Università e Vigilianum, un anno a braccetto

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Si rinnova la convenzione tra Ateneo e il Polo culturale di Arcidiocesi

Compie un anno la convenzione tra Ateneo e Arcidiocesi di Trento (attraverso il Vigilianum) per attività di valorizzazione e di conservazione del patrimonio culturale. Un primo bilancio oggi nell’incontro in rettorato fra l’arcivescovo Lauro Tisi e il rettore Paolo Collini. Parole chiave della collaborazione: archivi e letteratura, demografia e paesaggio, storie personali e collettive da leggere in prospettiva transdisciplinare

A oltre un anno dall’apertura del Polo culturale diocesano Vigilianum si rinnova la collaborazione tra Arcidiocesi e Università di Trento per attività di ricerca e didattica. La convenzione, stipulata nel luglio dello scorso anno, ha portato alla realizzazione di numerose iniziative congiunte, richiamate oggi in occasione di un incontro che si è tenuto in Rettorato tra l’arcivescovo Lauro Tisi e il rettore Paolo Collini. Nell’arco di un anno l’accordo di collaborazione quinquennale ha dato già i primi frutti con l’organizzazione di quattro conferenze sulla storia del principato vescovile e della Facoltà di Sociologia, sul patrimonio culturale immateriale e sul ruolo della memoria nella conservazione della conoscenza e nell’educazione.

La convenzione ha permesso inoltre di dar vita al progetto di ricerca congiunto “Trasformare”, che ha proposto un itinerario, tra tradizione e innovazione, per riscoprire tempi di vita e a saperi identitari diversamente alterati o destinati all’oblio. In particolare il progetto si è articolato attorno ad alcuni temi – il popolo, il cibo, il corpo, le donne – che sono stati affrontati attraverso la lente della letteratura. Protagonista è stato il racconto: quello privato, depositato nei carteggi di alcune famiglie trentine (gli Alberti Poja anzitutto), e quello pubblico, presente nelle riviste missionarie, testimonianza di un incontro con l’altro fatto con discrezione e autenticità. Il progetto, dall’approccio marcatamente transdisciplinare, è stato condotto insieme da docenti dell’Ateneo (le professoresse Lucia Rodler del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive e Casimira Grandi del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale) ed esperti del Vigilianum (Katia Pizzini per l’Archvio diocesano e Leonardo Paris, direttore dell’Ufficio cultura).

Numerose le collaborazioni avviate grazie alla convenzione, a cominciare da quella attivata con il Centro di Ricerca sugli Epistolari del Settecento di Verona e con la rivista «Griseldaonline». Attraverso la convenzione stretta con la delegazione FAI del Trentino è stato definito il percorso di ricerca dedicato a “Trento: una città che si cancella. Declinazioni di memoria tra storia, urbanistica e urbanesimo”, in cui la “memoria del luogo” sarà studiata anche in ambito archivistico presso l’Archivio Diocesano.

Sul fronte dei tirocini è stata rafforzata la collaborazione tra il Vigilianum e il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale per attività che riguardano la storia demografica e la biodemografia, attraverso ricerche nominative con dati desunti dai registri parrocchiali. Un settore di interesse è stato inoltre individuato nella biblioteca dello stesso Vigilianum, che custodisce l’originale fondo sui periodici missionari dal 1927 ai primi anni del 2000. Un fondo di grande valore perché descrive il fenomeno di “inversione delle traiettorie” che interessa i Paesi di destinazione, nel passato, dei missionari, oggi tributari dei nostri flussi immigratori.

La convenzione ha reso possibile l’avvio di contatti per la valorizzazione di alcuni fondi custoditi nell’archivio al Vigilianum: il fondo Alberti Poja e l’epistolario e la documentazione di don Girolamo Job, missionario in Brasile attivo nelle comunità di base del secondo Novecento.

Ma le attività non si interrompono. È già in programma nei prossimi mesi l’avvio della collaborazione con il Club UNESCO per Trento per la promozione di incontri pubblici mirati alla divulgazione della definizione UNESCO di “patrimonio culturale”. In questa direzione sarà valorizzata anche l’esperienza della digital history fatta con la BUC, che bene si connette con la biblioteca e l’archivio del Vigilianum nella cornice del Digital Cultural Heritage 2018.

Rettorato – Sala Stucchi. Accanto all’Arcivescovo e al rettore a sinistra Leonardo Paris e Katia Pizzini (Vigilianum) a destra le docenti Lucia Rodler e Casimira Grandi (Unitn) . Foto Cavulli

 

Sul versante della formazione sarà attivato in autunno un corso di formazione sull’alimentazione nel mondo globalizzato per insegnanti della scuola dell’obbligo, in collaborazione con Docenti senza frontiere. Già in programma per il secondo semestre anche un seminario su “Paesaggio alimentare: uomini cultura territorio del patrimonio immateriale” in cui saranno invitati a partecipare relatori e relatrici non accademici del territorio. In coerenza con le linee guida dell’accordo, infatti, l’obiettivo è quello di sperimentare concretamente il dialogo col territorio, connettendo le istituzioni con la “formazione trasversale e parallela” per la disseminazione delle conoscenze.  (Ufficio Stampa Università)

Maggiori informazioni: http://www.diocesitn.it/vigilianum/