Gruppo amici di don Silvio

Don Silvio Franch (Cloz 1932 – Trento 2001), uomo dal cuore grande e prete dal sorriso contagioso, è stato negli ultimi trent’anni un coraggioso e straordinario protagonista del dialogo ecumenico e interreligioso.
Delegato diocesano e direttore del Centro Bernardo Clesio, grazie a lui la Chiesa di Trento ha potuto vivere in pieno, intensificandola costantemente, la sua vocazione all’incontro e alla riconciliazione, secondo il mandato di Paolo VI.

“Ci manca don Silvio, per la sua gioia di vivere, per la sua straripante allegria, per l’amicizia cercata e donata, per la fantasia senza confini, per quel suo essere già nel futuro delle Chiese e delle religioni. Ma c’è un piccolo rifugio nel cuore di ciascuno che ne conserva intatta la memoria”
Marcello Farina

Fondo “Amici di don Silvio”
In ricordo – e per volontà – di don Silvio, la solidarietà nei confronti della chiesa ortodossa russa, delle altre chiese cristiane, di tanti cercatori di speranza, e, soprattutto, di quanti nella vita fanno ancora fatica, non si è interrotta.
È stato infatti creato un ‘Fondo di Amicizia’ attraverso il quale vengono aiutate persone e istituzioni legate alla memoria di don Silvio.
È un modo per ricordare un Amico, per continuarne l’opera, per ristabilire legami e dare corpo alle idee.

Chi desiderasse contribuire a quest’impegno, può farlo liberamente attraverso il conto bancario della Cassa Rurale di Trento – filiale p. Fiera –
iban IT 74 Z 08304 01813 000013306904

intestato a ‘Rubrica amici di don Silvio’.

A tutti coloro che vorranno tradurre il comune ricordo di un Amico in borse di studio, in offerte di amicizia, in progetti di solidarietà: grazie!

Info:
Alessandro Martinelli
0461.891355
a.martinelli@diocesitn.it

“L’ecumenismo domanda inquietudine. È un cammino di conversione, interiore, profonda; un movimento di rovesciamento dei valori che sono dentro di noi. La speranza del Vaticano II è spesse volte tradita; quel cuore ecumenico trapiantato da Giovanni XXIII ha avuto azioni di rigetto in molti di noi. È terribile, ma è così. Non lasciamoci espropriare da quei giorni di speranza che quel vecchio Profeta ha lanciato nel mondo, ma recuperiamo tutta questa carica senza lasciarci intiepidire dalle difficoltà.
Alle volte costruiamo nuovi separatismi e viviamo in grandi gorghi di paura confessionale innalzando nuovi muri: questo è indegno della condotta dei cristiani. No, noi dobbiamo con la Parola del Signore camminare con forza, con fiducia. Il Signore è con noi! Noi non dobbiamo mai smettere di amarci perché il Vangelo, base della nostra vita cristiana, domanda la grande terapia reciproca dell’amore, e non solo fra di noi. Questo è un grande appello che rivolgo a voce alta: dobbiamo far circolare l’amore del Signore. C’è una carenza nel corpo ecclesiale di questo amore ardimentoso, longanime, che tutto crede, sopporta, spera.
Questo emergere di razzismo, questi odi, questa incapacità di accogliere il colore delle pelle diverso dal nostro è qualcosa di pauroso! Veramente è all’opera nel mondo il divisore!
Non lasciamoci intossicare, ma camminiamo in fretta verso questi grandi traguardi. Facciamo guerra – per così dire – a tutte queste mode culturali di divisione: le dobbiamo rigettare, per vivere questa magnifica utopia tutti insieme.
Non amiamo a chiacchiere, a vetri soffiati, a bla bla, ma amiamo con la carità, con l’amore vero, con la solidarietà profonda’.

don Silvio Franch
cattedrale di Trento, 25 gennaio 1992