Un santo tra noi, in un film la vita di padre Bortolameotti

bookmark
Prima ufficiale il 3 ottobre del documentario sul missionario trentino, compaesano di Santa Paolina

Anteprima ufficiale mercoledì 3 ottobre alle ore 20.30 al teatro di Vigolo Vattaro del film “Un santo vive tra noi”, dedicato alla figura del missionario trentino padre Andrea Bortolameotti, che si spese per oltre quarant’anni tra i più poveri di Barretos, città di poco più di centomila abitanti nello Stato di San Paolo in Brasile.in Brasile .  La causa di beatificazione è in pieno svolgimento.

Nato nel 1919 a Vigolo Vattaro, paese che ha dato i natali anche a Santa Paolina del Cuore Agonizzante di Gesù, il sacerdote dei padri Venturini ha trascorso in Brasile 43 anni portando fra quelle popolazioni l’entusiasmo della parola di Dio, ma anche l’operatività del fiorente artigianato del paese che gli aveva dato i natali.  In Brasile padre Andrea Bortolameotti era considerato come un santo sulla terra e questa testimonianza gliela hanno manifestata i suoi parrocchiani con uno striscione posizionato sul carro funebre che trasportava il feretro verso la chiesa nell’ottobre del 2010: «Um Santo viveu entre nos!». Non solo, ma padre Andrea, per volere del vescovo della diocesi e dello stesso sindaco della città brasiliana, non è stato sepolto nel cimitero, ma addirittura nella chiesa della quale era stato parroco dopo aver realizzato in fretta una cripta affinché i fedeli possano pregare più di frequente sulla sua tomba.

Per questa «santità in terra» padre Andrea viene accostato ad Amabile Visintainer, diventata Santa Paolina. Allo scadere del quinto anno dalla morte di padre Andrea, (tempo minimo per avviare la causa di beatificazione), la Diocesi di Barretos, ha avviato la procedura della fase istruttoria per far riconoscere le virtù eroiche che il Diritto Canonico chiede per poter portare il missionario di Vigolo Vattaro agli onori degli altari. La causa di beatificazione procede ormai da diversi mesi con l’ascolto di decine di testimonianze riportate dalle persone che sono venute in contatto con padre Andrea. Tante. A tal punto che la causa ha subito un rallentamento proprio per il sovraccarico di lavoro che è costretta ad affrontare la postulatrice. Il traguardo finale comunque non è molto lontano e prossimamente dovrebbe giungere l’attesa notizia degli onori degli altari.

Per non giungere impreparati a questo evento si è voluto realizzare un documentario che faccia conoscere maggiormente la figura di questo “prete degli ultimi”. Officina Immagine Associazione Culturale e Mediaomnia sono le due realtà trentine che hanno deciso di produrre il documentario. A realizzare il film è stato Franco Delli Guanti, non nuovo nel riportare alla luce storie di vita di personaggi del passato, anche se appartenenti ad ambienti decisamente diversi da quelli del sacerdote trentino. Delli Guanti lo scorso giugno è stato due settimane a Barretos per le riprese per raccogliere le testimonianze da parte delle persone che nel corso della sua lunga esistenza sono venute a contatto, a vario titolo, con Padre Andrea: confratelli, amici, le persone assistite, autorità religiose.

In Brasile Padre Andrea ha lasciato importanti realizzazioni: la casa di accoglienza Santa Madre Paolina per donne povere malate di tumore in cura presso l’Ospedale Pio XII di Barretos con 48 posti letto; un’altra casa per l’ospitalità degli uomini poveri prevenienti fin da 3500 km in cura presso l’Ospedale di Barretos, uno dei più famosi per la cura dai tumori del Brasile; la realizzazione della Casa Santa Rita, un centro di recupero per i “meninos de rua” usato per dar loro una formazione umana, cristiana ma anche professionale; il progetto per una casa di accoglienza per i bambini malati di tumore, sempre a Barretos, con camerette nelle quali potessero soggiornare con le loro mamme. Vennero poi realizzati altri progetti nelle città dove i missionari Venturini erano presenti.

Di padre Andrea colpiva in particolare l’intensità della sua preghiera, il grande amore per i poveri, i carcerati e i malati di tumore. Un altro aspetto importante era la sua visione di dottrina sociale fortemente rivolta ai poveri, agli ultimi. Non mancava di far sentire forte la sua voce contro la politica del Brasile considerata accondiscendete verso i potenti e corrotta. Il suo stile era di sporcarsi le mani non limitandosi a dire “ci vorrebbe” ma mettendosi direttamente in gioco in prima persona.

GUARDA IL TRAILER