascendenza»: come Dio che giunge dall’esterno, dall’alto, fuori portata. «Il sorriso ricevuto fin dagli inizi della vita e scambiato salutando da adulti manifesta interesse e desiderio della pace – ha affermato Pagazzi –. Con il sorriso, se non è artificiale né falso, il corpo invita l’altro a disarmarsi, poiché per primo ha deposto le armi».

Il saluto è l’offerta preliminare di se stessi, l’ingresso nella vita di un altro. «Ci si accredita presso l’interlocutore attraverso gesti primordiali (lo sguardo, il sorriso, la mano tesa…) sollecitando il ricordo di una infanzia comune. In tal modo si ravviva una familiarità sopita e immemorabile, precedente ogni consapevole iniziativa. Il saluto ci precede entrambi e in tal modo ci accomuna». Chi saluta per primo ha il coraggio di prendere l’iniziativa, chi risponde ha il coraggio di lasciarsi disturbare. Nessuno dei due sarà più come prima. «Al fiat lux del primo saluto corrisponde il fiat voluntas tua di chi risponde».

Al primo incontro, i saluti inaugurano un nuovo legame; a relazione già stabilita, essi hanno soprattutto la funzione di confermarla; nel momento del congedo, promettono la permanenza del vincolo nonostante la separazione, facendo riferimento a Dio – Ad-Dio, A-Dieu, A-Dios – come garante di un futuro, sperato, immaginabile ritrovo. Salutando i morti, gettiamo il cuore al di là della notte, oltre la morte: questo gesto è così importante che in tutte le culture e in ogni epoca si trovano riti di saluto ai morti, perfino in contesti non religiosi o addirittura antireligiosi.

Il primo atto dell’angelo Gabriele – e quindi di Dio stesso – quando si presenta a Maria è quello di salutare, prima di trasmettere un messaggio. Chi saluta per primo passa alle dipendenze di chi viene salutato: ricambierà o, indifferente e infastidito, respingerà l’offerta? «Rivolgendole il saluto, Dio considera la ragazza di Nazaret coprotagonista dell’evento, al punto che il seguito dell’incontro è nelle sue mani». Gesù, annunciando la presenza operante di Dio nella storia, la scorge nelle realtà più comuni e feriali della vita. «Non solo, – ha aggiunto Pagazzi – per lui il saluto è il primo passo dell’evangelizzazione, dell’annuncio».

Una decina d’anni fa il mondo sorrise alle prime parole dell’appena eletto papa Francesco: “Fratelli e sorelle, buonasera”. Un gesto semplice, pieno di senso e di speranza, capace di raccogliere tutta l’umanità (cristiani e non, credenti e non) in una piazza. «Un esordio apparentemente insolito; in realtà non così nuovo – ha concluso Pagazzi –. Una sera di circa duemila anni fa, un ebreo andò a trovare i suoi amici. Inatteso, entrò in casa e salutò come tutti gli ebrei fanno: “Shalom!”. Quell’ebreo era appena risorto dai morti».

Mercoledì 13 marzo il Dies academicus della Facoltà teologica del Triveneto

Mercoledì 13 marzo si svolgerà il Dies academicus che inaugura il diciannovesimo anno di attività della Facoltà teologica del Triveneto. L’evento si terrà nell’aula magna, in via del Seminario 7 a Padova.

A tenere la prolusione sarà S.E. mons. Giovanni Cesare Pagazzi, Segretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, che svilupperà il tema Le esperienze comuni e l’unico necessario. Teologia ed evangelizzazione. Il teologo interverrà sul ruolo e il compito della teologia – non solo all’interno della chiesa, ma anche nel contesto culturale e sociale attuale – in relazione ai fondamenti della persona (alla sua dimensione spirituale, etica, relazionale) e agli elementi essenziali della vita sociale (il dialogo, l’apertura, l’integrazione fondati sul vangelo).

Il Dies academicus inizierà alle ore 10.30 con i saluti e gli interventi di mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova e vice gran cancelliere della Facoltà, e di mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia e gran cancelliere. Il preside, mons. Andrea Toniolo, proporrà la relazione annuale sulla vita della Facoltà.

Seguirà la prolusione di S.E. mons. Giovanni Cesare Pagazzi. Al termine, Juan Diego Andrade Finol porterà la voce degli studenti. A conclusione, un momento musicale curato da studenti della Facoltà e del Conservatorio Pollini di Padova.

Per partecipare al Dies è necessario inviare una richiesta a convegno.facolta@fttr.it

Chi è mons. Giovanni Cesare Pagazzi

Nato a Crema l’8 giugno1965, è stato ordinato presbitero il 23 giugno 1990 per la Diocesi di Lodi. Dopo aver conseguito la licenza e il dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, ha insegnato in varie Facoltà e Istituti ecclesiastici italiani, fra cui il Pontificio Istituto Teologico “Giovanni Paolo II” per le scienze del matrimonio e della famiglia a Roma e la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale a Milano.
Dall’ottobre 2021 è Consultore del Dicastero per la dottrina della fede. Da settembre 2022 è segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione. È stato nominato arcivescovo da papa Francesco il 20 novembre 2023, ordinato il 10 febbraio 2024 titolare di Belcastro (Catanzaro).

Il professor Romolo Rossini conclude l’attività accademica: una lectio magistralis per ringraziarlo e salutarlo (21 dicembre, diretta streaming)

A conclusione della sua fertile attività accademica, il professor Romolo Rossini, docente all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Romano Guardini” di Trento terrà una lectio magistralis giovedì 21 dicembre, alle ore 17 al Polo culturale diocesano Vigilianum, dal titolo “Filosofia e teologia alla ricerca del tempo della vita“.

“Il prof. Romolo Rossini – spiega il direttore dell’ISSR, don Stefano Zeni – dopo più di quarant’anni di insegnamento negli Istituti Teologici della nostra Diocesi giunge al termine del suo impegno accademico e con questo incontro vogliamo salutarlo e ringraziarlo per il suo stile caratterizzato da serietà, impegno e passione. La lectio sarà incentrata in particolare su due temi che hanno continuamente sollecitato la sua ricerca e le sue letture: Il tempo e il corpo. Si tratta di temi costanti della vita di ognuno, che convocano teologia e filosofia a un dialogo e a un confronto comune, al di là di pregiudizi e vecchie separazioni”.

La lectio verrà trasmessa in diretta streaming video sul canale YouTube della Diocesi.

Porte aperte all’Istituto Superiore di Scienze Religiose Guardini da lunedì 4 a giovedì 7 dicembre

Torna, da lunedì 4 a giovedì 7 dicembre, l’iniziativa delle “porte aperte” all’Istituto Superiore di Scienze Religiose Romano Guardini di Trento: chiunque fosse interessato potrà liberamente partecipare alle lezioni programmate, i cui docenti si sono resi disponibili ad accogliere eventuali uditori esterni.

Questo il programma delle lezioni disponibili per la partecipazione libera dalle 15.45 alle 17.15 e dalle 17.30 alle 19.00 nella sede dell’ISSR all’interno del Seminario diocesano di corso Tre Novembre 46.

Calendario:

Romano Guardini e la liturgia. Nuovo video sul grande teologo con padre Antonio Viola

Ecco una nuova tappa alla scoperta del grande teologo italo-tedesco Romano Guardini, all’interno del percorso ideato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trento che ne porta il nome. Dopo il video introduttivo sulla vita e il pensiero di Guardini, curato dal professor Silvano Zucal (UniTn) e dopo la tappa sulla spiritualità in Guardini con la professoressa Milena Mariani (ISSR), il terzo video della serie vede protagonista padre Antonio Viola, dehoniano e docente presso l’Istituto, al quale è affidato il compito di approfondire il rapporto tra Guardini, la liturgia e l’arte.

 

Il professor Romolo Rossini conclude l’attività accademica: una lectio magistralis per ringraziarlo e salutarlo (21 dicembre, diretta streaming)

A conclusione della sua fertile attività accademica, il professor Romolo Rossini, docente all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Romano Guardini” di Trento terrà una lectio magistralis giovedì 21 dicembre, alle ore 17 al Polo culturale diocesano Vigilianum, dal titolo “Filosofia e teologia alla ricerca del tempo della vita“.

“Il prof. Romolo Rossini – spiega il direttore dell’ISSR, don Stefano Zeni – dopo più di quarant’anni di insegnamento negli Istituti Teologici della nostra Diocesi giunge al termine del suo impegno accademico e con questo incontro vogliamo salutarlo e ringraziarlo per il suo stile caratterizzato da serietà, impegno e passione. La lectio sarà incentrata in particolare su due temi che hanno continuamente sollecitato la sua ricerca e le sue letture: Il tempo e il corpo, costanti della vita di ognuno, che convocano teologia e filosofia a un dialogo e a un confronto comune, al di là di pregiudizi e vecchie separazioni”.

La lectio verrà trasmessa in diretta streaming video sul canale YouTube della Diocesi.

Professionisti “impastati” nell’esperienza umana: gli Istituti Superiori di Scienze Religiose del Triveneto a confronto con il sociologo Mauro Magatti

Riconoscere lo statuto relazionale dell’individuo e recuperare le esperienze dell’umano come via per sanare la deriva tecno-nichilista, che nella contemporaneità ha prodotto l’inintelligibilità della questione di Dio.
Dal sociologo Mauro Magatti un invito agli studenti di scienze religiose e teologia a divenire professionisti capaci di far dialogare le proprie conoscenze con la realtà.

La stagione della globalizzazione volge al termine e noi ci ritroviamo dentro una trasformazione profonda, in un mondo caratterizzato da elementi di disordine e di contraddizione, dove la spinta al cambiamento è sempre più urgente. La crescita che si riteneva illimitata e progressiva lascia il posto a una stagione di shock. Occorre capire il nuovo mondo – anche con una riflessione teologica che non sia troppo in ritardo rispetto a ciò che accade – e trovare le misure di questa nuova condizione di cui nessuno ha le mappe.

È partita da qui la riflessione del sociologo ed economista Mauro Magatti all’evento in rete degli Issr del Triveneto “Specialisti gioiosi. Le scienze religiose nel contesto attuale”, svoltosi il 3 maggio 2022 in presenza a Vicenza e con 240 partecipanti online.

Chiusi nella capsula

«Oggi in Occidente (in Europa, in Italia) e fra le ultime generazioni (20/30enni) la questione di Dio risulta inintelligibile, perché la cultura contemporanea ha raggiunto un livello di astrazione e di saturazione elevatissimo e ha generato un’idea di ordine sociale potentissimo, capillare, saturante: una capsula da cui è difficile uscire» ha spiegato Magatti. Uomini e donne tecnologici, non riusciamo a capire di che cosa si parla quando si parla di Dio, salvo in alcuni momenti in cui qualcosa (una malattia, una perdita) rompe lo schema. «La deriva tecno-nichilista porta all’inintelligibilità di Dio nella cultura contemporanea e produce, per reazione, per compensazione, la dinamica fondamentalista in tutte le religioni, cattolicesimo compreso». La dinamica fondamentalista non va bollata ma va compresa perché ha solo un futuro di distruzione.

Ripartire della relazione

«Non c’è altra radice se non quella cristiana che possa dire qualcosa alla storia occidentale» ha affermato il sociologo richiamando Laudato si’ e Fratelli tutti come i luoghi in cui papa Francesco pone all’Occidente (cristiano) la questione dell’individualismo (che è figlio dell’astrazione) versus la relazione. «Il papa chiede di riconoscere lo statuto relazionale dell’individuo – spiega –. Per provare a ristabilire una relazione fra la fede e la ragione, separate dalla cultura moderna, bisogna partire dall’esperienza dell’umano; per questo Francesco chiede ai cristiani di mettersi nei luoghi e fra coloro che la società tecnocratica tende a scartare: dove l’ordine sociale entra in crisi si può provare a scardinarlo. Dopo avere recuperato la costitutiva relazionalità della vita umana, allora si potrà rigenerare anche il pensiero».

Un sapere incarnato

Da qui discendono alcune sottolineature per lo specifico del lavoro universitario, di formazione, di pensiero. Innanzitutto il recupero dell’esperienza – scalzata, nella modernità, dall’esperimento di matrice tecno-scientifica –, ad esempio dell’esperienza di chi si pone la domanda della preghiera (quali sono le forme della preghiera contemporanea?) o di chi sta accanto alle infinite forme di umanità negata. Recuperare le esperienze dell’umano potrà aiutare a sanare la cultura tecno-nichilista.

In secondo luogo il tema del dialogo, del rapporto con le altre religioni: il “dialogo dialogico” di Panikkar, un cammino da fare insieme e che ci trasforma grazie all’incontro con l’altro. Per contribuire a salvare il mondo c’è bisogno di conversione.

Il sociologo infine ha sottolineato la necessità di essere professionisti. «Il pensiero e le competenze crescono dove il confronto con la realtà dell’umano costringe a usarle, dove ci lasciamo sfidare dalla realtà senza chiuderci nel bozzolo di un linguaggio iniziatico. C’è bisogno di persone che aiutino a recuperare un’apertura spirituale, vitale; che sappiano aprire finestre pertinenti al mondo in cui stanno; capaci di far dialogare le proprie conoscenze con la realtà e generare un sapere incarnato.

Paola Zampieri

 

“Specialisti gioiosi. Le scienze religiose nel contesto attuale” – Istituti teologici del Triveneto a confronto il 3 maggio con il sociologo Magatti

C’è ancora un nesso tra il destino delle nostre società e le vicende del cristianesimo? Nel contesto frammentato e insieme globale a livello internazionale, lo scarto cristiano si dà come paradosso. In particolare la formazione di persone competenti e gioiose rappresenta una sfida per il futuro della chiesa e della società.

Parte da queste considerazioni l’appuntamento promosso dagli Istituti superiori di Scienze religiose del Triveneto e coordinato dall’Istituto di Vicenza, che si terrà martedì 3 maggio 2022 nel capoluogo berico e online, dalle ore 17.30 alle 19.30. Sul tema “Specialisti gioiosi. Le scienze religiose nel contesto attuale” interverrà il sociologo ed economista Mauro Magatti, docente dell’Università Cattolica di Milano e autore con Chiara Giaccardi del volume “La scommessa cattolica. C’è ancora un nesso tra il destino delle nostre società e le vicende del cristianesimo?”. Dopo la relazione è previsto il dialogo con i partecipanti.

Questo evento è una prima proposta che mette insieme gli Istituti Superiori di Scienze Religiose del Triveneto con l’intento di condividere momenti comuni di riflessione e con il proposito di visitare ogni anno un territorio diverso. «Proposta formativa e visibilità della rete che collega i diversi centri teologici accademici del Triveneto –afferma Leopoldo Sandonà, direttore dell’Issr di Vicenza– intendono esprimere la peculiarità della nostra Facoltà teologica».

L’appuntamento è rivolto a chiunque sia interessato al tema trattato e voglia avvicinare l’offerta formativa della rete accademica del Triveneto.

L’evento si terrà in presenza, a Vicenza, al Centro diocesano “Mons. A. Onisto” (con ingresso da via Rodolfi 14/16) e online collegandosi al link https://tediscite.webex.com/meet/av4.issrvicenza

Per informazioni: issr@diocesi.vicenza.it

Don Andrea Toniolo è il nuovo preside della Facoltà teologica del Triveneto

Don Andrea Toniolo è il nuovo Preside della Facoltà teologica del Triveneto. La Congregazione per l’Educazione cattolica lo ha nominato per il quadriennio 2020-2024. Don Toniolo succede a mons. Roberto Tommasi, giunto al termine del suo mandato.

Presbitero della Diocesi di Padova, don Andrea Toniolo è docente stabile ordinario di Teologia fondamentale e, da ottobre 2019, è direttore del ciclo di Licenza della Facoltà Teologica del Triveneto.

Da giugno 2005 a febbraio 2008 è stato pro-preside della neonata Facoltà teologica del Triveneto e quindi preside dal 2008 al 2012.

Il 27 gennaio 2012 è stato nominato Responsabile del Servizio nazionale per gli Studi superiori di Teologia e di Scienze religiose della Conferenza episcopale italiana, incarico che ha ricoperto fino al settembre 2017.

Il 17 dicembre 2016 papa Francesco l’ha nominato consultore della Congregazione per l’educazione cattolica.

A mons. Roberto Tommasi la Facoltà esprime un grazie sincero per il servizio svolto con grande dedizione e competenza negli ultimi otto anni.
A don Andrea Toniolo esprime vivissime congratulazioni e porge l’augurio di un proficuo lavoro a favore della comunità accademica.